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N. 4.216 - ore 17:00 - Lunedì 12 Maggio 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Scenario, Storia, Sociale, Sostenibile, Sito, Stile, Sistema, Strategia, Successione, Sperimentazione, Segno, Sfida, Sogno: sono i “fattori S”, come Sicilia, sui quali costruire il futuro di una regione che è “uno tra gli asset più importanti del vino italiano”, alle prese, come tutti, con i grandi cambiamenti di questi tempi. Fondamentale “trattenere i giovani, valorizzare i siti identitari oltre l’Etna, creare vini e narrazioni contemporanei, rilanciare la presenza delle cantine sociali e metterle in comunicazione con le storiche famiglie siciliane”. Sono alcune delle riflessioni del Master of Wine Andrea Lonardi, tra i messaggi di “Sicilia En Primeur” 2025. | |
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| | La Sicilia, che da pioniera ha puntato sul mix vino-cibo-territorio per raccontare la propria identità ed evoluzione, anima dibattito sull’attualità del fattore vino nel contesto economico-politico e sociale odierno, offrendo nuovi spunti e riflessioni. Mettendo, infatti, al centro l’importanza della cultura del vino e la sua tutela - forte della sua storia potente e della sua biodiversità unica - la Sicilia può trovare nell’enoturismo e nella sostenibilità, nella rete di comunità e nella progettualità consapevole e disciplinata, gli stimoli per affrontare un contesto difficile. Diventando addirittura un esempio e una risorsa mondiale per la viticoltura del futuro. Messaggio lanciato in chiusura di “Sicilia en Primeur” 2025, by Assovini, a Modica, nel convegno “La Cultura del vino in Sicilia: una storia millenaria che guarda al futuro”, dopo i talk dei giorni scorsi in cui si è parlato di “next gen”, Intelligenza Artificiale e non solo. Moderati da Luciano Ferraro, vicedirettore “Corriere della Sera”, a confrontarsi sui diversi temi secondo la propria area di competenza, Salvatore Barbagallo, Assessore regionale all’Agricoltura, Felice Assenza, capo dipartimento Icqrf, Mariangela Cambria, presidente Assovini Sicilia, il Master of Wine Andrea Lonardi, Dario Stefàno, presidente Centro Studi Enoturismo e Oleoturismo, Antonello Maruotti, docente di Statistica, entrambi all’Università di Roma Lumsa, Sara Farnetti, specialista in Medicina Interna e in Fisiopatologia del Metabolismo e della Nutrizione, ed Alessio Planeta, in veste di consigliere della Fondazione SOStain Sicilia (i loro interventi in approfondimento). “La Sicilia del vino, instancabilmente resiliente, riflette sul passato e si proietta con determinazione verso il futuro, trovando nell’associazionismo la forza per avanzare e crescere incessantemente”, ha detto Mariangela Cambria, sottolineando il ruolo centrale di Assovini Sicilia nel dibattito globale che riguarda il settore, definendo il percorso futuro che fa leva sul valore culturale del vino e sui fattori principali che oggi lo definiscono: enoturismo, sostenibilità e qualità produttiva. Il vino - ha detto Cambria - non può essere privato della sua essenza più pura: il suo valore culturale”. | |
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| | Come annunciato nel 2024, Pernord Ricard ha finalizzato la vendita di un’ampia gamma di marchi di vino del suo portafoglio - da Jacob’s Creek, Orlando e St Hugo in Australia, a Brancott Estate, Stoneleigh e Church Road in Nuova Zelanda, e a Campo Viejo, Ysios, Tarsus e Azpilicueta in Spagna - ad Australian Wine Holdco Limited (Awl), il consorzio di investitori istituzionali internazionali proprietari della multinazionale australiana Accolade Wines, che entrano a far parte della nuova wine company mondiale Vinarchy, che gestirà un portafoglio da oltre 10 milioni di casse da 9 litri l’anno. Pernod Ricard (12,1 miliardi di euro il fatturato 2023, grazie a marchi come Absolut, Havana Club, Jameson, Ramazotti, Malfy, Ballantines e Chivas Regal e agli Champagne Perrier-Jouët e G.H. Mumm) punta ora alla premiumizzazione degli alcolici internazionali e dello Champagne. | |
