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WineNews
N. 3.009 - ore 17:00 - Giovedì 15 Ottobre 2020 - Tiratura: 31.087 enonauti,
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La News
I “premi speciali” del “Gambero Rosso”
La “Cantina dell’Anno” è Santa Margherita Gruppo Vinicolo, la “Cooperativa dell’Anno” è San Michele Appiano, in Alto Adige, mentre il miglior “Vino Rosso” è il Barolo Ornato 2016 della Pio Cesare. Il vino con il miglior “Rapporto Qualità/Prezzo” è il Friuli Pinot Banco 2019 di Vigneti Le Monde, guidata da Alex Maccan (foto), la “Cantina Emergente” è Ridolfi, giovane realtà del Brunello di Montalcino, mentre per la “Viticoltura Sostenibile” spicca la siciliana Firriato: sono tra i premi speciali più importanti della Guida “Vini d’Italia” 2021 del Gambero Rosso, di scena, con tutti i vini premiati con i “Tre Bicchieri”, ai Cinecittà Studios di Roma (16-18 ottobre).
Approfondimento su WineNews.it
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Primo Piano
Commercio enoico extra-Ue: -1,4 miliardi di euro tra marzo e settembre. L’Italia limita i danni
Il “semestre Covid-19” (marzo-agosto 2020) pesa anche sul commercio mondiale del vino, con una contrazione senza precedenti nella storia moderna del settore. Nei Paesi extra-Ue - secondo le elaborazioni dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor su base dogane - gli scambi complessivi di vino nel semestre considerato hanno subito un calo a valore del 15,2%, con una perdita di 1,4 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo 2019. Il decremento più significativo è relativo alle bollicine (-28,8%), che ”sgasate” dal lockdown perdono quota in tutti i 10 top importer, che rappresentano il 92% del mercato extra-Ue. In tutto ciò, il vino italiano, pur registrando il peggior risultato degli ultimi trent’anni, riesce a contenere le perdite e a chiudere il semestre di emergenza sanitaria a -8,6%, dopo un eccellente avvio di anno. Nel primo bimestre il trend segnava infatti +14,5%. Stati Uniti e Svizzera, rispettivamente la prima e la terza destinazione per il vino italiano, sono i Paesi che hanno contribuito a rendere meno amaro il calice. Da una parte, negli Usa (-8,1%) la performance è stata meno drammatica di quella francese (-40,1%), stroncata dai dazi; dall’altra la Svizzera è addirittura andata in terreno positivo (+7,5%). La differenza nel computo finale del semestre tra le 2 superpotenze produttive mondiali sta anche nella Cina, che segna un piano sempre più inclinato (-38%) per entrambe ma i cui pesi, e relative ripercussioni, sono ben differenti. Alla fine, così, se l'Italia non ride (-8,6%), la Francia piange lacrime amare (-27.7%). In crisi anche il mercato del Regno Unito, su cui si addensano anche le nubi della Brexit: -9,5% per il Belpaese e -21,6% per i transalpini. Il semestre ha inciso notevolmente anche in termini di quote di mercato nell’extra-Ue tra i 2 market leader, con la Francia che perde 5 punti e scende al 29,3% mentre l’Italia sale al 23,5%. Nel complesso, è di 7,7 miliardi di euro il valore delle importazioni di vino nei Paesi terzi nel periodo, a fronte di 9,1 miliardi di euro registrati nel pari periodo del 2019. A perdere, 8 tra i 10 top buyer considerati e tutti i primi 5 principali importatori extra-Ue: Usa (-20,7%), Uk (-6,8%), Cina (-35,5%), Canada (-7,9%) e Giappone (-17,5%).
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Tenuta San Guido: grazie alle forze dell’ordine
Ha fatto scalpore la truffa sventata ai danni del Sassicaia della Tenuta San Guido della famiglia Incisa della Rocchetta - che, per altro, insieme al direttore Carlo Paoli, da anni investe su tutti i migliori strumenti per garantire a chi le acquista l’autenticità delle proprie bottiglie - con la Guardia di Finanza di Firenze che ha bloccato, prima che entrassero sul mercato, oltre un migliaio di casse false del vino italiano più famoso del mondo. “Nella negatività, c’è anche l’opportunità per ringraziare la Guardia di Finanza - commenta a WineNews, dell’ad della Tenuta San Guido, Alessandro Berlingieri - per il lavoro fantastico che ha fatto. E c’è l’orgoglio di far parte di una squadra molto attenta alla qualità, e ai particolari che servono per identificare il prodotto da quella che può essere una contraffazione. È un lavoro che facciamo ormai da anni, con molta cura e attenzione”.
