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N. 4.352 - ore 17:00 - Giovedì 20 Novembre 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Il tricolore debutta sulle fascette di vino e “brinda” con le bollicine italiane più vendute al mondo. Il Prosecco Doc si avvale, da oggi, del nuovo contrassegno di Stato per i vini Docg e Doc, prodotto dall’Istituto Poligrafico e Zecca della Stato, strumento che incrementa la sicurezza e con la novità, a livello visivo, della bandiera dell’Italia. La cerimonia per l’apposizione della fascetta (i primi contrassegni saranno applicati alle bottiglie speciali di Milano-Cortina 2026), si è tenuta, oggi a Roma, con, tra gli altri, Lorenzo Fontana, presidente della Camera, Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, e Giancarlo Guidolin, presidente Consorzio Prosecco Doc. | |
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| | Non arrivano buone notizie per il mercato globale delle bevande alcoliche e, questa volta, il “colpevole” non è il vino ma la birra. Secondo l’Iwsr, leader mondiale nei dati e nelle informazioni sulle bevande alcoliche, che ha pubblicato l’aggiornamento di metà anno, nel 2025 il volume globale delle bevande alcoliche dovrebbe diminuire ulteriormente rispetto a quanto preventivato in precedenza. Le previsioni passano, in volume e su base annua, da -0,2% a -0,4%, e, in valore, da -0,5% a -0,7%. In termini di categoria, l’Iwsr prevede ora che il volume globale della birra diminuirà, nel 2025, del -0,2%, quello degli alcolici del -1,3% e del vino del -2,4%, bevanda che sembra avere le “conseguenze” peggiori. Diverso, invece, il discorso per i ready to drink (Rtd), che stanno riscontrando un discreto interesse, la cui previsione parla di crescita, nel 2025, del +1,3%. Se non c’è da brindare al 2025 del comparto, anche nel futuro a breve termine gli scenari non sono dei migliori. Le stime di crescita per la categoria degli alcolici, per il 2026, secondo l’Iwsr, rimangono, infatti, quelle di sei mesi fa: e quindi 0% tanto in valore che in volume. Per Marten Lodewijks, ad e presidente Iwsr, le principali ragioni che frenano il consumo di birra sono fattori economici e decisioni politiche negli Stati Uniti e in Cina (due mercati “giganteschi” e quindi in grado di spostare in numeri, ndr). La birra si lega, infatti, alle uscite e, quindi, ai consumi in bar e ristoranti ma negli Stati Uniti la tendenza attuale è che si sta più spesso in casa a causa del costo della vita e le decisioni di acquisto cambiano, penalizzando, di riflesso, la birra. E poi c’è la birra messicana, che è uno storico “caposaldo” dei consumi in Usa, ma che è in netto calo a causa dell’incertezza politica ed economica che sta contagiando i consumatori ispanici. In Cina, invece, sottolinea l’Iwsr, i consumi sono stati colpiti da una stretta governativa sui beni di lusso e dal divieto di consumare alcolici durante gli eventi pubblici. Una crescita economica più debole del previsto sta inoltre riducendo la spesa in bar e ristoranti oltre che per le bevande alcoliche in generale. Di conseguenza, le previsioni sui volumi di birra e brandy per la Cina sono state riviste al ribasso con le altre categorie, che rimangano sostanzialmente invariate. | |
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| | L’Italia, con 70,2 miliardi di euro alla produzione nel 2024 dell’agricoltura, è terza in Ue, dietro a Francia (88,3 miliardi) e Germania (75,5 miliardi). Un risultato che assume particolare rilievo in un contesto di rallentamento generale, dove il valore complessivo dell’output agricolo europeo è sceso dello -0,9% sul 2023. Nonostante ciò, il settore ha saputo rafforzare la propria redditività, con un valore aggiunto lordo in crescita (+3,1%) e costi di produzione in calo. A dirlo sono i dati Eurostat, che indicano come il settore agricolo europeo ha generato un valore della produzione di 531,9 miliardi di euro. L’agricoltura ha contribuito, così, per l’1,2% al Pil dell’Unione Europea, una quota stabile rispetto a 15 anni fa, pari a circa 223,3 miliardi di euro, simile al Pil della Grecia nel 2024. | |
