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WineNews
N. 3.765 - ore 17:00 - Martedì 8 Agosto 2023 - Tiratura: 31.127 enonauti,
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La News
I fine wine secondo Knight Frank
Crescita dei tassi di interesse (fino al 6%) e  prezzi di uscita troppo alti delle nuove annate sul mercato: è il cocktail letale, secondo il “Luxury Investments Q2 2023”, che ha trascinato in basso il mercato secondario dei fine wine nel primo semestre dell’anno. Anche il Knight Frank Fine Wine Icons Index, infatti, registra una brusca frenata dei prezzi dopo anni di enorme crescita, forse persino eccessiva. Messaggio da recapitare prima di tutto a Bordeaux, che segna un calo dell’1% nell’ultimo anno. Ma che vale ancora di più, specie in prospettiva, per la Borgogna, che negli ultimi 12 mesi ha perso il 9%. Giù anche lo Champagne (-1%), meglio i vini di Usa (+2%) e Italia (+6%).
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Primo Piano
Vendemmia, Confagricoltura: cali tra -20% e -50%. E pesano costi e mancanza di manodopera
La lunga siccità in inverno, la abbondante pioggia in primavera, la peronospora, il grande caldo: sono tanti, come ormai è noto, gli elementi che hanno gettato grande incertezza sulla vendemmia 2023, che ha preso il via nei giorni scorsi, in Sicilia. Un’incertezza che si riflette anche sulle diverse stime produttive fin qui azzardate. Come quelle diramate oggi da Confagricoltura, la più grande organizzazione delle imprese agricole italiane, secondo cui “dopo anni di vendemmie anticipate, il 2023 ristabilisce l’equilibrio dei tempi di raccolta, in alcuni casi anche in ritardo, ma lascia il segno sulla quantità, in quasi tutta Italia in diminuzione dal 20 al 50%”. Un quadro, questo, che incrociato con le previsioni di vendemmia in Francia da parte del Ministero dell’Agricoltura transalpino, tramite Agreste (in approfondimento), che parla di un -3%, per una produzione intorno ai 44,5 milioni di ettolitri per i vini francesi, e quelle delle cooperative di Spagna, che parlano di un -12% sul 2022, soprattutto a causa di temperature per lunghi periodo sopra i 40 gradi, riporta “Vitisphere”, per poco più di 36 milioni di ettolitri di produzione stimata nel 2023, ridisegnerebbero, per quello che vale, il podio dei maggiori produttori di vino del mondo. Con la Francia che tornerebbe prima, davanti ad Italia e Spagna. Ma al netto di questo, tornando con gli occhi di Confagricoltura al vigneto del Belpaese, il calo si evidenzia in molte regioni: parte del Piemonte, Friuli Venezia Giulia, in parte della Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Abruzzo, Campania, Molise, Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia. In controtendenza Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto, a +5% sul 2022. Ma l’emergenza peronospora, per Confagricoltura, la cui Federazione Vino è guidata da Federico Castellucci, si inquadra nella problematica sempre più ampia e grave legate alle fitopatie nel settore agricolo, al punto che serve “un “Piano straordinario di azione per la lotta alla diffusione delle fitopatie”, che analizzi, sviluppi e sostenga specifiche misure che portino a potenziare e rendere più efficace la strategia nazionale di monitoraggio e contrasto delle malattie”. Mentre sono tutt’altro che alle spalle problemi come l’aumento dei costi, la enorme burocrazia, e la difficoltà nel trovare manodopera ...
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Peronospora, un primo piccolo aiuto
“Con il dl Asset il Governo dà una prima, ma piccola, risposta al settore viticolo, colpito dalla peronospora. Lo stanziamento di 1 milione di euro è quota irrisoria per affrontare un problema che è già emergenza”: così Cia-Agricoltori Italiani a commento della misura varata ieri sera dal Consiglio dei Ministri, con il pacchetto Omnibus, come già sottolineato da Coldiretti (previsti anche 2,9 milioni per la lotta al granchio blu, ndr). Secondo Cia (che stima una vendemmia, in Italia, in calo del -30-40%, a seconda dei territori), servirà “un rifinanziamento importante del Fondo di Solidarietà Nazionale”, per mettere in sicurezza il reddito delle imprese viticole. Del resto, il milione di euro stanziato andrà, esclusivamente, ad Ismea, per supportare le imprese agricole danneggiate con un contributo “in conto interessi” a fronte di finanziamenti bancari fino a sessanta mesi ...