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Focus
La pandemia affossa il vino anche nel “Travel Retail”
Tra i canali di vendita di wine & spirits più colpiti dalla pandemia e dalle misure per contenere i contagi da Covid-19 c’è, ovviamente, quello dei duty free e del travel retail. Un canale importante, che, per vini e liquori del mondo, secondo i dati di una ricerca di Generation Research, nel 2018 aveva mosso qualcosa come 12,2 miliardi di dollari. Un mercato che, già nel 2019, aveva subito, però, una battuta d’arresto, almeno sul fronte del vino, con un -3,2% sull’anno precedente. Canale che, nel 2020, ovviamente, è crollato, con un calo complessivo del -60% registrato fino ad agosto 2020, secondo i dati dell’International Wine & Spirit Research. Un canale importante, comunque, sia per il business che come vetrina, quello di aeroporti e stazioni in cui, in tempi normali, passano milioni di persone di tutto il mondo. E che ha i suoi campioni, come racconta la classifica stilata dall’agenzia di ricerca inglese. Con l’Italia rappresentata dalla griffe veneta del Prosecco Bottega, unica realtà tricolore tra i primi 10 brand enoici più venduti nel travel retail, e n. 2 assoluta in termini di bollicine, dietro ad una delle reltà più grandi dello Champagne, come Moet & Chandon del gruppo Lvmh.
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Cronaca
Rinasce l’orto-giardino di Carlo Magno
Tra agricoltura e storia, rinasce l’orto-giardino medievale di Carlo Magno, al Convento del Gradaro dell’istituto Maria Immacolata, a Mantova, con specie rarissime recuperate dai vivai o da collezionisti di piante antiche, sia officinali che utili all’alimentazione, tra il giardino dei fiori, l’orto-erbario, il vigneto a pergolato con la vite ancellotta ed il frutteto. Un gioiello, ricostruito seguendo alla lettera le parole del fondatore del Sacro Romano Impero, che all’agricoltura dedicò una riforma alla fine dell’VIII secolo con il “Capitulare de villis vel curtis imperii”.
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Wine & Food
“Nata Terra”: un frantoio per frangere le olive dei 3.000 olivi confiscati alla Camorra
Il frantoio di “Nata Terra”, presentato oggi nella Valle del Garigliano (Caserta), è una di quelle storie di agricoltura che ci piacciono, che racconta il percorso di recupero degli uliveti tra Cellole e Sessa Aurunca, portato avanti dalla Cooperativa Sociale Osiride. In tutto, sono 3.000 piante, sui terreni confiscati alla Camorra. Un progetto che produce occupazione e rigenera terre incolte e abbandonate. “Al progetto lavorano giovani e migranti. Il nostro obiettivo - racconta Ciro Maisto, presidente della cooperativa sociale Osiride, nella rete di Confcooperative Federsolidarietà Campania - è sottrarre all’abbandono gli uliveti del nostro territorio, produrre un olio di qualità che esprima la storia di un impegno civile che portiamo avanti con determinazione. Nata Terra rappresenta un’agricoltura inclusiva, sostenibile, sociale”.
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Ripartire dal vino legato alla storia del territorio: viaggio nei Colli Euganei
Al centro delle cronache all’inizio della Pandemia, tra natura, ville palladiane e vini da scoprire, amato da artisti e poeti come Petrarca, Byron e Foscolo, un territorio che parla di rinascita e futuro. A WineNews le testimonianze di Marco Calaon, presidente Consorzio Vini Colli Euganei, Sandro Lovison (San Nazario), Lucio Gomiero (Vignalta), Nicola Selmin (Il Pianzio), Pino Cesarotto (Enoteca di Arquà) e Roberto Gardina (Quota 101).
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