Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui |
N. 4.095 - ore 17:00 - Giovedì 21 Novembre 2024 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
|
|
| | | Finita la vendemmia, i vignerons incontrano i wine lovers, dalla “carica” degli oltre 1.000 vignaioli d’Italia e d’Europa della Fivi al “Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti” a Bolognafiere (23-25 novembre), ai produttori del Collio che festeggiano i 60 anni a “Enjoy Collio 60° Experience” a Villa Attems (23 novembre), dalle cantine dei vini “wow” secondo “Civiltà del bere” a “Wow! The Italian Wine Competition” (25 novembre), ai vignaioli resistenti de “La Terra Trema” al Leoncavallo (29 novembre-1 dicembre), entrambi a Milano. Ma tra i tantissimi eventi nell’agenda WineNews si celebra anche il “Bagna Cauda Day” (22 novembre-2 febbraio). | |
|
| | Se i dati dell’export del vino italiano continuano a viaggiare accompagnati da un segno positivo (5,17 miliardi di euro di valore, +4,1% nei primi 8 mesi 2024 sul 2023), la solidità del comparto si spiega anche dal peso specifico che arriva da un “top player” in ottima salute, lo spumante. Da gennaio ad agosto 2024, secondo i dati Istat analizzati da WineNews, gli spumanti italiani valgono, a livello di export mondiale, 1,47 miliardi di euro, in crescita dell’8,42% sullo stesso periodo 2023, ed il 28,3% del totale delle esportazioni di vino italiano. In rialzo anche i volumi saliti a 343,4 milioni di litri (+12%). Un “botto” generato dal fenomeno Prosecco, che da solo vale 1,1 miliardi di euro, una fetta dominante di un totale a cui, ovviamente, contribuiscono anche denominazioni di eccellenza, ma con volumi più piccoli, come Franciacorta, Asti, Alta Langa, Trentodoc, e non solo. Gli Stati Uniti si confermano il principale canale di approdo per l’Italia, con 348,1 milioni di euro (+11,3%), e le “bollicine” rappresentano, di fatto, il 26,8% del totale delle esportazioni di vino negli States (1,25 miliardi di euro). La Germania, primo mercato europeo, segna 94,8 milioni di euro (+7,7%) e gli spumanti, nel periodo preso in considerazione, sono il 12,35% del totale del vino esportato. La Gran Bretagna è seconda solo dietro agli Usa: 245 milioni di euro (+1,9%) con gli spumanti che arrivano al 47,1% del totale export. Sfiora la doppia cifra il Canada che balza a 37,5 milioni di euro (+9,6%), qui gli sparkling hanno una rilevanza del 14,76%. Bene anche la Francia, a 91,3 milioni (+6,4%), con il Paese dello Champagne che arriva al 45,4% del totale del vino italiano importato. Straordinario il balzo della Russia: import per 72,4 milioni di euro da gennaio ad agosto 2024 (+67,7%), gli spumanti coprono il 47% dell’export. Per il Belgio bollicine tricolori con importazioni per 59,4 milioni di euro (+14,9%), il 42,4% del totale del vino italiano. Gli spumanti faticano di più nel mercato asiatico anche se in Cina (+4,1%) vanno in controtendenza sul dato complessivo in calo. Tassi di crescita che in quasi tutti i Paesi fanno meglio dei vini fermi, mercati leader che continuano a crescere: l’incidenza degli spumanti italiani nel mercato globale è un fenomeno che sembra dunque destinato ad aumentare negli anni a venire (in approfondimento). | |
|
| | Con l’approvazione di ieri da parte del Senato, il nuovo Codice della Strada diventa legge. Tante le novità, ad iniziare dalla stretta per la guida in stato di ebbrezza con le sanzioni che si fanno più dure. E poi l’apposizione di determinati codici nella patente, a coloro che sono state accertate violazioni che costituiscono reato, che indicano il divieto di bere prima di mettersi alla guida oppure di guidare solo veicoli dotati dello speciale alcolock, dispositivo “new entry” che non farà partire la macchina in caso di tasso alcolemico nel fiato. Una stretta che piace alla Federvini, che “accoglie con favore l’approvazione” della riforma del Codice della Strada. “La sicurezza stradale è un obiettivo su cui siamo chiamati ad impegnarci tutti, istituzioni, cittadini e imprese”, ha commentato la presidente di Federvini, Micaela Pallini (in approfondimento). | |
