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WineNews
N. 3.712 - ore 17:00 - Mercoledì 24 Maggio - Tiratura: 31.127 enonauti,
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La News
Frescobaldi cresce ancora in Maremma
Cresce ancora la galassia vinicola della storica Marchesi Frescobaldi, che torna ad investire in Maremma, dove possiede già la splendida Tenuta Ammiraglia disegnata dall’architetto Piero Sartogo. A cui ora si aggiungono i 27 ettari di vigna e la cantina della tenuta Poggio Verrano, acquisita dalla famiglia Bolla “Sono contento di questa acquisizione, che è complementare alla nostra visione della Maremma, perchè se con Tenuta Ammiraglia, negli anni abbiamo ottenuto un buon posizionamento su rosati e bianchi, ora possiamo tornare a concentrarci anche sui rossi maremmani”, commenta, a WineNews, Lamberto Frescobaldi (in approfondimento).
Approfondimento su WineNews.it
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Primo Piano
Uk, il Governo presenta una riforma che “libera” il settore del vino dalla burocrazia Ue
In Uk, dopo la Brexit, molte cose sono cambiate, e oltre la metà degli inglesi, secondo l'ultimo sondaggio di  YouGov, la ritiene un fallimento. Liberarsi dal legame con Bruxelles non ha fatto volare l’economia di Londra, che anzi si trova sempre più isolata. Ma di certo, a livello burocratico la ritrovata “libertà” permette al Governo Uk di muoversi con molta più autonomia in ogni ambito economico e produttivo. Compreso il vino, considerato nell’accezione più ampia, che va dagli aspetti produttivi a quelli commerciali, al centro di una proposta di riforma epocale, presentata nei giorni scorsi dal Department for Environment, Food & Rural Affairs britannico , che, nelle intenzioni del legislatore, dovrà restituire al settore la libertà di prosperare, eliminando la burocrazia europea e liberando così risorse per 180 milioni di sterline. Le consultazioni dovrebbero essere avviate a breve, per raccogliere le opinioni di tutti gli attori del settore e capire la portata e le tempistiche della riforma. Sul tavolo ci sono novità importanti (in approfondimento)., soprattutto per gli importatori e gli imbottigliatori, che riguardano potenzialmente milioni di ettolitri di vino importato da ogni angolo del mondo, anche dall’Italia, che nel 2022 ha spedito in Gran Bretagna 2,61 milioni di ettolitri di vino, per un valore di 811 milioni di euro. Per prima cosa, verrà rimosso il requisito secondo cui i vini importati debbano riportare in etichetta un importatore anziché un operatore del settore alimentare, riducendo costi e burocrazia per i consumatori. Sarà quindi consentita la miscelazione dei vini importati, ma non solo: in tema di trasformazione dei prodotti del settore vinicolo, sarà consentito gasare, addolcire o dealcolare i vini importati, con l’obiettivo di rafforzare l’industria nazionale, cui sarà permessa la produzione di nuove linee di prodotti in linea con le esigenze del mercato britannico. Tra le altre cose, ancora, verrà inoltre rimosso il requisito - obbligatorio - che prevede che alcuni vini spumanti debbano avere tappi a fungo o tappi in alluminio per essere commercializzati nel Regno Unito, portando a minori costi per i produttori e maggiore scelta per i consumatori. Oltre alla possibilità di produrre o commercializzare vini a bassa gradazione alcolica o alcol free …
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Concours de Bruxelles, Italia sugli scudi
365 premi nel complesso, su 1.400 vini presentati, con la Toscana è al top. È il risultato italiano della sessione dedicata ai vini rossi e bianchi dello storico Concours Mondial de Bruxelles, edizione n. 30. Il riconoscimento più alto, quello di “Gran Medaglia d’Oro”, nel complesso, è andato ad appena l’1% dei vini in gara, con 9 etichette tricolore premiate. Che sono il Salice Salentino Doc Moros 2019 di Claudio Quarta, l’Igt Lazio Satrico 2022 di Casale del Giglio,  il Nizza Riserva 2018 de Il Botolo, il Vino Nobile di Montepulciano Damo 2015 di Montemercurio, l’Amarone della Valpolicella Classico Cuslanus Riserva 2018 di Cantina Vini Armani, il Garda Doc Carpino Merlot 2018 di Ricchi, e ancora il Salice Salentino Doc Donna Lisa Negroamaro Riserva 2019 di Leone de Castris, l’Igt Lazio I Quattro Mori 2016 di Castel de Paolis, e l’Irpinia Doc Anniversary Aglianico 2019 di Nativ. 