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Focus
Se anche il vino di lusso frena: -3% per Lvmh
Che il mercato del vino e degli spirits non sia particolarmente brillante, in questa prima parte di 2023, lo dicono tutti i dati, come quelli che abbiamo riportato nei giorni scorsi sulle esportazioni, sulla gdo italiana, e anche sui bilanci di alcune realtà di primo piano, come Masi Agricola, che abbiamo riportato nei giorni scorsi. A fare notizia, però, è anche il rallentamento del segmento del lusso, testimoniato dal bilancio sul primo semestre 2023 di un colosso come Lvmh, che attraverso la sua divisione “Wine & Spirits”, ovvero Moët Hennessy, che mette insieme alcuni dei brand più prestigiosi in Francia e nel mondo - da Clos Des Lambrays a Château d’Yquem, da Dom Pérignon a Ruinart, da Moët & Chandon a Veuve Clicquot, da Château Cheval Blanc a Krug, da Mercier a Chandon, da Cloudy Bay a Newton Vineyard, da Bodega Numanthia a Terrazas De Los Andes, da Ao Yun a Cheval Des Andes e Cape Mentelle - vede l’unico segno negativo in un bilancio complessivo decisamente in crescita, soprattutto grazie a moda, cosmetica e gioielli. Se nel complesso il gruppo ha mosso un giro d’affari di 42,2 miliardi di euro, con una crescita organica del 17% (di cui la metà imputabile al segmento Fashion & Leather Goods, con 21,1 miliardi di euro, a +20%), il settore “Wine & Spirits” ha fatto -3%, a 3,1 miliardi di euro.
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Cronaca
Ecco il “Monopoly Napa Valley” 
Per diventare milionari in uno dei territori iconici del vino internazionale basta tirare i dadi con Monopoly “Napa Valley Edition”, ultima edizione del gioco da tavolo più famoso del mondo. Ambientato in California, sostituisce le classiche vie con indirizzi della Napa Valley: si potranno acquistare cantine come Beringer, Sterling Vineyards, Napa Cellars, Hall Wines e Frank Family Vineyards, mentre tra gli investimenti ci sono luxury hotel e locali rinomati. Il gioco si aggiunge ai già tanti esistenti a tema food & wine, disponibili anche in Italia.
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Wine & Food
Il microbioma delle saline spagnole per combattere le ondate di calore in vigna
La viticoltura ha bisogno di soluzioni efficaci e rapide per affrontare i cambiamenti climatici, e l’andamento stagionale di quest’annata non fa che dimostrare quanto sia urgente, e se le piogge hanno portato ad una pressione inusuale di funghi e muffe, negli ultimi anni l’emergenza principale ha riguardato siccità e caldo. Sfide da affrontare con un’arma in più: il microbioma marino, al centro della sperimentazione del professore João Carreiras dell’Università di Lisbona. In laboratorio le viti sono state sottoposte alle condizioni estreme delle ultime estati nell’Europa meridionale, con temperature fino a 42° durante il giorno. Nell’esperimento alcune viti sono state trattate con uno speciale cocktail di batteri provenienti dalle saline spagnole, ed il risultato è stato “piuttosto sorprendente” (continua in approfondimento). 
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WineNews.tv
Dalla Cucina Italiana verso l’Unesco al rapporto tra vino e salute: a tu per tu con Marino Niola
Dal valore della candidatura della Cucina Italiana all’Unesco alla crisi dell’alta ristorazione, dal rapporto tra vino e salute alla comunicazione enogastronomica: WineNews a tu per tu sui temi di maggiore attualità con il professore di Antropologia dei Simboli, Antropologia delle Arti e della Performance e di Miti e Riti della Gastronomia Contemporanea all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. “Il cibo è la materia prima dell’identità di un popolo, e il primo mattone della patria si costruisce a tavola”.
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