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N. 4.205 - ore 17:00 - Mercoledì 23 Aprile 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Paese che vai, ristorante stellato che trovi, ma in Italia andare in un “tempio del gusto” (391 locali) è meno caro che in Germania (dove ce ne sono 323) e in Francia (617), guardando al podio dei Paesi con più ristoranti premiati dalla prestigiosa Guida Michelin. Secondo il rapporto 2025 sulla ristorazione di Fipe-Confcommercio, infatti, mangiare in uno stellato italiano costa, in media, 162 euro, meno dei 170 della Francia, e dei 181 della Germania, e poco di più, per esempio, dei 157 euro che si spendono in Spagna. In generale, nella fascia di prezzo superiore ai 100 euro si concentra il 62,4% dei ristoranti stellati italiani. | |
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| | Con i dazi Usa sui prodotti Ue congelati, ad oggi, al 10%, fino al 9 luglio, in attesa delle evoluzioni delle trattative diplomatiche (e tenendo conto delle imprevedibili decisioni del Presidente Usa Donald Trump), e con le spedizioni di vino riprese, almeno in parte, dopo lo stop dovuto alla minaccia di dazi al 200%, l’allarme sembra un po’ cessato, anche a livello comunicativo, con le notizie sulle tariffe reciproche che ora riguardano più l’asse Usa-Cina. Eppure, l’allerta, in quello che è il primo mercato del vino al mondo ed il primo in assoluto per l’Italia del vino, resta alta, anche tra il trade americano, che, nel frattempo, sembra aver fatto un po’ di scorta di prodotti europei ed italiani in particolare, come testimoniano il +19,6% in valore ed il +4,5 in volume delle esportazioni tricolore verso gli States a gennaio 2025 sullo stesso dato 2024 (dati Istat analizzati da WineNews), in un quadro ancora tutto da chiarire nella sua portata, a breve e medio termine. Come testimonia, a suo mondo, il questionario inviato al trade americano dalla Us Wine Trade Alliance, con l’obiettivo di capire l’impatto reale delle tariffe, “e trasmettere ai decisori politici il valore della posta in gioco”. Per capire quanto sia complessa la situazione, ai rivenditori ed importatori di vino, la Uswta chiede come le tariffe al 10% stiano impattando oggi sull’attività (considerando gli effetti su forza lavoro, investimenti, piani di crescita, volumi di vendita, prezzi e relazioni con i partner), e quale sarà l’impatto a lungo termine se le cose resteranno così (tenendo conto anche delle fluttuazioni valutarie). Ma, non ultimo, a testimonianza che una distensione delle misure economiche tra Usa e Ue, non sia scontata, benché in qualche modo auspicata da tutti, anche dallo stesso Presidente Usa Donald Trump, come detto da lui stesso al termine dell’incontro con la Premier italiana, Giorgia Meloni, lo scorso 17 aprile, la Us Wine Trade Alliance chiede ai propri membri in che modo prevedono un contraccolpo “se i negoziati commerciali tra l’Ue e gli Stati Uniti andranno male e le tariffe saliranno al 20% o più”, tra due mesi e mezzo. Mentre a febbraio 2025, secondo i dati di SipSource della Wine & Spirits Wholesalers of America le vendite di vino hanno registrato un calo dei volumi (-9,4%) e dei ricavi (-10,8%). | |
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| | Dalle degustazioni 3D, con gli occhiali per visitare le vigne mentre si assaggia il vino, al pilates e alla pittura tra i filari, fino all’astro-tasting, cresce il fenomeno dell’enoturismo in Italia, con un aumento previsto del 10%: lo afferma un’analisi Coldiretti e Terranostra. A trainare il fenomeno è, soprattutto, la spinta all’innovazione che viene dalle aziende vitivinicole, capaci di intercettare la domanda verso un tipo di turismo sempre più esperienziale di italiani e stranieri: alle tradizionali degustazioni si sono così aggiunte attività che vanno dall’arte allo sport, fino al wellness. “Solo i produttori di vino possono raccontare con autenticità la naturalità del loro prodotto: conoscono ogni fase, dalla vigna alla bottiglia, e ne custodiscono storia, territorio e passione” sottolinea Dominga Cotarella, presidente Terranostra. | |
