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N. 3.102 - ore 17:00 - Giovedì 25 Febbraio 2021 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Dare un giudizio oggettivo su un vino è impresa impossibile. Ciò non toglie, però, che nelle serie storiche e nell’incrocio dei punteggi di guide diverse non si riesca a costruire un modello in grado di approssimarsi il più possibile alla realtà. È ciò che hanno fatto due economisti, Magali Delmas e Olivier Gergaud, che hanno aggregato 128.000 punteggi di 30 diversi wine experts francesi, pubblicati tra il 1995 e il 2015. Dimostrando che i vini certificati bio raccolgono in media 6 punti in più di quelli convenzionali, quelli biodinamici addirittura 11,8 punti in più, e i vini sostenibili hanno punteggi medi pressappoco identici a quelli dei vini tradizionali. |
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Non solo organizzatori di fiere ed eventi, fisici e ibridi, ma sempre più fornitori di servizi per il wine business per tutto l’anno, in uno scenario sicuramente diverso, quello del dopo-pandemia, dove una chiave potrebbe essere quella di più eventi mirati nei mercati target per portare i produttori ad incontrare i buyer nei loro mercati di riferimento, oltre alle grandi fiere classiche che fino ad oggi hanno visto spostarsi i buyer del mondo per incontrare i produttori. Con la crisi del Covid-19 che ha aperto anche a scenari inediti e impensabili, almeno fino a pochi mesi fa, come la collaborazione tra Vinexposium e Vinitaly, nell’immediato per trovare misure e strategie comuni per garantire la presenza e l’accesso in sicurezza ai propri espositori e buyer per gli eventi in calendario a giugno (Wine Paris e Vinexpo Paris, a Parigi dal 10 al 16 giugno, e Vinitaly, a Verona del 20 al 23 giugno, e sui quali aleggiano tutte le incertezze ed i dubbi legati soprattutto al quadro sanitario e alla possibilità di viaggiare, ma non solo), ma in futuro per creare nuove opportunità e per lavorare nell’unica logica possibile, ovvero quella di ciò che è meglio per l’industria del vino. Con la consapevolezza che, in ogni caso, le fiere e gli eventi fisici sono e restano fondamentali per il business del vino. È la sintesi di scenario emersa dal “WineFuture 2021”, che ha visto insieme, su un palco virtuale, i tre più grandi organizzatori di fiere dedicate al vino del mondo, ovvero VeronaFiere con Stevie Kim, managing director Vinitaly International, Rodolphe Lameyse, ceo Vinexposium, Bastian Mingers, project director ProWein per Messe Dusseldorf. “Abbiamo iniziato a lavorare insieme al team di Vinitaly, per capire come insieme si possano creare “corridoi di sicurezza” per accogliere espositori e visitatori in entrambe le fiere. Perchè quello che sarà applicato a Vinexpo sarà applicabile anche a Vinitaly, ed è importante dare ai nostri stakeholders tutte le garanzie di cui hanno bisogno”, ha detto Lameyse. “Io credo che questa collaborazione, questo senso anche di solidarietà che è emerso tra gli organizzatori, sia un’opportunità. E credo che in futuro - aggiunge Stevie Kim - ci sarà ancora maggiore dialogo, perché alla fine quello che vogliamo è quello che è meglio per i produttori” (gli interventi completi nell’approfondimento). |
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Da un lato una Pasqua che si annuncia “blindata” ed a mobilità ridotta, dove la grande incertezza, in attesa del nuovo Dpcm che sarà in vigore del 6 marzo, spinge un italiano su tre a rinunciare a qualsiasi idea di gita fuori porta, con un ulteriore danno enorme in un momento importante dell’anno per ristorazione e agriturismi, come sottolinea la Coldiretti. Dall’altro la piccola buona notizia che, da ora in avanti, la revisione dei “colori” delle Regioni e le conseguenti possibili restrizione alle attività, ristorazione in testa, entreranno in vigore dal lunedì, e non più da domenica, lasciando così ai ristoranti la possibilità di lavorare per tutto il weekend che, allo stato attuale, vale l’80% del fatturato settimanale. Ad annunciarlo, dopo l’incontro con le Regioni, il Ministro per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini. |
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Le importazioni cinesi di vino nel 2020 si sono attestate a 430,5 milioni di litri, per 1,616 miliardi di euro, pari ad un calo, sul 2019, del 29,8% a volume e del 25,4% a valore, per un prezzo medio che cresce del 6%, a quota 3,75 euro al litro. Colpa della pandemia, certo, ma il trend è negativo già dal 2018. Una caduta che riguarda tutte le tipologie, in un mercato in cui l’imbottigliato rappresenta più del 70% dei volumi e oltre il 90% dei valori totali. In termini di prezzo medio, sfuso e bag-in-box calano del 15%, mentre crescono imbottigliati e bollicine. I 15 principali Paese esportatori hanno chiuso con perdite importanti, a parte l’Argentina, che ha triplicato i volumi esportati verso la Cina, spinti da un forte taglio dei prezzi dello sfuso. A valore, l’Australia conferma la propria leadership, a quota 627 milioni di euro (-18%), seguita dalla Francia, con 446 milioni di euro (-27,8%), e Cile, a 194 milioni di euro (-36,2%). L’Italia si conferma al quarto posto, ai piedi del podio, con un giro d’affari in Cina di 101 milioni di euro (-26,7%), seguita dalla Spagna, con 85 milioni di euro di vino esportato (-33%). Ecco, in estrema sintesi, gli atout delle importazioni enoiche della Cina nel 2020 del report dell’Oemv-Observatorio Español del Mercado del Vino (sui dati delle dogane cinesi), analizzato da WineNews. |
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Tra le curiosità di questa epoca di pandemia, c’è il boom delle micro-bottiglie, sempre più utilizzate per inviare a critica e degustatori i campioni dei vini che, in tempi normali, sarebbero stati assaggiati nelle tante anteprime del vino italiano. Costrette a cambiare pelle, come raccontano, tra le tante altre, la Valpolicella Annual Conference, di scena il 26 e 27 febbraio, tra convegni on line e degustazioni guidate a distanza, o la scelta del Consorzio di Tutela del Chiaretto e del Bardolino, che per la sua Anteprima, in aprile, ha scelto il servizio tutto italiano di Vignon ... |
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La sostenibilità nel vino ormai è un must, un mantra, una parte costituente del lavoro quotidiano di tante aziende. E se ancora è atteso il decreto del Ministero delle Politiche Agricole che disegnerà lo standard nazionale nella certificazione del vino prodotto in modo sostenibile, non mancano le case history di grande importanza che, a loro modo, indicano la via. Come il progetto “Dalla vite alla biocarburazione avanzata, con Caviro è possibile” del Gruppo Caviro, realtà cooperativa tra le più importanti del vino italiano, che ha vinto il “Premio Impresa Ambiente” 2020, il più alto riconoscimento italiano in materia, promosso dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo, con Unioncamere e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (oggi assorbito dal Ministero della Transizione Ecologica, ndr). |
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A WineNews il vicedirettore de “La Gazzetta dello Sport”, Pier Bergonzi: “le strade bianche intorno ai vigneti del Brunello sono uniche al mondo, e hanno già conquistato il cuore degli appassionati nel giro d’Italia 2010, nella tappa vinta nel fango da Cadel Evans. Se diventeranno un appuntamento fisso, come le grandi salite del Giro? Non posso garantirlo, ma mi piacerebbe molto poterlo raccontare”. |
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