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| | | Se il vino italiano si trova in difficoltà, tra i dazi Usa che frenano il mercato n. 1, partner storici europei che faticano, alte giacenze in cantina e vendemmia abbondante, arrivano anche segnali positivi. Come i numeri che sembrano portare buone notizie da Montalcino, stando al Consorzio, a “Benvenuto Brunello” n. 34 (20-24 novembre), l’anteprima delle nuove annate, in commercio a gennaio 2026, del Brunello 2021, Riserva 2020 e Rosso 2024, e che parla di un “balzo nell’ultimo bimestre 2025 dell’imbottigliato di Brunello, che si riallinea sui volumi 2024 (-0,9%). Fondamentale la performance dell’ultimo mese, con volumi sopra 1,9 milioni di bottiglie equivalenti, a +39% su ottobre 2024”. Ma sono contrassegni di Stato richiesti e consegnati alle cantine. “Il saldo, nei primi 10 mesi, è di 7,63 milioni di pezzi imbottigliati, dai 7,69 milioni 2024, trainato dalla nuova annata con oltre 2,1 milioni di bottiglie equivalenti”. Il presidente, Giacomo Bartolommei specifica che “non c’è necessariamente correlazione automatica tra imbottigliato e venduto, ma il dato è un indicatore interessante in chiave di mercato e ci riporta in linea di galleggiamento dopo mesi complicati. A prescindere da ciò il Consorzio è convinto della necessità di attivare un programma di promozione per il rilancio della denominazione”. | |
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| | | Il Santo Padre nella terra del Sagrantino, il vino di San Francesco: Papa Leone XIV è arrivato oggi a Montefalco, in Umbria, per una visita alle suore agostiniane del Monastero di Santa Chiara. Qui il Pontefice ha celebrato la Messa per poi pranzare con le religiose. Ed è proprio in questo Convento che erano custodite le antiche piante di Sagrantino, vitigno-simbolo dell’Umbria, che il produttore Marco Caprai ha recuperato nel 1991, insieme all’Università di Milano, per poi creare “Cobra”, vigneto che ne è la più ricca banca dati al mondo. | |
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| | La vacanza in campagna si conferma motore del turismo nel Belpaese, cuore pulsante del turismo enogastronomico (con oltre la metà di stranieri che associa l’Italia cibo e vino e per l’80% dei quali conta la bellezza del paesaggio rurale, secondo il “Rapporto” 2025 di Roberta Garibaldi), ed un volano per l’economia italiana, in generale, e per lo sviluppo socio-economico delle aree interne (come ribadito anche dall’Isnart), con più di 26.000 agriturismi che sfiorano 2 miliardi di euro di valore di produzione nel 2024 (+3,3% sul 2023, e +63% dal 2015), grazie al record della domanda, con oltre 4,7 milioni di ospiti e 17 milioni di pernottamenti, a +25% sui livelli pre-Covid. Sono i numeri dell’agriturismo italiano, diffusi da Agriturist, nei 60 anni della prima associazione del comparto nata in Confagricoltura. | |
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| | | “Cucinare col cuore vuol dire condividere un’esperienza totalitaria con tutto ciò che c’è nel tuo ristorante, dagli ingredienti alla brigata”: parole, a WineNews, di Michelangelo Mammoliti, lo chef che ha conquistato Tre Stelle nella “Guida Michelin Italia” 2026, oggi, a Parma, portando il Belpaese a 15 tristellati, con la “neurogastronomia” del suo ristorante “La Rei Natura” nel resort Il Boscareto a Serralunga d’Alba, nelle Langhe del Barolo, della famiglia Dogliani. E dove il vino “è il compagno fedele della tavola, fondamentale per celebrare il territorio ed i nostri piatti”. | |
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