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N. 2.853 - ore 17:00 - Venerdì 6 Marzo 2020 - Tiratura: 31.183 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Per fare un gioco, ci vuole una botte, ma anche per fare mobili ispirati al mondo agricolo ed enoico, in cui le lampade rappresentano il tronco, la foglia e il grappolo della vite, e gli sgabelli riutilizzano le doghe di barrique: è così che da un pezzo di legno si può donare una possibilità a chi si trova in una situazione difficile. È l’idea di “Salva una botte, crea un capolavoro”, il progetto delle Cantine Tinazzi, con i ragazzi della Bottega Tettoia Pinardi, il laboratorio artigiano del Dab - Villaggio Educativo Salesiano di Villa Albarè a Costermano sul Garda - che promuove la crescita personale e lavorativa degli adolescenti in difficoltà. |
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È stata una settimana - e non è ancora finita - capace di sconquassare un Paese, l’Italia, che dall’esplosione dell’epidemia di coronavirus ha vissuto giorni frenetici, che ne hanno sconvolto le abitudini e la tenuta stessa del tessuto sociale e produttivo, ad ogni livello. Gli effetti più evidenti sono le scuole chiuse, i locali deserti, gli interi paesi in quarantena, e poi c’è il nostro mondo, quello del vino. Che, al pari di qualunque settore economico del Belpaese, deve fare i conti con il crollo dei consumi nei bar e nei ristoranti e, soprattutto, con il clima di diffidenza dei mercati esteri. E di certo non aiuta la riprogrammazione, doverosa, dell’intero calendario fieristico, del vino e dell’agroalimentare in generale, che ieri ha visto la clamorosa cancellazione della principale fiera enoica internazionale, la ProWein, con la Messe di Düsseldorf che, tra allarme coronavirus ed un calendario compresso dallo slittamento di tutte le altre fiere, ha dato appuntamento a produttori e buyers al 2021, dal 21 al 23 marzo. Veronafiere, invece, ha deciso il rinvio di Vinitaly, che andrà in scena dal 14 al 17 giugno (con “Opera Wine” by Wine Spectator il 13 giugno), creando un vero e proprio effetto domino, con le tre kermesse dedicate ai vini biologici e naturali - VinNatur (13-15 giugno), ViniVeri (12-13 giugno) e Natural Born Wines (14-16 giugno) - satelliti della più importante fiera d’Italia, che hanno annunciato il rinvio per non perdere la contemporaneità con Vinitaly. In Francia, rischia la settimana dell’en primeur di Bordeaux: alle condizioni attuali, immaginare di vedere i consueti 5.000 wine merchant da tutto il mondo sulle rive della Gironda appare utopistico: rumors dalla Francia danno per possibile uno slittamento all’autunno. In Borgogna sono invece saltate “Les Grands Jours de Bourgogne”, in calendario dal 9 al 13 marzo, ed in Spagna, uscendo dal mondo del vino, è stata spostata Alimetaria, fiera di riferimento per l’alimentare iberico e europeo, al 14-17 settembre. Tornando in Italia, Vinòforum è slittato all’11-20 settembre, Taste al 5-7 giugno, Macfrut al 5-7 maggio e Fiere Parma e Federalimentare monitorano la situazione prima di prendere decisioni su Cibus, ad ora in programma dall’11 al 14 maggio. |
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Con l’emergenza coronavirus, tra i tanti aspetti da riconsiderare intorno al mondo del vino, specie se si parla di promozione, ci sono i fondi Ocm, che hanno bisogno di essere rimodulati e messi a disposizione delle aziende, perché con i tanti eventi cancellati il rischio è quello di dover restituire a Bruxelles fondi già stanziati, a cui il Belpaese enoico ha pieno diritto e, in questo momento, di cui ha assoluta necessità, scrollandosi però di dosso quella staticità di strumento burocratico che ne frena la flessibilità. Come spiega a WineNews Silvana Ballotta, alla guida di Business Strategies: “Ocm strumento fondamentale, ma non costringiamo le aziende a rimodulare in basso i loro progetti. Così facendo creiamo degli importi non spesi che dobbiamo restituire a Bruxelles. Piuttosto, teniamoli a favore del sistema”. |
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Nell’era della globalizzazione avanzata, della libera circolazione delle merci e delle persone, è difficile anche solo immaginare di vivere in un mondo di barriere e confini chiusi. Al contempo, proprio come le persone e le merci, anche le crisi, da quelle migratorie a quelle sanitarie, da quelle economiche a quelle terroristiche, diventano presto un fatto globale. Costringendoci, come in queste settimane di allerta legata all’epidemia di Covid-19, a chiuderci in casa, evitare i luoghi pubblici, annullare gli appuntamenti di lavoro, i viaggi, le cene, gli aperitivi. In una parola, la quotidianità e la socialità, il contatto con gli altri, alla base, e nulla potrà sostituirlo, di qualsiasi rapporto di lavoro e commerciale, a maggior ragione se si parla di vino, da assaggiare insieme, come fanno da sempre produttori e buyer di tutto il mondo. Qualcosa che oggi, e per qualche altra settimana, non si potrà fare, tra rotte aeree cancellate, eventi rimandati, allarmi più o meno giustificati. E allora, a rinsaldare i rapporti, arriva in soccorso la tecnologia, e le aziende del vino per “incontrare” i propri buyer stranieri sfruttano le potenzialità della comunicazione virtuale e delle teleconferenze, come raccontano sempre più case history che arrivano da tutto il Belpaese enoico. |
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La sostenibilità ambientale protagonista nel piatto, in ricette simbolo della tradizione che sopravvive nel tempo, e si traduce in innovazione: è il progetto dello chef Stefano Basello del ristorante friulano “Il Fogolar” che ha di fatto preso vita nel “pane del bosco”, il pane fatto con farina ottenuta dalla corteccia degli alberi del bosco che, nell’ottobre 2018, è stato devastato dalla tempesta Vaia. Così, lo chef ha dato vita ad una ricetta tanto semplice quanto geniale, che permette di sentire il profumo del Friuli spezzando il pane. |
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Si chiude con la vittoria di Antonio Lorenzon, 44 anni, art director di Bassano del Grappa, l’edizione n. 9 di Masterchef: con il suo menu “Vita, vecchi ricordi”, un tributo al suo passato, tra affetti familiari e tradizione, rivisitato in chiave moderna, ha sconfitto Maria Teresa Ceglia e Marisa Maffeo, e conquistato i giudici, Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli. Che per questa edizione hanno fatto a meno di Joe Bastianich, che tornerà però su Sky il 12 marzo, ancora nella veste di giudice, al fianco della madre Livia, regina dei cooking show Usa, con Family Food Fight, competizione tra famiglie e le loro tradizioni ai fornelli. “Ci vedrete come siamo nella vita - dice Bastianich - tenete conto che a 50 anni io temo ancora le sberle di mia madre, non si farebbe certo problemi...”. |
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A WineNews il racconto della Manhattan del Trecento e del suo vino simbolo, tra passato e futuro, del sindaco Andrea Marrucci, del direttore del Consorzio della Vernaccia Stefano Campatelli, della presidente del Consorzio della Vernaccia, Irina Strozzi Guicciardini, dello chef del “Al 43” Maurizio Bardotti, di Lorenzo Di Paolantonio, alla guida del Cum Quibus, e dallo storico enotecario Maurizio Bartalini dell’Enoteca Antica Latteria. |
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