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| | | Abituati a viaggiare in tutto il mondo, grandi appassionati di vino ed esperti delle più importanti denominazioni internazionali, avvezzi ad ordinare da wine list altisonanti, ma quando vengono in Sardegna amano scoprire ed assaggiare le etichette italiane e del territorio, abbinate alla tipica cucina locale: sono i turisti del lusso della Costa Smeralda, località-icona della Sardegna, da sempre meta del jet set internazionale, un territorio in cui ogni anno i più prestigiosi hotel, ristoranti e bar servono più di 500.000 coperti a clienti provenienti da tutto il pianeta. WineNews ha tracciato, con sommelier e produttori - da Mauro Murgia, head sommelier Hotel Cala di Volpe, a Massimo Cappai, head sommelier Cervo Hotel, da Attilia Medda, sommelier Ais, a Stefano Bottega di Bottega, da Riccardo Polegato di La Viarte a Mark Hartmann di Saraja, da Valentina Argiolas di Argiolas a Giovanni Pinna, direttore Tenute Sella & Mosca (Terra Moretti), da Anna Columbano, hospitality manager Capichera, a Jean-Paul Tréguer della cantina So Chic! - l’identikit del viaggiatore high-spending e gourmet e delle sue preferenze in vacanza, amante di quelle eccellenze enogastronomiche sarde e nazionali in vetrina, nei giorni scorsi, al “Porto Cervo Wine & Food Festival”, evento-boutique, firmato dagli Hotel Cala di Volpe e Cervo. | |
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| | | Dalle anguille delle Valli di Comacchio, in pericolo per la pesca illegale ed i cambiamenti climatici, alla tinca dorata di Ceresole d’Alba che rigenera le risaie di Vercelli, dalla bottarga di muggine dello Stagno di Cabras (l’ultimo nato), alla pesca tradizionale scrigno di biodiversità “tra due mari” dello Stretto di Messina: sono storie di resistenza e rinascita quelle narrate dai Presidi Slow Food a “Slow Fish” 2025, l’evento dedicato agli ecosistemi acquatici e costieri, che ha festeggiato 20 anni, nei giorni scorsi, a Genova. | |
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| | Le aziende agricole che investono in sostenibilità a 360 gradi, sono più innovative, più profittevoli e redditizie. A dirlo è il “Rapporto AGRIcoltura100” n. 5, promosso da Reale Mutua e Confagricoltura e curato da Innovation Team, e presentato oggi a a Roma. Un’analisi approfondita che esamina l’evoluzione dei livelli di sostenibilità delle imprese: sul primo gradino del podio per punteggio complessivo il vivaista lombardo Cherubini F.lli di Lonato del Garda, seguito da due realtà importanti del vino, la cantina San Felice, nel cuore del Chianti Classico, a Castelnuovo Berardenga, di proprietà del Gruppo Allianz, e la Cantina Produttori Valdobbiadene, a Valdobbiadene, in terra di Prosecco, ma con tante aziende premiate tra le menzioni speciali, da Ca’ Marcanda della famiglia Gaja a Bolgheri, ad Enrico Crola, da Cantine Scala a Sartori Organic Farm, a Lodali. | |
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| | | Lo stato dell’arte ed i progetti di Franciacorta, Trentodoc, Oltrepò Pavese, universo “Prosecco” (Doc, Docg, Asolo), Asti e Alta Langa. Tra chi punta sulla promozione all’estero per crescere ancora, spesso legate al mondo dello sport o comunque fuori dalla cerchia del vino, chi guarda a progetti in vigna, e chi a strategie di sistema per portare ancora più in alto la bandiera della spumantistica italiana, che ha sorretto il settore negli anni, alle prese con un calo generico dei consumi, dal quale le bollicine, ad oggi, sembrano immuni. | |
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