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| | | “Quello stupido beagle mi ha baciato! Se ci riprova un’altra volta lo prendo a pugni!”, urla Lucy a Charlie Brown che, come sempre, ascolta la bisbetica amica senza battere ciglio. E, come sempre, è Snoopy, l’amato cane di Charlie Brown, a dire, o meglio a meditare, la sua, sopra la cuccia: “che illuso: credevo che i miei baci fossero più dolci del vino”. È questa solo una delle battute più famose in cui il vino è protagonista nei Peanuts, il fumetto più amato al mondo, nato dall’immaginazione di Charles M. Schulz e pubblicato per la prima volta in Italia, nel 1963, su “Linus”, la storica rivista italiana che prende il nome da uno dei personaggi della celeberrima striscia, nelle cui pagine “sono passati” tutti i più grandi fumettisti, che anche al vino ha dedicato più di una copertina, e che questo aprile 2025 festeggia 60 anni dall’uscita del primo numero nel 1965. Ma l’occasione per WineNews per ricordare queste curiosità in salsa enoica, sono anche i 75 anni degli stessi Peanuts, pubblicati la prima volta nel 1950: da allora, le avventure di Charlie Brown, Snoopy, Lucy, Linus e dei loro amici, oggi vere icone pop, hanno conquistato milioni di lettori, affrontando temi universali come l’amicizia, la speranza e le piccole sfide quotidiane con ironia, sensibilità e saggezza. Anche grazie al vino. | |
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| | | Dal 5 all’11 maggio il Consorzio Vino Chianti lancia l’edizione n. 1 della “Chianti Lovers Week”, una settimana di eventi diffusi (40 in tutto) che porteranno il Chianti Docg tra le strade, i locali, i luoghi della cultura e della convivialità di Firenze e della Toscana. Un “modo nuovo e dinamico di raccontare l’identità di uno dei più iconici vini italiani, tra degustazioni, esperienze immersive e contaminazioni con il cinema, l’arte e la musica”, ha spiegato il Consorzio che ha ricevuto la risposta di tante realtà pronte a celebrare il Chianti. | |
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| | Primo tappo al mondo prodotto dalla plastica riciclata raccolta lungo le coste dell’Asia e destinata a finire negli oceani (Ocean Bound Plastic), contribuendo alla riduzione dell’inquinamento marino, il “Nomacorc Ocean” si candida ad essere la chiusura del vino contemporaneo. La cui filosofia, per Mack & Schühle Italia, tra i big del vino italiano con un fatturato 2024 di oltre 200 milioni di euro, è racchiusa nel progetto Grapur, un vino bio, veg e a basso contenuto alcolico (9% vol), senza processi di dealcolazione e con un apporto calorico contenuto, che unisce innovazione, responsabilità e collaborazione della filiera, dal vigneto al tappo di Vinventions, per sostenere un consumo più consapevole e rispettoso dell’ambiente, e in risposta alle esigenze della nuova generazione di consumatori, attenti alla qualità, ma anche all’impatto ambientale delle proprie scelte. | |
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| | | Ormai sdoganato da tempo l’abbinamento pizza-vino, sempre più pizzaioli d’autore ampliano la cantina e scommettono sul nettare di Bacco. Tra grandi etichette al bicchiere, valorizzazione di piccoli produttori, menù-degustazione incentrati sul pairing e non solo. Come raccontano Luca Pezzetta (Pizzeria Clementina), Daniele Campana (Campana Pizza), Ciro Salvo (50 Kalo), Mario Ventura (Pizzeria Confine), Diego Vitagliano (Pizzeria Diego Vitagliano) e Roberta Esposito (Pizzeria Ristorante La Contrada). | |
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