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N. 3.355 - ore 17:00 - Mercoledì 16 Febbraio 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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“Considerando l’amplissima maggioranza che i nostri emendamenti hanno avuto in plenaria, c’è un consenso molto forte sulla distinzione tra la lotta sacrosanta all’abuso di alcol, ed il consumo consapevole e moderato. È un buon risultato, che difende anche il lavoro dei colleghi della Commissione Beca”. Così a WineNews, Paolo De Castro, eurodeputato primo firmatario, insieme ad Herbert Dorfmann, degli emendamenti approvati alla relazione Beca sul Cancer Plan Ue, che, di fatto, “salvano” il vino italiano ed europeo dalla possibilità di forti alla comunicazione e alla promozione, e di inserire “health warning” sulle etichette. |
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Torna la distinzione tra abuso di alcol e consumo consapevole, sparisce il concetto di “no safe level” nel consumo di vino e alcolici, niente “health warnings” in etichetta, dove invece potrebbero essere inseriti messaggi su consumo responsabile. È un successo importante, quello degli emendamenti alla relazione Beca sul Cancer Plan Ue, presentati dagli italiani Paolo De Castro ed Herbert Dorfmann, e passati, a forte maggioranza, nella plenaria di Strasburgo (che, in giornata, darà il via libera definitivo alla relazione nella sua interezza, ndr). E così, il vino italiano, non abbassa la guardia, ma tira un forte sospiro di sollievo. “È stata riconosciuta più appropriata la linea dell’approccio moderato”, commentano, in maniera congiunta, le organizzazioni della filiera vitivinicola italiana - Alleanza delle Cooperative Italiane, Assoenologi, Confagricoltura, Cia/Agricoltori Italiani, Copagri, Federvini, Federdoc, Unione Italiana Vini. Plaudono anche la Coldiretti, la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, e, a livello europeo, il Ceev - Comité Européen des Entreprises Vins. Mentre il sottosegretario alle Politiche Agricole con delega al vino, Centinaio, ed il Ministro Stefano Patuanelli, parlano di vittoria del “buon senso”. Un passo avanti importante, atteso e sperato, in uno scenario che, però, non consente di abbassare la guardia. A ricordarlo, in particolare, la Unione Italiana Vini, con il segretario Paolo Castelletti ed il vicepresidente Sandro Sartor, che guida anche Wine in Moderation, secondo cui “servirà tenere ancora alta la guardia per affermare il concetto di moderazione che è proprio del vino, a partire dai piani dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) - al voto a maggio - che prevedono anche avvisi in etichetta, fino al Nutriscore, che minaccia di essere proposto entro l’anno”. Sulla stessa linea Federvini, con le parole della presidente Micaela Pallini, e del dg Vittorio Cino: “ora non va abbassata la guardia, ribadiamo con la massima urgenza la necessità di istituire celermente un tavolo permanente di confronto sulla situazione internazionale, che coinvolga i Ministeri delle Politiche agricole, degli Affari esteri e della Salute, pronti per seguire con attenzione le proposte legislative che già nei prossimi mesi arriveranno dalla Commissione europea” (tutti gli interventi in approfondimento). |
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“Vittoria! Abbiamo votato al Parlamento europeo per difendere la produzione vinicola, un’eccellenza italiana portabandiera della nostra nazione nel mondo. Dobbiamo promuovere il consumo responsabile, senza criminalizzare il vino o favorire i nostri competitor”. Parole, affidate a Twitter, che arrivano da Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, europarlamentare nel Ppe, ed unico dei leader dei grandi partiti italiani ad essersi espresso esplicitamente (ad ora), sul voto, positivo, agli emendamenti al “Beating Cancer Plan”. Una dichiarazione importante, da uno dei politici italiani tutt’oggi più influenti, che, ad ora, resta l’unica di un leader di partito, su una vicenda importantissima per un settore strategico del Belpaese. Per il quale, tra l’altro, il vino è un patrimonio nazionale. Lo dice la legge “238”, il “Testo Unico” del vino, all’articolo 1. |
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Nuovo record per l’export di vini e di superalcolici in Francia che, nel 2021, ha raggiunto i 15,5 miliardi di euro, il 28,3% in più del 2020, ma anche il 10,5% in più del 2019, come emerge dal bilancio, presentato a “Wine Paris Vinexpo Paris”, di scena anche oggi a Paris Expo Porte de Versailles, dalla Fevs, la Federazione degli Esportatori di Vini e Superalcolici di Francia, che riunisce 550 player dell’Esagono, piccoli e grandi, in rappresentanza dell’85% di tutto il vino e gli spirits esportati dalla Francia. Il fatturato mondiale del vino raggiunge i 10,5 miliardi di euro, in crescita del +27,5% (+10,6% i volumi, a quota 2,43 miliardi di bottiglie), mentre i superalcolici francesi crescono del +30,1%, a 4,9 miliardi di euro (volumi in crescita del +12%). La bilancia commerciale, inoltre, fa segnare un attivo di ben 14,2 miliardi di euro (+29,1%), che fa del vino e dei superalcolici il secondo settore più performante dell’economia francese dietro all’aeronautica. Tra i mercati, in testa gli Usa, dove vino e superalcolici francesi valgono 4,1 miliardi di euro (+34%), seguiti dalla Gran Bretagna a 1,6 miliardi di euro (+20,3%), mentre i mercati dell’Unione Europea segnano una crescita del +23%, a 3,8 miliardi di euro, con la Germania al top, a 935 milioni di euro (+15%), e l’Asia arriva a 3,7 miliardi di euro (+24% per il vino). |
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Nella Champagne, c’è sempre più Italia. Se già da anni esiste la prima maison in mani italiane, ovvero la Encry di Enrico Baldin e Nadia Nicoli, la realtà del Prosecco Serena 1881 possiede Champagne De Vilmont, e dal 2020 Lallier è sotto l’egida di Campari, ora arriva anche il primo brand che avrà un nome propriamente italiano, ovvero Alberto Massucco Champagne. Evoluzione della vita professionale di Alberto Massucco, imprenditore piemontese importatore e distributore di Champagne in Italia, e oggi produttore (la storia in approfondimento). |
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Informare, più che terrorizzare, responsabilizzando il consumatore: ecco il Nutrinform Battery, la proposta italiana per un sistema di etichettatura alimentare comune a livello europeo, realizzata dagli esperti dei Ministeri di Salute, Agricoltura, Esteri e Sviluppo Economico, insieme a scienziati dell’alimentazione e rappresentanti del mondo agricolo e dell’industria, concepito come uno strumento che può aumentare le conoscenze nutrizionali sul prodotto, favorire scelte più consapevoli da parte dei consumatori e comportamenti più responsabili da parte dei produttori. Per il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari Forestali Stefano Patuanelli è la “proposta con cui l’Italia intende guardare al futuro dei sistemi agroalimentari europei, poiché il nostro Paese non può accettare la tendenza verso un modello di omologazione dei prodotti agroalimentari”. |
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“Quella di confermare la fiera a febbraio, e non rimandarla a primavera inoltrata, è stata una mossa coraggiosa, necessaria per rispondere alle esigenze del mercato. Amiamo il vino italiano, per noi è importante offrire opportunità a tutti. Per il futuro, è importante che tra le diverse fiere ci sia competizione, perché stimola la creatività e fa bene a tutti, espositori e buyer”. Così Rodolphe Lameyse, Ceo di Vinexposium, organizzatore della kermesse parigina che ha avuto l’Italia del vino tra i protagonisti, e che chiude i battenti oggi. |
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