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N. 4.287 - ore 17:00 - Giovedì 21 Agosto 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | In Italia come in Francia, la vendemmia 2025 sta prendendo pian piano sempre più corpo. E, guardando Oltralpe, dove le cronache parlano di una ondata di grande caldo che sta accelerando un po’ ovunque le maturazioni, a dare il via ufficialmente alla raccolta è uno dei territori più prestigiosi ed importanti dal punto di vista economico, come la Champagne. Un territorio che, nel 2024, nonostante qualche difficoltà sui mercati, ha esportato nel mondo 3,75 miliardi di euro per poco più di 150 milioni di bottiglie. Con il Comitè Champagne che parla, per le vigne, di “stato sanitario quasi perfetto e condizioni climatiche favorevoli”. | |
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| | Vino e alcolici Ue pagheranno dazi al 15% per entrare negli Usa. Ora è ufficiale, come purtroppo atteso e come anticipato ieri dal “The New York Times”, e come WineNews ha riportato. La conferma arriva dalla dichiarazione congiunta tra Usa e Ue, arrivata in queste ore, che, di fatto, formalizza l’accordo commerciale quadro raggiunto il mese scorso. E che, a ben guardare, presagisce anche ad un maggior import di prodotti alimentari dagli Stati Uniti all’Europa, visto che, al punto 1 del documento (in approfondimento), si legge, tra l’altro, che “l’Ue intende eliminare i dazi su tutti i prodotti industriali statunitensi e fornire un accesso preferenziale al mercato per un’ampia gamma di prodotti ittici e agricoli statunitensi, tra cui frutta a guscio, prodotti lattiero-caseari, frutta e verdura fresca e trasformata, alimenti trasformati, semi di piantagione, olio di soia e carne di maiale e bisonte”. Mentre vino e alcolici che dall’Europa andranno negli Stati Uniti, saranno dunque tassati al 15%, contrariamente a quanto voluto da tutti i player del settore delle due sponde dell’Atlantico. Con la magrissima consolazione che, quanto meno, da oggi c’è almeno una maggiore chiarezza. Per il vino è una “stangata”, commenta il presidente Unione Italiana Vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi, secondo cui “è ora più che mai fondamentale attivare un’alleanza tra la filiera italiana del vino e i partner Usa - distributori, importatori e ristoratori - che per primi si oppongono ai dazi, nell’interesse comune”. Per l’Osservatorio Uiv, il danno stimato per le imprese è di 317 milioni di euro cumulati nei prossimi 12 mesi, mentre per i partner commerciali d’oltreoceano il mancato guadagno salirà fino a quasi 1,7 miliardi di dollari. Il danno salirebbe a 460 milioni di euro qualora il dollaro dovesse mantenere l’attuale livello di svalutazione. Per Uiv, ben il 76% (l’equivalente di 366 milioni di pezzi) delle 482 milioni di bottiglie tricolori spedite nel 2024 verso gli Stati Uniti si trova in “zona rossa” con una esposizione sul totale delle spedizioni superiore al 20%, con picchi per Moscato d’Asti (60%), Pinot grigio (48%), Chianti Classico (46%), rossi toscani Dop (35%), e piemontesi (31%), Prosecco (27%) e ancora Brunello di Montalcino, Lambrusco e Montepulciano d’Abruzzo. | |
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| | Una piattaforma online con cui segnalare e denunciare, in maniera anonima, le frodi nel settore dell’agricoltura, in particolare quelle relative ad eventuali irregolarità e abusi legati ai fondi della Politica Agricola Comune (Pac). Lo strumento è stato lanciato il 12 agosto da Agea, Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, si raggiunge tramite link e guida l’utente passo dopo passo: non vengono richiesti né nome e cognome, né la carta d’identità, basta compilare l’apposito questionario con la possibilità anche di allegare documenti, immagini o video come prove e, al termine, il sistema genererà un codice univoco per permettere di seguire nel tempo l’esito della segnalazione, sempre restando anonimi. Una volta ricevute, le denunce verranno analizzate e monitorate per capire l’ambito di azione e difendere l’integrità dei fondi agricoli. | |
