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N. 2.472 - ore 17:00 - Venerdì 24 Agosto 2018 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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L’Italia non è un Paese per giovani, a meno che non si parli di agricoltura. Così l’ultimo rapporto di Unioncamere sui capitani d’impresa del Belpaese. Nel dettaglio, tra il 2013 ed il 2018, le cariche di amministratore nelle imprese del nostro Paese sono cresciute di 48.000 unità (3,8 milioni il totale), ma la percentuale di amministratori con più di 50 anni è passata nello stesso periodo dal 53,3 al 61% del totale, con una perdita invece del 7,7% tra gli under 50. E l’agricoltura, in questo senso, è ancora una volta in controtendenza: nel settore primario gli amministratori “under 30” sono cresciuti di ben 2.000 unità.
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Se il futuro è in mano ai giovani, e non potrebbe essere altrimenti, anche le prospettive commerciali del mondo enoico dipendono dai gusti dei Millennials, indagati negli ultimi anni da decine e decine di studi di marketing. Utili, ma spesso superati ancor prima della loro pubblicazione. C’è invece un luogo, seppur virtuale, in cui è possibile “fotografare” ogni tipo di tendenza, comprese quelle che riguardano il vino: è Instagram, il social network di riferimento di chi ha tra i 18 ed i 30 anni, che conta ormai più di un miliardo di utenti in tutto il mondo, e decine di miliardi di post, accompagnati dagli immancabili hashtag. Nell’analisi di WineNews sui tag più utilizzati e le produzioni più popolari al mondo, tra i vini italiani stravince il Prosecco (#prosecco), a cui sono dedicati ben 2.677.441 post (a cui vanno aggiunti i 117.514 post messi insieme dal popolare hashtag #proseccotime), seguito dal Barolo (#barolo), a quota 346.667 post, mentre sul gradino più basso del podio si piazza il Franciacorta (#franciacorta) con 314.076 post. Alla posizione n. 4 troviamo il Lambrusco (#lambrusco, 169.608 post), al quinto posto l’Amarone (#amarone, 145.373 post), seguito al sesto dal Brunello (#brunello, 111.886 post). Al settimo troviamo l’Aglianico (#aglianico, 34.122 post, cui sommare i 9.175 post dell’hashtag #aglianicodelvulture), al n. 8 il Nero d’Avola (#nerodavola, 41.440 post), ancora bollicine al n. 9, quelle del Trentodoc (#trentodoc, 28.955 post), con il Cannonau (#cannonau, 26.003 post) a chiudere la top ten. Da cui resta fuori il bianco più in voga, il Verdicchio (#verdicchio, 21.637 post), ma anche altri grandi vini simbolo dell’enologia del Belpaese, come il Sagrantino (#sagrantino, 18.585 post), il Primitivo di Manduria (#primitivodimanduria, 14.331 post), il Greco di Tufo (#grecoditufo, 12.000 post) ed il Morellino (#morellino, 7.966 post). Meritano una parentesi ed un’analisi a parte il Chianti e l’Etna: gli hashtag #chianti (526.341 post) ed #etna (738.778 post) devono una parte più o meno consistente della propria popolarità ai luoghi più che rappresentano, più che ai vini, mentre gli hashtag #chiantiwine (12.150 post) ed #etnawine (7.344 post) scontano evidentemente questa dicotomia. |
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In Italia la presenza degli Ogm negli alimenti ha un impatto assai limitato, pari al 4%: a dirlo è la relazione sul Piano nazionale triennale di controllo ufficiale pubblicata dal Ministero della Salute relativa al 2017, in cui si legge che “la presenza di organismi geneticamente modificati, autorizzati e non, negli alimenti continua ad essere decisamente limitata ed a concentrazioni estremamente basse, inferiori al limite di quantificazione. Nel 2017 la valutazione generale dei risultati è positiva”. Esaminando i dati relativi al territorio, per 671 campioni prelevati ed analizzati, la percentuale di quelli positivi è stata del 4%, senza riscontro di non conformità. “Ciò conferma sempre di più - conclude il Ministero - sia la consapevolezza crescente degli operatori del settore alimentare sia l’efficacia dei controlli ufficiali messi in atto”. |
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Inizia la vendemmia, un momento bello da vivere anche per i turisti e gli appassionati, attraverso mostre, eventi, musica e particolari diversi da paese a paese, con “wine experience” diffuse a contatto con territori che, allo stesso tempo, affrontano il loro tempo più importante, in quel mix di narrazione e di lavoro duro, per chi del vino ha fatto impresa e professione, che da sempre caratterizza il racconto del vero vino italiano. Vendemmia che anche Fico Eataly World, il parco del cibo più grande del mondo, vuole celebrare dedicandole tutto il mese di settembre, ma dentro alle sue mura. Uva e vignaioli, negli orientamenti del Parco e supermercato fuori Bologna, saranno l’atout del Festival del Vino, con tanti eventi: dalle Viniadi e Baroliadi, vere e proprie gare a punti dove ci si sfida sulla conoscenza enoica, alla pigiatura dell’uva a piedi nudi, dal Vivaio di Fico, dedicato ai vignaioli under 30, alla mostra “Paesaggi d’Autore. I patriarchi arborei e le viti storiche nell’Italia di Tonino Guerra”. Ma, il tutto, tra “quattro mura”, dove viene meno, completamente, il legame con la terra, con le origini, con il mondo contadino e la natura che, forse, sono ciò che mantiene il vino uno dei prodotti più amati e veri che l’Italia produce, e che meglio sanno raccontarla e rappresentarla. |
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“Senza vino non c’è festa”, ha detto più volte Papa Francesco. E poiché il vino nasce dalla vendemmia, meglio ancora se questa è “benedetta”, come avverrà il 31 agosto, tra i vigneti di Maeli di Elisa Dilavanzo, nei Colli Euganei, che riceveranno la benedizione da Monsignor Liberio Andreatta, già a capo dell’Opera Romana Pellegrinaggi. Parte del ricavato dell’evento servirà al restauro del Capitello della Madonna del Monte Pirio, chiesetta eretta dai contadini locali per chiedere protezione per i vigneti dalle tempeste. |
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La vendemmia è il momento cruciale del ciclo vitale della filiera della vite. Settimane di lavoro duro, ma anche di festa, e occasione anche per condividere esperienze e fare beneficenza. Come farà la Tenuta Le Manzane di San Pietro di Feletto (Treviso), che domenica 9 settembre manderà in scena la festa della raccolta dell’Uva, a favore dell’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso onlus. Evento giunto all’edizione n. 7, ospiterà per la prima volta una tappa della “Prosecco Cycling”, evento ciclistico che anima il territorio delle bollicine venete: in cantina sarà allestito un ristoro speciale a base di Prosecco e scampi che lancerà la scalata al Muro di Ca’ del Poggio. Una tappa due volte “buona”, visto che la Prosecco Cycling devolverà 1 euro per ogni partecipante alla onlus di Sammy Basso. |
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Idee, spunti e tendenze su un business che si fa largo in Italia, come racconta l’esperienza di ShowWine, della famiglia Longo, alla guida della storica e Enoteca Longo di Legnano. Tra le novità per tutte le tasche fornite dalla tecnologia e da diversi materiali, fino alla cantinetta interrata, appannaggio di pochi, l’evoluzione della conservazione del vino tra le mura di casa, con il nettare di Bacco che conta sempre più cultori ed appassionati disposti a spendere non solo per le migliori bottiglie, ma anche per la loro conservazione. |
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