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N. 2.984 - ore 17:00 - Giovedì 10 Settembre 2020 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Se uno degli slogan più in voga, in tempi di pandemia, è “andrà tutto bene”, più realisticamente, forse, è il caso di dire che, almeno per ora non è andato tutto malissimo. Almeno in termini di export enoico, a guardare dai dati Istat, sui primi 6 mesi 2020, appena aggiornati. Il calo come atteso è arrivato, ma in maniera per ora piuttosto contenuta, visto che si parla di un -3,4% in valore sullo stesso periodo 2019, con le spedizioni di vino dal Belpaese verso i mercati del mondo che si sono fermate a 2,9 miliardi di euro. Il Veneto, nonostante una perdita del -3,6%, con 1 miliardo di euro si conferma di gran lunga locomotiva del Belpaese enoico. |
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La casa e il cibo: anche nel “post-Covid”, ecco le costanti degli italiani che, come ancora riconoscono nelle mura domestiche la comfort zone che rassicura, dove ci si nutre (il 41% prevede di ridurre la spesa prevista nel prossimo anno per i ristoranti) e ci si diverte, alla spesa non rinunciano, pur nella contrazione generalizzata degli acquisti, con solo il 31% che dichiara di voler acquistare prodotti più economici (a fronte di una media europea del 37%, e al 50% del 2019), ed anche ad emergenza finita (18%). Di certo c’è che il Covid ha avuto l’effetto di una macchina del tempo sugli stili di vita, tra rinunce per il Pil procapite ritornato ai livelli di metà anni Novanta, la spesa in viaggi trascinata indietro ai Settanta, consumi fuori casa arretrati di tre decenni, e, complice il lockdown, una fuga dai fornelli che si è interrotta, con gli italiani che hanno rimesso le mani in pasta e con il cook@home che continua a spiegare la forte crescita nelle vendite di ingredienti base (+28,5% su base annua, e con i giovani che sono i più entusiasti anche grazie al web) a fronte della contrazione dei piatti pronti (-2,2%). E il 30% dedicherà ancora più tempo alla preparazione di cibo e il 33% sperimenterà di più. 1 su 3 lo farà per “mangiare salutare”, ma c’è anche un 16% che lo ritiene un modo per mettersi al riparo dai contagi, e, soprattutto, una strategia per non rinunciare alla qualità e facendo spending review familiare. Parola del Rapporto Coop 2020 sui consumi degli italiani in tempo di Covid e di fronte alla più grande recessione dal secondo Dopoguerra, in cui, però, il cibo ha ritrovato centralità, homemade, digital, safe e sostenibile. Anche grazie allo smartworking e ai servizi digitali, non ci allontaniamo troppo da casa, si va meno a fare la spesa prediligendo i negozi di vicinato (l’e-grocery cresce del +132%, ma anche il prezzo del suo carrello, +25% tra marzo-giugno), e si accorcia anche la filiera del cibo, nel segno dell’italianità e dei prodotti di territorio, sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale (+20%), mentre continua a crescere anche la spesa green (+27%). “I dati delle vendite di marzo si sono ridimensionati - spiega Marco Pedroni, presidente Coop Italia - e prevediamo di chiudere l’anno con un leggero incremento del +1% di fatturato e un valore superiore a 13 miliardi di euro nel solo retail”. |
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In un contesto complicatissimo, si iniziano ad intravedere i primi segnali di ripartenza per il wine & food in Italia. A dirlo l’Osservatorio di Signorvino, enocatena con 18 punti vendita in Italia e con un e-commerce lanciato proprio in coda al lockdown. A livello retail, la categoria che cresce di più è rappresentata dai vini rossi leggeri, che crescono di un +5% (incidenza a valore), e del +8% nella fascia più gettonata che è quella sotto i 19,90 euro. Anche sul fronte e-commerce la fascia di prezzo più venduta resta quella sotto i 20 euro a bottiglia, ma la categoria che si impone come alto-vendente è quella delle bollicine nella fascia ultra premium. Lo scontrino medio è saldamente sopra i 100 euro, con una media di 9,2 bottiglie per acquisto. E se nel retail la bollicina premium più venduta resta il Franciacorta, sull’on-line le più gettonate sono Trentodoc e Alta Langa. |
