Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui |
N. 4.267 - ore 17:00 - Mercoledì 23 Luglio 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
|
|
| | | Dopo aver fatto discutere per mesi, tra posizioni opposte, ricorsi ai vari organi internazionali del commercio mondiale ed europeo, la famigerata etichettatura irlandese con gli “health warnings” su tutte le bevande alcoliche, la cui entrata in vigore era prevista per maggio 2026, è stata quanto meno rinviata di un paio di anni, al 2028, dal Governo d’Irlanda. A darne notizia, il Comité Européen des Entreprises Vins-Ceev guidato da Marzia Varvaglione, che accoglie la notizia con favore, sottolineando che “il ritardo è visto come un’importante opportunità per riallineare gli sforzi normativi con il diritto dell’Ue e i principi del mercato unico”. | |
|
| | Obbligo per le bevande alcoliche di riportare informazioni nutrizionali e messaggi di avvertenza per la salute allineando l’etichettatura agli attuali requisiti, giudicati più dettagliati, in vigore per tabacco, alimenti e bevande analcoliche. Il tutto con l’obiettivo dichiarato di una maggiore consapevolezza pubblica sui rischi per la salute del consumo di alcol e per aiutare a fare scelte più salutari. Ed ancora, l’idea di modificare la soglia massima di gradazione alcolica al di sotto della quale una bevanda può essere definita analcolica, portandola a 0,5% vol., e una valutazione per limitare l’accesso alle bevande “No-Lo” con il divieto di vendita ai minori di 18 anni come per i prodotti alcolici. Queste le novità che arrivano dal Regno Unito, per ora solo proposte, ma che non sono di poca importanza, inserite nel “Fit for the Future: 10 Year Health Plan for England”, presentato, nei giorni scorsi, al Parlamento dal Segretario di Stato per la Salute e l’Assistenza Sociale del Governo Uk, Wes Streeting. Un “corposo” piano per riformare il servizio sanitario nazionale con la strategia governativa che, tra i vari piani di azione, si vuole concentrare anche sugli alcolici per contrastare il fenomeno degli eccessi attraverso la prevenzione. Il costo sociale totale stimato dei danni causati dall’alcol in Inghilterra, riporta il documento, è stato di 27,4 miliardi di sterline all’anno nel periodo 2021-2022, pari ad oltre l’1,2% del Pil. Viene citato uno studio dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) che stima come il Regno Unito spenda una quota maggiore del suo bilancio sanitario per le malattie causate dal consumo eccessivo di alcol rispetto alla media (3% sul 2,4%). Secondo quanto scritto nel documento, le etichette obbligatorie con avvertenze sanitarie si sono dimostrate efficaci in altri Paesi (viene citata la Corea del Sud) nell’affrontare i danni provocati dall’alcol, e quindi l’Inghilterra sembra voler seguire questa strada. Ovviamente anche l’Italia guarda interessata a questa misura ed agli effetti che potrà eventualmente avere sui consumi, essendo il Regno Unito un partner commerciale importante, il terzo come importatore, per un valore nei primi quattro mesi 2025 di 227,2 milioni di euro (-6,3%, secondo i dati Istat analizzati da WineNews). | |
|
| | Mentre i primi grappoli in Italia iniziano ad essere raccolti, nell’emisfero australe è già tempo di valutare i raccolti dell’annata 2025. Che sono stati, riporta il “Global Market Report” (luglio 2025) by Ciatti, tra i più grandi broker di vino sfuso al mondo, inferiori alla media in Cile, in linea in Argentina e Sudafrica, e superiori in Australia e Nuova Zelanda. Nell’emisfero settentrionale, invece, solo la California sembra destinata a un raccolto inferiore alla media, principalmente a causa di un’estesa fase di messa fuori produzione di parte dei vigneti. “Gli acquirenti di vino e uva acquistano solo quando è realmente necessario”, spiega Ciatti che aggiunge come “attualmente tale necessità riguarda, in genere, volumi limitati”. La previsione è che, in Italia come altrove, “è probabile che le eccedenze di produzione siano significative in alcune aree dopo la vendemmia 2025”. | |
|
| | | “Non di solo vino vivono i romanzieri”, ma insomma, visto che per questo giallo ambientato tra i vigneti assolati della Maremma Toscana, gli autori curiosamente ringraziano, tra gli altri, Albiera Antinori, presidente Marchesi Antinori, e Vittorio Piozzo di Rosignano, alla guida del Castello del Terriccio, “per aver fornito continua ispirazione con i prodotti delle loro cantine”, un riferimento del vino toscano, ma anche Ivo Basile, storico responsabile comunicazione della griffe siciliana Tasca d’Almerita, e Gianluca Putzolu, direttore commerciale Le Macchiole, azienda che ha scritto la storia di Bolgheri, per averli fatto “assaggiare parecchi concetti fondamentali del mondo di cui parliamo”. Lo racconteranno, come fanno nel loro ultimo romanzo, “La Regina dei Sentieri” per Sellerio Editore, Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone, il 1 agosto, a “Una Montagna di Libri” a Cortina d’Ampezzo, dialogando con Vittorio Piozzo di Rosignano. E che è il “custode” di una delle maggiori proprietà agricole d’Italia, il Castello del Terriccio, in quella costa toscana, tra i vigneti e il mare che, ancora una volta, ha ispirato Malvaldi, amatissimo autore dei celebri romanzi dai quali è nata la fortunata serie tv “I delitti del BarLume”, sempre sullo sfondo della Maremma, e in particolare dell’Isola d’Elba. | |
|
| | | Il miglior “hot spot” per l’enoturismo mondiale è il Sudafrica, con un “voto” di 8,38 su 10, davanti al Portogallo, con 7,75, e all’Italia, con 7. A dirlo la curiosa classifica dell’agenzia di viaggi inglese “Titan Travel”, realizzata “confrontando il costo medio di una bottiglia di vino, il numero di tour del vino organizzati per km quadrato, i prezzi delle degustazioni tipiche, e l’interesse di ricerca su Google”. Con il trend dell’enoturismo destinato a crescere ancora ... | |
|
| | Per la prima volta dal 2017, il mercato russo degli spumanti registra una battuta d’arresto. Nei primi sei mesi 2025, le vendite sono scese del -3,6%, fermandosi a 96 milioni di litri. Un dato che interrompe una corsa inarrestabile iniziata 8 anni fa e accelerata dal 2022, con aumenti annuali superiori ai 5 milioni di litri e un picco record nel 2024, quando si è verificato un aumento di oltre 10 milioni di litri. Ma il rallentamento non riguarda solo le bollicine: anche i vini fermi calano del -1,6% (271 milioni di litri), mentre i vini liquorosi crollano del -12,2%, interrompendo una crescita costante che durava da 8 anni. Emerge dai dati diffusi, nei giorni scorsi, dal Servizio federale per il controllo del mercato degli alcolici (Rosalkogoltobakkontrol) e dal sistema Emiss, riportati da Rbc Vino. | |
|
| | | “Chi lavora in vigna, il viticoltore, deve diventare parte integrante di un luogo e della vite, e, con creatività e artigianalità, deve realizzare un progetto su misura per il loro ecosistema. L’Umanesimo ha stravolto la storia mettendo l’uomo e la sua creatività al centro dell’universo, e dandogli il coraggio di fare qualcosa di unico. Anche oggi le risorse umane per me sono fondamentali”. La nuova filosofia dell’“umanesimo in vigna” secondo il “Vine Master Pruner” Marco Simonit, raccontata a WineNews. | |
|
|
|