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N. 3.337 - ore 17:00 - Venerdì 21 Gennaio 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Tra le Dolomiti Unesco dell’Alta Badia ci sono anche i “Sommelier in pista”, con la degustazione nelle baite delle migliori vini del Consorzio Alto Adige con l’Ais, ed edizioni speciali con grandi piatti in abbinamento. Non sono molti come di solito siamo abituati, ma non tutti gli eventi sono rinviati o peggio annullati causa pandemia. E tra quelli segnalati in agenda da WineNews, Le Famiglie Storiche dal 1 febbraio celebrano il Capodanno Cinese 2022, Anno della Tigre, della forza e del coraggio, abbinando i loro Amarone all’alta cucina cinese dello chef Zhang Guoqing del Bon Wei a Milano, mentre Eataly festeggia 15 anni di storia negli store in tutta Italia. |
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Al netto di convinzioni e visioni diverse, e tutte legittime, c’è un dato di fatto: nel mondo, in ogni ambito, la ricerca va avanti, nuove conoscenze e tecnologie vengono messe in campo, e, in alcune aree del mondo, sono già realtà nei processi produttivi. Anche per questo, il grande dibattito sull’avanzata della genetica nel settore del vino, appoggiata da alcuni e vista come strumento principe per la lotta alle malattie e al cambiamento climatico, e avversata e vista come un rischio da altri, ma tema sempre più sotto i riflettori in questi ultimi mesi, è sempre più un dibattito anche sul futuro del vino italiano e sulla sua competitività. Ma è una questione assai articolata, tra tecniche genetiche diverse, normative europee e italiane, e visioni diverse, sulle priorità da affrontare, anche all’interno della stessa comunità scientifica “pro genetica”, per semplificare. Come emerso nel dibattito sui “nuovi modelli di viticoltura alla luce delle moderne tecnologie genetiche e delle politiche europee”, mandato in scena, in forma di webinar, dall’Alleanza delle Cooperative, con autorità in materia di ricerca genetica applicata alla vitivinicoltura come i professori Attilio Scienza dell’Università di Milano, Michele Morgante dell’Università di Udine e Mario Pezzotti della Fondazione Edmund Mach di San Michele Adige, oltra a Paolo De Castro, eurodeputato e membro della Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, e Stefano Vaccari, direttore Crea (gli interventi in approfondimento). Chiamati a fare luce su un tema fondamentale perchè, come ricordato da Luca Rigotti, alla guida del Settore Vino dell’Alleanza delle Cooperative, ma anche del Copa-Cogeca e presidente di Mezzacorona (una delle migliori cooperative vinicole italiane ed internazionali, ndr), “non possiamo sottrarci all’avanzamento tecnologico del settore vitivinicolo. Anche alla luce dei nuovi dettami della “Farm to Gork” ed al ruolo che ha nella società e per la sostenibilità ambientale. Dobbiamo mettere a sistema nel più breve tempo possibile tecnologia e sistema normativo per garantire competitività al vino italiano, per centrare gli obiettivi fissati dalle politiche Ue, ma anche per lavorare sempre più con etica, e garantire sempre più la salubrità sia dei prodotti che dei territori in cui lavoriamo”. |
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Tra consumi interni che, nel complesso non sono crollati, ed un export che vola verso il record di 52 miliardi di euro, il settore agroalimentare italiano ha mostrato, ancora una volta, la sua forza, nonostante tante criticità. A confermarlo lo studio di Atradius, leader mondiale nel settore dell’assicurazione del credito commerciale, del recupero crediti in Italia ed all’estero. Nel 2021, il valore del comparto ha registrato un balzo del +4%, e si prevede continuerà a crescere nel 2022 (+3%). Ma restano delle criticità, anche sui tempi di pagamento. In particolare, il 54% delle imprese ha riferito tempi di incasso più lunghi per le fatture insolute, sul 41% nel 2020. Il 48% del valore totale delle fatture B2b nel settore è risultato insoluto alla scadenza (50% nel 2020) e la quota di crediti dichiarati inesigibili si è attestata al 7% (8% lo scorso anno). |
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Il 2021 è stato l’anno del grande rimbalzo per il mondo del vino, che dopo il tracollo dei consumi patito nel 2020, torna a crescere, in molti casi migliorando le posizioni del 2019. Una tendenza che accomuna tutti i grandi Paesi produttori e tutte le categorie. A partire dagli spumanti, che più di tutti hanno patito le chiusure e le restrizioni. Le buone notizie arrivano prima di tutto dall’Italia, che nel 2021 ha superato il miliardo di bottiglie prodotte (+23% sul 2020). Numeri legati principalmente al sistema Prosecco (Prosecco Doc, Asolo Prosecco e Valdobbiadene Prosecco Superiore), che vale 753 milioni di bottiglie (600 milioni di Prosecco Doc), con l’Asti Docg che si attesta a 102 milioni di bottiglie, davanti a Franciacorta, Trentodoc e Oltrepò Pavese. A valore, però, lo Champagne è ancora lontano, che nel 2021 raggiunge il record di fatturato di 5,5 miliardi di euro: in tutto, sono 322 milioni le bottiglie vendute (+32% sul 2020), con il mercato francese a quota 142 milioni (+25%) e le esportazioni che crescono fino al record di 180 milioni di bottiglie. Infine, le vendite di Cava, che hanno raggiunto le 250 milioni di bottiglie, in crescita del 16,45% sul 2020, con tre bottiglie su quattro all’estero ed il +63% in Usa. |
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“In Italia il caffè è molto di più di una semplice bevanda: è un vero e proprio rito, è parte integrante della nostra identità nazionale ed è espressione della nostra socialità che ci contraddistingue nel mondo”: così il Sottosegretario alle Politiche Agricole Alimentari Forestali, Gian Marco Centinaio, annuncia la candidatura ufficiale a patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco de “Il caffè espresso italiano tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli”. |
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I danni degli eventi atmosferici estremi, passati in secondo piano con la pandemia, ma non meno devastanti, e il rialzo forte dei prezzi di materie prime, energia e trasporti, stanno facendo lievitare, tra le altre cose, il carrello della spesa degli italiani. Con aumenti record, nei prezzi al dettaglio, per prodotti come le pere (+29,6%), pasta (+ 10,8%) e frutti di mare (+ 9,8%) sul podio. A sottolinearlo la Coldiretti evidenziando che è una situazione dovuta “al mix esplosivo del rincaro dei costi energetici e dei cambiamenti climatici che impattano sull’ offerta di un bene essenziale come il cibo. La produzione agricola e quella alimentare in Italia assorbono oltre il 11% dei consumi energetici industriali totali per 13,3 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti all’anno”, spiega la Coldiretti sulla base dei dati Enea.
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A WineNews Davide Marinini, alla guida di Mercurio Gp. Il valore dei bilanci di sostenibilità, redatti, sempre più diffusi nel mondo del vino, come raccontano le case history di griffe come Caprai, Venica, Tasca d’Almerita, Salcheto e Berlucchi, a Castello d’Albola (Zonin), a grandi realtà strutturate come Mezzacorona, Ruffino, Caviro e Banfi, per citarne alcune. “La sostenibilità ambientale, sociale ed economica, è un impegno nei confronti del mondo”. |
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