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Mundus Vini, uno dei concorsi internazionali del vino più longevi del panorama internazionale, e tra i più autorevoli in un mercato strategico come la Germania (firmato da Meininger), nella sua edizione estiva, incorona ancora una volta l’Italia. 552 i riconoscimenti per il Belpaese, dalle degustazioni di 120 palati del mondo, seguiti da Spagna (320 premi), Germania (282) e Francia (112). Per il Belpaese, in particolare, hanno brillato la Cantina Tollo, tra i nomi di riferimento dell’Abruzzo (i vigneti nella foto), premiata come “Migliore Cantina Italiana” con un totale di 34 etichette premiate (17 ori e 17 argenti), ma anche grandi griffe del vino italiano. Tra i migliori vini del Concorso, Best of Show delle loro tipologie, ci sono l’Amarone della Valpolicella Valpantena 2017 di Bertani, il Brunello di Montalcino 2015 della Tenuta Il Poggione, il Chianti Classico 2018 Tenuta Sant’Alfonso di Rocca delle Macìe, ed ancora il Lighea 2019 di Donnafugata. Tra le curiosità, anche il premio come miglior importatore a Ges Sorrentino, tra i principali importatori di vino italiano in Germania (con realtà che vanno da Guido Berlucchi a Tommasi Family Estates, da Bertani Domains a Schiopetto, da Suavia a Librandi, da Torrevento a Donnafugata, da Cantina Tollo a Marchesi di Barolo, da Cantine Leonardo Da Vinci a Garofoli, per citarne alcune). |
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Piatti unici, che nascono dall’incontro genuino e vero tra gli ingredienti tradizionali e tipici del territorio, e l’innovazione nella lavorazione e nella tecnica: è il punto forte della chef Marianna Vitale, una Stella Michelin col suo Ristorante Sud a Quarto (Napoli), che è anche la qualità che le è valso il premio Chef Donna 2020, riconoscimento firmato dalla casa di Champagne Veuve Clicquot, assegnato ogni anno, dal 2017, dalla prestigiosa Guida Michelin (la cui edizione 2021 sarà presentata a Milano il 25 novembre, ndr), alla quinta edizione dell’Atelier des Grandes Dames. |
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193.800 sterline: tanto è stato raccolto dall’asta on line, battuta da Sotheby’s, con 12 lotti di grandi formati di Ornellaia Vendemmia d’Artista 2017 “Solare”, realizzati dall’artista argentino Tomás Saraceno, famoso a livello internazionale per le sue installazioni interattive che propongono, in un’epoca di tumulto ecologico, nuovi modi sostenibili di vivere il nostro pianeta. Al top per aggiudicazione, come previsto, il lotto dedicato all’unica Salmanazar (9 litri) della collezione, aggiudicata per 42.700 sterline. Incasso che sarà devoluto ancora una volta al programma Mind’s Eye della Fondazione Solomon R. Guggenheim (297.000 euro il valore complessivo della donazione), e che si aggiunge così agli oltre 2 milioni di euro che in 11 anni il progetto ha devoluto a oltre 10 diverse istituzioni nel mondo dell’arte. |
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L’autore di “Tre Stelle Michelin - Enciclopedia dell’alta ristorazione mondiale con la storia dei 286 ristoranti tristellati, dal 1933 al 2020”: “oggi la guida parla ai giovani, lasciando indietro la tradizione. Tra i Tre Stelle del mondo ci sono poche donne, solo 12, e 3 sono in Italia. Ma ci sono storie straordinarie di cucina e di vita, come quella di Eugénie Brazier, prima donna tristellata del mondo, che tra accuse di mercato nero e collaborazionismo, negli anni 30, mise insieme ben due ristoranti tristellati in Francia”. |
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