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N. 3.985 - ore 17:00 - Martedì 18 Giugno 2024 - Tiratura: 31.211 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Un calice di vino che al posto dello stelo ha un gambo di rosa con le sue spine, ed un titolo che insinua il dubbio: “Quel drink vale la pena per voi?”. E poi, però, un articolo schierato, in modo abbastanza palese, ma molto più equilibrato (come spesso avviene), dove si riafferma, secondo chi scrive, Susan Dominus, che non esiste un consumo di alcol senza rischio, ma anche che il tema del rischio stesso va chiarito, contestualizzato e spiegato bene (in approfondimento). È la sintesi estrema di un articolo apparso, nei giorni scorsi, sul “The New York Times”, uno dei quotidiani più letti nel mondo e considerato tra i più autorevoli. | |
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| | Che il turismo enogastronomico sia ormai un asset rilevante per l’economia nazionale è noto, ma, probabilmente, ha superato le aspettative generate qualche anno fa. Con la stagione turistica pronta ad entrare nel vivo, un approfondimento interessante, anche per quanto riguarda il percorso enogastronomico, arriva dal report “Strade itineranti. Mappe, pratiche, percorsi, e percorsi di comunicazione del turismo esperienziale”, edizione n. 4 del progetto di ricerca “Comunicazione, Media e Turismo”, frutto della collaborazione del Certa dell’Università Cattolica di Milano e Publitalia ‘80. A livello generale, il 75% degli italiani, 25 milioni, ha fatto nell’ultimo anno un viaggio “non convenzionale”, a dimostrazione di un trend, quello delle vacanze esperienziali, sempre più in voga e che, ovviamente, riguarda anche il wine & food. Il viaggio per motivi enogastronomici è qualcosa che si fa principalmente in due/tre persone. La maggior parte sceglie un’organizzazione autonoma per il viaggio, anche se spesso preferisce aggregarsi a gruppi di amici già organizzati, trasformando così l’esperienza in un momento collettivo. Il turista enogastronomico non fa viaggi così lunghi, sia nella distanza (316 km) che nella durata (il 62% sceglie il weekend) ed appare autonomo nell’individuare le destinazioni ma anche nella prenotazione del viaggio. Tra le tipologie di alloggio preferite, al primo posto c’è il B&B (32,4%), davanti ad hotel/resort ed all’agriturismo, mentre il budget medio del turista enogastronomico è di 748 euro. Quando ci si riferisce alle esperienze enogastronomiche, il primo territorio che viene in mente è l’Emilia-Romagna (49%), la “Food Valley” del Belpaese, ricca di tradizioni culinarie, ma anche la Campania (46,4%) e la Toscana (44,6%). La partecipazione a fiere e sagre legate al cibo (71%) e le degustazioni nelle cantine o aziende agricole (71%) sono le attività che caratterizzano in modo prevalente scelte e preferenze dell’enoturista. Quello del “gusto” è il concetto maggiormente associato al viaggio di natura enogastronomica ed il connubio tra cibo e vino è identificativo di questa tipologia di viaggio. Se la possibilità di rigenerarsi per il turista enogastronomico è la prima motivazione che lo porta a viaggiare (56%), piace anche sperimentare attività e conoscere nuovi luoghi. | |
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| | “La chiusura da parte della Commissione Ue della procedura tris sul Belgio, dopo il riposizionamento del Governo belga sull’obbligo di avvertenze sanitarie sulle etichette delle bevande alcoliche, è un’ottima notizia per tutto il settore vitivinicolo. Si chiude un altro capitolo su cui il Governo Meloni, sin dal primo momento, si era battuto con un parere circostanziato contro un provvedimento che, oltre a danneggiare i nostri imprenditori, poteva creare potenziali barriere alla libera circolazione delle merci in Europa”. Lo dichiara il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, annunciando la conclusione (per ora) formale, sul versante europeo, di quanto già deciso da tempo, internamente, dallo stesso Governo belga, che già a fine aprile aveva annunciato il ritiro del decreto proposto a fine marzo. | |
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| | | Fruttato, balsamico, speziato/pepato, speziato dolce: sono queste le quattro grandi dimensioni olfattive individuate per i vini della Valpolicella, come “marcatori olfattivi” del territorio, grazie ad uno studio voluto dalla famiglia Tedeschi, griffe tra le più prestigiose dell’Amarone, presentato, nei giorni scorsi, al Polo Universitario San Floriano, a San Pietro in Cariano, a cui ha preso parte anche WineNews. Un secondo step dell’analisi sulla caratterizzazione aromatica della Valpolicella ha chiarito per la prima volta scientificamente il meccanismo che definisce la territorialità di un vino, ed è stata riconosciuta la capacità di Tedeschi di custodire ed esaltare nei suoi vini “il senso del luogo di origine”. La ricerca, raccolta in un libro, è stata realizzata dal professor Maurizio Ugliano, docente di Tecnologie e processi enologici e Wine identity and typicality del Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona ed esperto di composizione aromatica dei vini, della loro longevità e dello sviluppo di pratiche di vinificazione finalizzate al potenziamento della tipicità aromatica. “Ci siamo sempre impegnati nel sostenere e promuovere progetti che approfondissero la conoscenza del nostro territorio, per poterlo esaltare in vigna e in cantina e per poterlo valorizzare presso i consumatori” ha spiegato Riccardo Tedeschi. | |
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| | | Nel 2023 gli italiani hanno speso 500 milioni di euro in prodotti contenenti almeno un ingrediente Fairtrade, il marchio che certifica il commercio equo e solidale. Il prodotto più venduto sono le banane con 14.300 tonnellate (+8%), seguite da cacao, zucchero e caffè. Grazie agli acquisti fatti in Italia, gli agricoltori di tutto il mondo aderenti al network hanno ricevuto 3.686.407 euro in Premio Fairtrade: una somma aggiuntiva da investire per migliorare la produzione o per contribuire allo sviluppo della comunità. | |
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| | Il Rosso di Montalcino è pronto a crescere dal punto di vista della produzione con il via libera all’aumento del vigneto. Lo ha deliberato la Regione Toscana, che ratifica formalmente l’ampliamento della superficie rivendicabile per la Denominazione, approvato dall’assemblea dei soci del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino nel dicembre 2023. Il vigneto della Doc (519,7 ettari) potrà essere incrementato fino a 364 ettari (+60%). L’ampliamento, spiega una nota del Consorzio, “non comporterà l’impianto di nuove vigne: gli ettari aggiuntivi rivendicabili fanno infatti già parte delle mappe del territorio come quota di vigneti coltivati a Sangiovese, ma liberi da albi contingentati. In termini di bottiglie, la produzione potenziale aggiuntiva del Rosso sarà di poco superiore ai 3 milioni, che si andranno a sommare alla media attuale attorno ai 3,6 milioni di pezzi l’anno”. | |
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| | | “Gli imbottigliamenti sono poco sotto al 2019, che però fu un anno particolare e un po’ “drogato” verso l’alto - spiega a WineNews Sergio Germano, alla guida della Ettore Germano e neo presidente del Consorzio di Barolo e Barbaresco - vorrei consolidare le tante iniziative messe in campo, come “Grandi Langhe”, “Barolo & Barbaresco World Opening”, la “Barolo Academy” e giornate come “Barolo En Primeur”, per portare avanti la ricerca e far diventare ancora di più la Scuola Enologica di Alba un polo didattico di riferimento, ancora più di oggi, a disposizione dei produttori del territorio”. | |
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