Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui
|
N. 3.256 - ore 17:00 - Venerdì 1 Ottobre 2021 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
|
|
|
|
|
|
Il commercio mondiale di vino, dopo il calo della prima metà del 2020, quando a causa della pandemia di Covid-19 ha lasciato sul terreno più di 2 miliardi di euro, con una crescita spettacolare da inizio anno a giugno (in cui il recupero è stato di 800 milioni al mese da aprile) supera addirittura i livelli record di gennaio 2020, toccando i 32,56 miliardi di euro a valore nei 12 mesi. Il vino, così, secondo l’analisi dell’Oemv - Observatorio Español del Mercado del Vino, torna sui livelli stabili dal 2018, da quando cioè si muove a cavallo dei 32 miliardi di euro di giro d’affari in termini di commercio globale. |
|
|
|
|
In un Paese in cui la transizione ecologica “è necessaria”, come affermato dal Premier Draghi, il mondo del vino cooperativo fa la sua parte abbracciando quella sostenibilità che accompagna sempre più le scelte dei consumatori. Ecco quindi che il 59% delle coop vitivinicole ha già contratto l’uso di input chimici, il 52% ha ridotto gli scarti e ha valorizzato i sottoprodotti e il 51% ha incrementato le produzioni biologiche in un contesto di vigneto bio più che raddoppiato in dieci anni e in cui l’Italia è leader europea con una superficie al 17,8%, contro il 14,9% della Spagna e il 14,7% della Francia. Il 62% delle coop vitivinicole si dichiara inoltre a favore nei prossimi due-tre anni di accelerare sul percorso della transizione ecologica e dell’agricoltura 4.0. Dati emersi dal rapporto Nomisma Wine Monitor, al centro del talk “Vivite” organizzato a Roma dal Settore Vitivinicolo di Alleanza delle Cooperative, e da cui si evidenzia come la sostenibilità sia sempre più un “mantra” anche nelle scelte di consumo. Nel Belpaese, 1 italiano su 10 tra gli abituali consumatori di vino ha acquistato vino sostenibile nell’ultimo anno, e soprattutto 8 italiani su 10 sono disposti a spendere di più per avere una bottiglia di vino certificato sostenibile, anche perché il 38% ritiene che il vino sostenibile abbia qualità organolettiche superiori. “La sostenibilità non è una moda - ha dichiarato Luca Rigotti, coordinatore del settore vino di Alleanza Cooperative Agroalimentari, oltre che vertice del CopaCogeca e presidente di Mezzacorona, esempio di eccellenza della cooperazione vinicola italiana e trentina - e lo strumento cooperativo è particolarmente vocato per questa nuova sfida, anche perché ha la possibilità di agire sulle varie fasi della filiera. Sicuramente le nostre imprese hanno bisogno di essere dinamiche e hanno bisogno delle dotazioni previste dal Pnrr”. Ma serve anche che l’Europa applichi il principio di reciprocità, ha sottolineato il Sottosegretario alle Politiche Agricole con delega al vino, Gian Marco Centinaio, “perché se si chiede di rispettare l’ambiente, non si può poi permettere che si importino prodotti di altri Paesi dove alla fine di sostenibile non c’è niente. Ci vogliono le stesse regole”. |
|
|
|
|
Allarme rincari per il mondo del vino, che rischia di pagare un conto salatissimo a causa dell’onda lunga di “shortage” che genera aumenti per materie prime e trasporti. Un incremento dei costi che varia dal 10 al 50% e che rischia di travolgere anche uno dei settori simbolo del made in Italy. E con esso i suoi consumatori. Lo denuncia una inchiesta, in uscita l’11 ottobre, de “Il Corriere Vinicolo” di Unione Italiana Vini (Uiv). Alla vorticosa ascesa dei costi energetici (+138% sul 2020), e della persistente crisi dei container, che porta a crescenti aumenti di costi e tempi di consegna, si aggiungono infatti i prezzi delle materie prime utilizzate dalla filiera viti-enologica. Con i manufatti in legno che pagano tensioni altissime (+53%), seguiti da quelli in metallo (+44%), ma anche carta (+60%) e vetro (+20%). |
|
|
|
|
|
Continua a crescere l’e-commerce ma, soprattutto, corre verso un nuovo record assoluto delle esportazioni il vino italiano, che sembra poter tornare a sorridere man mano che la pandemia allenta la morsa. A dirlo i dati di Nomisma Wine Monitor illustrati a “Vivite” da Denis Pantini. Bene, come detto, il commercio elettronico del vino, “ormai imprescindibile per le cantine”, come ha osservato Pantini, che ha realizzato, complice l’irrompere dello scenario pandemico, un balzo del 151% nelle vendite on-line delle catene Gdo più Amazon nel 2020 rispetto all’anno precedente. “E non è un fuoco di paglia, anzi un trend che si consoliderà, perché nel primo semestre di quest’anno, rispetto all’analogo periodo del 2020, già vediamo un trend in aumento del 310%”. Ma è soprattutto sull’export, penalizzato dalla pandemia (-2% nel 2020 sul 2019), dopo anni di corsa, che si nota un consistente recupero in atto, con un totale nel primo semestre dell’anno a 3,3 miliardi di euro, per un aumento sul pari periodo dello scorso anno del 15%. Ma soprattutto con un aumento dell’11% sul pari periodo 2019, che dimostra che, oltre al rimbalzo tecnico, “prosegue la crescita registrata negli scorsi anni”, ha sottolineato Pantini, secondo cui “l’export a fine 2021 supererà il record di 6,4 miliardi del 2019”. |
|
|
|
|
|
Quando la vendemmia è inclusione: in Oltrepò Pavese, gli oltre 200 vignaioli dell’associazione Torrevilla (una realtà con 114 anni di storia e 600 ettari di terreno che toccano 9 Comuni del territorio) hanno aperto le proprie porte a studenti e detenuti, in un progetto partito dall’Associazione Terre di Mezzo di Voghera, per una vendemmia “solidale”. Lanciando, di riflesso, un messaggio chiaro: quello che la cooperazione tra le realtà di uno stesso territorio può far nascere molte cose, anche un nuovo vino. |
|
|
|
|
Nel mondo del vino che sta ripartendo, torna uno degli appuntamenti che, negli anni, è cresciuto di più nel cuore degli appassionati, ovvero il Mercato dei Vignaioli Indipendenti, che, dopo lo stop forzato del 2020, vivrà la sua edizione n. 10 a Piacenza, dal 27 al 29 novembre 2021, con 680 produttori della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Fivi). Che, oltre a tornare a contatto con il pubblico per la mostra-mercato del vino più popolare d’Italia, parleranno anche di futuro, fissando l’obiettivo su una transizione dell’agricoltura verso pratiche sempre più sostenibili, per tutelare il territorio e preservare l’ecosistema. Con “Fivi4Future - I Vignaioli coltivano la ricerca”, il progetto strategico pluriennale, articolato in numerose azioni che mettono al centro la sostenibilità ambientale e la tutela della biodiversità nei vigneti. |
|
|
|
|
|
Parlano i produttori di una terra che fu di rossi, ma che oggi, dopo una lenta e solida rivoluzione, è tra i più grandi territori bianchisti al mondo. Espressione di una biodiversità vinicola che nasce da 5.550 ettari di vigna preziosissimi, 20 vitigni, 150 tipi di suolo e ora 84 Unità Geografiche Aggiuntive, in fase di approvazione. Il pensiero di cantine come San Michele Appiano, Terlano, Peter Dipoli, Ignaz Niedrist, Tröpfltalhof e del Consorzio Vini Alto Adige. |
|
|
|
|