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N. 2.631 - ore 17:00 - Sabato 6 Aprile 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Come sempre, Winenews sarà a Vinitaly per raccontarvelo, con articoli, servizi ed interviste pubblicate “day by day”. E, come accade da anni, lo faremo dal nostro osservatorio particolare, nello spazio delle Marche e dell’Imt-Istituto Marchigiano Tutela Vini, che unisce 15 Denominazioni d’Origine della Regione. Che è tra le più dinamiche d’Italia (+9,5% all’export nel 2018, una delle performance migliori in assoluto). Con valori assai diversi, ovviamente, dalle Regioni che guidano il mercato (dai 2,2 miliardi di euro del Veneto al miliardo di Piemonte e Toscana), ma con tassi di crescita che ne fanno una delle perle del Belpaese enoico su cui scommettere. |
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Vinitaly, da sempre anima del vino italiano, non si smentisce: tra presentazione di dati dei mercati mondiali, lancio di nuovi progetti enoici, temi politici, innovazioni tecnologiche, tendenze, sostenibilità, enoturismo, l’agenda è, come sempre, fitta. A partire da quella che animerà l’Organic Hall, la nuovissima sezione di Vinitaly dedicata al mondo dei vini biologici e biodinamici, nata in collaborazione con Vi.Te, in cui si parla di vigneto sostenibile, cambiamenti climatici e ruolo dei vignaioli. Faranno invece il punto sull’economia alcune delle più grandi realtà vitivinicole del Paese, come la Doc Sicilia, parlando di strategie di comunicazione, ma anche di andamento sui mercati di esportazione principali, quello tedesco e statunitense, e quello “promettente” della Cina, e il Consorzio del Prosecco Docg, che presenta il “Rapporto economico, i numeri del successo nel cinquantesimo anniversario della Denominazione”, con, tra gli altri, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, mentre l’enoturismo sarà il focus del Friuli-Venezia Giulia, sede scelta per il prossimo Iwinetc, l’International Wine Tourism Conference, e del Movimento Turismo del Vino (che presenterà anche l’edizione 2019 di Cantine Aperte, ndr). E mentre l’Ais - Associazione Italiana Sommelier, si concentra sul ruolo di mediatore turistico del sommelier, al centro del prossimo congresso (a Verona, dal 22 al 24 novembre, ndr), l’indagine Iri punta i riflettori sul comparto delle vendite enoiche nella Grande Distribuzione, dando la parola ai maggiori esponenti delle più grandi Gdo italiane, e i presidenti delle principali associazioni del settore enoico, da Uiv - Unione Italiana Vini a Federvini, da Cia - Agricoltori Italiani a Assoenologi, da Federdoc a Confagricoltura, si confrontano, insieme anche al Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, per trovare una visione comune del panorama e fare squadra. E non finisce qui: ruolo da protagonista lo avranno anche la progettazione e costruzione della cantina, vero e proprio volto di un’azienda, nel convegno di Moretti Spa “Cantina: volto di un’azienda, cuore di un territorio”, e la dendrochirurgia, la cura al mal dell’esca elaborata, e raccontata, dai Preparatori d’Uva Simonit&Sirch. |
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Convegni, aperitivi, ospiti celebri e curiosità sono sì il colore che ogni edizione di Vinitaly indossa, ma al centro c’è, e ci sarà sempre, l’assaggiare il vino. Come sempre, si comincia con la tradizionale degustazione dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso, ma tanti sono i tasting dedicati a grandi etichette e grandi territori, come “L’eleganza a Bordeaux” di Les Grands Chais de France, il gruppo d’Oltralpe che fa il suo esordio a Vinitaly, o quelle guidate da Ian d’Agata dedicate alle Famiglie Storiche, con nei calici i vini delle 13 aziende simbolo dell’Amarone, e “Bello d’annata”, dedicato al Verdicchio dei Castelli di Jesi. O ancora, una speciale verticale dedicata al mito di Bolgheri, Ornellaia, i “7 vini che hanno fatto grandi i loro territori”, a cura di Vinitaly. |
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Il vino più amato dai wine lovers Usa è il Brunello di Montalcino (33%), seguito dal Barolo (26%), che staccano Chianti (11%), Amarone (9,5%), Prosecco (3%), Pinot Grigio (2%) e Soave (1%), mentre quando si parla di rapporto qualità prezzo, ossia di bottiglie sotto i 25 dollari, l’enoappassionato Usa punta su Toscana (48%) e Sicilia (30%). Ecco la fotografia che emerge dal sondaggio di Wine Spectator tra i propri lettori, presentato ad Opera Wine 2019, la tradizionale “anteprima” di Vinitaly, di scena oggi alla Gran Guardia di Verona, dall’executive editor del magazine Usa, Thomas Matthews, e dai due senior editor, Bruce Sanderson ed Alison Napjus, che hanno ricordato come le oltre 100 cantine presenti siano state selezionate “in maniera libera, con la volontà di raccontare l’eccellenza dell’Italia del vino, la sua ricchezza ed i suoi cambiamenti. Non è un caso che ci siano 15 new entry, tra cui le sei aziende del Brunello di Montalcino”. Si consolida, così, un rapporto fondamentale per il comparto, visto che, come ha ricordato il presidente di Veronafiere Maurizio Danese, “il mercato Usa vale per l'export italiano 1,7 miliardi di dollari. Anche per questo Oltreoceano, nel 2022, apriremo un avamposto per la promozione del vino italiano”. |
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Il business in fiera, musica e spettacoli in piazza: Verona non è capitale del vino per il trade mondiale, ma anche per le vie della città, con decine di eventi dedicati ai wine lovers, tra musica, tasting e non solo. Come i concerti dei Negrita, de Le Vibrazioni e di Frankie Hi Nrg, i cooking show con Damiano Carrese, i talk show con Joe Bastianich, Pif, Luca Telese, Patrizio Roversi, o le degustazioni sulla Torre dei Lamberti, o il tour enogastronomico della città ispirato a Shakespeare ... |
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Vinitaly come luogo d’incontro tra eccellenza enoica e la cucina stellata, con tantissimi tra i migliori chef d’Italia protagonisti di appuntamenti gourmet. A partire proprio dalla cena di gala inaugurale di Vinitaly, di scena stasera, che sarà dedicata al grande genio di Leonardo Da Vinci, a 500 anni dalla sua morte, con un menù firmato dallo stellato Enrico Bartolini. Ma tratto distintivo sono sempre state le cene (private) nelle grandi ville delle maison, dove arte, storia e cultura si incontrano attraverso le più celebri griffe enoiche e importanti nomi ai fornelli. Come Carlo Cracco da Allegrini, Chicco Cerea da Pasqua, Gianfranco Vissani da Zenato, Isabella Potì ospite di Terra Moretti, o Errico Recanati, in liaison con le Marche, Massimo Camia, protagonista del Piemonte, e ancora Moreno Cedroni da Velenosi e Maurilio Garola, in Umbria per Caprai. |
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Thomas Matthews: “i winelover americani sono curiosi, e l’Italia, che ha nella diversità la sua forza, dà loro la possibilità di esplorare”. Alison Napjus: “il futuro del vino italiano passa per i bianchi, a partire dal Vermentino, la vera sorpresa di quest’anno”. Bruce Sanderson: “Italia e Francia viaggiano in parallelo, da una parte il Barolo, dall’altra la Borgogna, da una parte il Brunello di Montalcino, dall’altra Bordeaux” . |
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