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| | | Il comparto vino continua ad attraversare un momento di difficoltà negli Stati Uniti, con forti cali nella domanda da inizio anno, pari al -8,7% in volume e al -8,5% in fatturato (stessa tendenza per i liquori, con un calo del -6,0% in volume e del -5,0% in fatturato). La scorsa settimana, Wine & Spirits Wholesalers of America (Wswa), associazione nazionale di distributori, ha pubblicato il rapporto SipSource del secondo trimestre 2025, che offre una panoramica completa delle tendenze del vino e dei liquori negli Stati Uniti. “La fiducia dei consumatori in questo momento è fragile e la continua volatilità degli scambi commerciali, comprese le preoccupazioni sui dazi e l’instabilità della catena di approvvigionamento, sta aumentando la pressione sul settore - afferma l’analista di SipSource, Dale Stratton - questi fattori stanno plasmando i modelli di acquisto, rallentando la ripresa e costringendo tutti gli stakeholder del settore - dai produttori agli importatori, dai grossisti ai dettaglianti - a ripensare le strategie di inventario, prezzo e promozione”. La ristorazione, che rappresenta oltre la metà (56%) del fatturato del vino e il 58% dei punti vendita per il vino, è in calo rispettivamente del -7,2% e del -7,0%. Prosecco e Champagne sono eccezioni degne di nota, con una crescita da modesta a forte a metà anno. | |
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| | | Artigiano del vino, padre nobile della svolta qualitativa del Verdicchio, tra i fondatori della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Fivi): Ampelio Bucci, agricoltore da sempre, lungimirante imprenditore vitivinicolo che ha reso il Verdicchio Castelli di Jesi famoso nel mondo con Villa Bucci (ceduta nel 2024 ad Oniwines della famiglia Veronesi), è morto, all’età di 89 anni. Lo fa sapere, in una nota stampa, Confagricoltura Marche (in approfondimento il ricordo di Fivi e di Michele Bernetti, presidente dell’Istituto Marchigiano Tutela Vini). | |
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| | Il primo semestre 2025 mostra segnali contrastanti per il comparto delle bevande analcoliche in Italia. Secondo i dati semestrali (gennaio-giugno 2025) di Circana diffusi, nei giorni scorsi, dall’Associazione Italiana Industria Bevande Analcoliche (Assobibe), “le vendite nel canale della grande distribuzione organizzata (Gdo) hanno registrato una crescita del +2,8% in volume, mentre il canale Cash & Carry ha subito una contrazione del -1,3% sullo stesso periodo 2024”. A soffrire maggiormente - continua Assobibe - sono i prodotti simbolo del made in Italy: nella Gdo si osserva un calo significativo di vendite a volume per gli aperitivi analcolici (-5,7%), i chinotti (-3,9%) e le aranciate (-1,2%). Questi dati, pur evidenziando una tenuta generale del comparto, delineano uno scenario instabile, con segmenti storici della tradizione italiana in evidente difficoltà. | |
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| | | Un luogo con una storia unica, connessa fin dalle origini al vino. Nata nel 1607, ha legato per 300 anni il suo intero sviluppo economico, sociale e culturale al Nero d'Avola e al Frappato, grazie ad uno spiccato spirito imprenditoriale, a caratteristiche pedo-climatiche uniche e ad un vino riconoscibile, il Cerasuolo di Vittoria, unica Docg dell’Isola. Eppure, è tra i territori meno in vista della Sicilia. Ne parliamo con produttori e chef come Emilia Strazzanti, Massimo Maggio, Alessio Planeta, Achille Alessi, Arianna Occhipinti, Marco Failla, Gaetana Jacono, Silvio Balloni e Giusto Occhipinti. | |
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