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Focus
Il “concilio” delle abbazie del vino d’Italia e di Francia
Per ricordare il ruolo che, fin dal Medioevo, le abbazie hanno avuto nella produzione di vino, ma anche nella preservazione di vitigni che altrimenti sarebbero andati perduti, torna “Vini d’Abbazia”, edizione n. 2 del “concilio” che riunisce oltre 30 cantine delle abbazie d’Italia e per la prima volta anche di Francia, legate all’Associazione Les Vins D’Abbayes, nello scenario d’eccezione dell’Abbazia di Fossanova, a Priverno (2-4 giugno). Ai banchi di assaggio nell’antico Chiostro, ci saranno, tra le altre, le Abbazie di Novacella, Praglia, Rosazzo (Livio Felluga), Casamari, Monte Oliveto Maggiore e del Goleto (tra i vigneti di Feudi di San Gregorio, il cui presidente, Antonio Capaldo, racconterà i vini per la prima volta insieme alle etichette di Marco Caprai, alla guida della Arnaldo Caprai, con il vicedirettore del “Corriere della Sera” Luciano Ferraro, in una delle masterclass), la Cantina Convento Muri-Gries, i Monasteri di Sabiona (Cantina Valle Isarco), Santo Stefano Belbo, di Bose, Camaldoli, dei Frati Bianchi di Fivizzano e delle Monache Trappiste di Vitorchiano, il Convento della Santissima Annunciata (Terra Moretti), la Badia a Passignano (Antinori) e Valle Picciola con Pievasciata. A chiudere l’evento, sarà una riflessione del fondatore di Slow Food, Carlo Petrini.
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Cronaca
Le Colline Vitate del Soave sono un “GIASH”
Già tra i primi territori in Italia ad essere riconosciuti “Paesaggio Rurale di interesse storico”, le Colline Vitate del Soave sono ora ufficialmente un “Patrimonio Agricolo di importanza mondiale”, con l’ingresso tra i siti “GIAHS” (Globally Importance Heritage System) sancito nella cerimonia di “investitura”, nei giorni scorsi, alla Fao a Roma, con il dg dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura Qu Dongyu, il vice Ministro dell’Agricoltura Luigi D’Eramo e il Consorzio di Tutela del Soave.
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Wine & Food
Valpolicella, nuova partnership al 50% tra Tommasi Family Estates e Nicolis
Nel mondo del vino ci sono acquisizioni tout court, ma anche partnership alla pari, dove chi entra lo fa con un investimento che è soprattutto un affiancarsi a chi apre le sue porte. E va in questo senso la partnership che vede Tommasi Family Estates, nome storico della Valpolicella - ma oggi una delle realtà più importanti del vino italiano, che mette insieme oltre 780 ettari di vigna passando per Toscana, Puglia, Lombardia, Basilicata, Umbria e Sicilia - entrare come socia, al 50% della cantina Nicolis, altro nome storico della Valpolicella, come anticipato dal quotidiano “Il Sole 24 Ore”. Da quanto apprende WineNews, però, la cantina della famiglia Nicolis non entrerà nell’orbita di Tommasi Family Estates, ma continuerà il suo percorso di rilancio, dopo una ristrutturazione societaria e familiare, sotto la guida autonoma ed indipendente della famiglia Nicolis.
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WineNews.tv
Il vino italiano non decolla, in Cina. Eppure è il momento di investirci più che mai
A WineNews le riflessioni di chi in quel mercato, fondamentale, vive e lavora, come Celine Guo, di Business Strategies China (con Taste Italy!). Un Paese complesso, ma grandissimo, su cui puntare, facendo soprattutto cultura del vino italiano. Come confermano Simone Incontro (General Manager Veronafiere China), Liu Wei (Chez Nora), Enson Pan (Ristorante Il Gambero Rosso Shenzhen) e Camilla Mora (New Wave Da Vittorio a Shanghai).
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