|
| | | Agricoltura e industria alimentare italiane realizzano, insieme, un valore aggiunto di 77,2 miliardi di euro, pari a circa il 4% del Pil nazionale, con il contributo maggiore riconducibile al settore primario (40,5 miliardi). Comprendendo anche le fasi a valle del sistema produttivo della distribuzione e della ristorazione, si sale a 124 miliardi di euro, arrivando fino al 15% del Pil se si includono i servizi di logistica, trasporto e intermediazione relativi alla filiera agroalimentare. Con il comparto che si conferma uno degli asset più forti e più importanti, a livello economico, ambientale e sociale, ma anche identitario, in Italia, non è una scoperta. Ma che vede ancora tanti squilibri nella distribuzione di questo valore, lungo la filiera: su 100 euro spesi dal consumatore, appena 20 vanno agli agricoltori, per i quali poi si scende a 7 in termine di utile netto. Quadro delineato dal “Rapporto Ismea sull’Agroalimentare” presentato, oggi, al Ministero dell’Agricoltura a Roma (in approfondimento). Due i dati sottolineati dal Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida: “la crescita del nostro export, maggiore rispetto agli ultimi anni, ma il dato più importante è quello degli investimenti che crescono del 43,5%. Un modello di sviluppo che ricerca non il consenso di oggi, ma i risultati per l’Italia del domani”. | |
|
| | | È dietro ad Abbigliamento e Beauty, ma davanti a Giocattoli, Elettronica, Viaggi e Eventi. L’Enogastronomia si piazza al terzo posto tra le categorie più interessate dagli acquisti per Black Friday (29 novembre) e Cyber Monday (2 dicembre): le offerte della Black Week inizieranno il 22 novembre. Confermati in parte i numeri del 2023, quando l’acquisto di cibo e vino era già una delle transazioni più effettuate. Sono le stime di Netcomm che prevede una spesa media di 2 miliardi di euro (+9%) e 38 milioni di pacchi (+13%). | |
|
| | Bisognerà attendere ancora un anno per conoscere il risultato della candidatura della cucina italiana a Patrimonio Unesco. Il countdown è iniziato e il tema resta sempre attuale: proprio l’Unesco ha pubblicato il dossier di una candidatura nata nel 2023 su impulso della Fondazione Casa Artusi, dell’Accademia Italiana di Cucina, del Collegio Culinario e della rivista “La Cucina Italiana”, ed è stata elaborata da un gruppo di esperti, coordinato da Pier Luigi Petrillo e da Elena Sinibaldi. Il dossier mette in risalto come in Italia la pratica della cucina è qualcosa di quotidiano, un modo di prendersi cura di sè e degli altri, di ricordare le proprie origini e mantenerle vive trasmettendole alle nuove generazioni. Un settore, quello della cucina italiana, che vale 600 miliardi di euro e garantisce 4 milioni di occupati, un patrimonio fortemente culturale e identitario stimato nel mondo. | |
|
| | | Dallo stato di salute del mercato del vino e delle bollicine, in Italia e nel mondo, al segreto del successo dei vini spumanti, dalla sua esperienza in Franciacorta ai progetti per il futuro: WineNews ne ha parlato, a “tu per tu”, con Richard Geoffroy, per anni storico Chef de Cave del mito mondiale dello Champagne, Dom Pérignon, ed oggi regista delle bollicine di Bellavista, con Francesca Moretti, una delle cantine cha hanno fatto la storia della Franciacorta e del suo prestigioso Metodo Classico. | |
|
|
|