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N. 4.314 - ore 17:00 - Lunedì 29 Settembre 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Vranken-Pommery Monopole ha annunciato l’avvio di trattative, esclusive, con Lanson-Bcc, con la controllata Maison Burtin, per la vendita delle azioni di Heidsieck & Co Monopole con l’esclusione di tutti gli altri asset del gruppo. La firma dell’accordo è prevista il 1 ottobre, ma prima servirà l’approvazione dei Cda delle società. Heidsieck & Co Monopole è destinato ad arricchire la famiglia di Lanson-Bcc, grande gruppo costituito da otto maison produttrici di Champagne (Champagne Lanson, Champagne Philipponnat, Champagne De Venoge, Champagne Besserat de Bellefon, Champagne Boizel, Maison Chanoine, Maison Burtin e Domaine Alexandre Bonnet). | |
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| | Si parla spesso, soprattutto in questo periodo di dazi al 15%, dell’importanza del mercato statunitense per il vino italiano, ma anche francese. Sono gli Usa, infatti, ad incidere più di tutti, e con distacco, sui numeri dell’export. Eppure, anche il vino prodotto negli Stati Uniti genera un valore non trascurabile per la propria economia. Come riporta WineAmerica, l’associazione nazionale del settore vinicolo negli Stati Uniti, che ha commissionato uno studio sull’impatto complessivo dell’industria vinicola per il 2025, aspetti come la produzione, la distribuzione, la vendita e il consumo di vino, che apportano benefici a molti settori dell’economia, genereranno nell’anno un giro economico complessivo di circa 323,55 miliardi di dollari (277 miliardi di euro, ndr). Un prodotto, il vino, che è anche un toccasana per l’occupazione negli Usa, sostenendo, di fatto, 1,75 milioni di posti di lavoro. Merito dei 10.761 produttori presenti nei 50 Stati, compreso il distretto di Columbia, per un totale di 763.080 acri di vigneto (oltre 308.000 ettari, ndr). L’industria vinicola Usa offre buoni posti di lavoro, con una media di 58.400 dollari annui in salari e benefit (50.000 euro, ndr), ma quelli generati dall’attività economica diretta, indiretta e indotta dall’industria vinicola ammontano a 102,14 miliardi di dollari (87,4 miliardi di euro, ndr). Senza dimenticare il turismo: viene stimato che le regioni vinicole americane genereranno 74 milioni di visite per un “giro” di spesa pari a 14,13 miliardi di dollari (intorno ai 12 miliardi di euro, ndr). L’industria vinicola, inoltre, genera entrate fiscali a livello locale, statale e nazionale. Nel 2025, il settore pagherà quasi 20,99 miliardi di dollari in imposte statali e locali sulle imprese e 25,05 miliardi di dollari in imposte federali sulle imprese, per un totale di oltre 46 miliardi di dollari (circa 39,3 miliardi di euro). Inoltre, viene riportato, il settore genera circa 1,13 miliardi di dollari di imposte federali sui consumi e 6,07 miliardi di dollari di imposte statali sui consumi, che includono accise e imposte sulle vendite. Ci sono Stati che hanno un impatto economico maggiore: nella sola California, dove si insediano la Napa Valley e Sonoma, il vino genera 84,5 miliardi di dollari, oltre un quarto del totale a livello nazionale. | |
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| | Storico passaggio di testimone per i marchi collettivi e di certificazione “Amarone”, “Amarone della Valpolicella”, “Recioto della Valpolicella”, “Valpolicella Ripasso”, “Valpolicella”, “Vino di Ripasso”, “Ripasso” e “Recioto”, che, dopo 21 anni, sono stati ceduti dalla Camera di Commercio di Verona al Consorzio Vini Valpolicella, come annunciato ufficialmente in una conferenza stampa alla Prefettura di Verona. Per il presidente del Consorzio Christian Marchesini “la titolarità ci consentirà di essere ancora più incisivi sul fronte della tutela. Dal 2018 ad oggi abbiamo destinato oltre 1,2 milioni di euro contro contraffazione, uso improprio dei nomi dei vini e Italian Sounding, in Italia e all’estero, per un complessivo di 176 vertenze, che hanno portato nelle nostre casse circa 1 milione di euro che sarà investito in promozione”. | |
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| | | Come diciamo sempre, i conti della vendemmia si fanno a uve in cantina, con le previsioni che, per quanto accurate, più sono “precoci” e più rischiano di essere smentite. E oggi che in tutta Italia buona parte delle varietà bianche sono state raccolte, e con quelle rosse in fase inoltrata, a ritoccare a ribasso le stime di qualche settimana fa (sui 47 milioni di ettolitri, ndr), è Legacoop Agroalimentare, che parla di 44 milioni di ettolitri. Un risultato quantitativo che, se confermato, non dispiacerebbe poi troppo a livello generale, viste le difficoltà del mercato del vino e tanto prodotto ancora da smaltire (39,8 milioni di ettolitri di vino in giacenza al 31 luglio, ultimo dato di “Cantina Italia” disponibile, ndr). “La vendemmia 2025 si preannuncia come un’annata di eccellenza qualitativa, sebbene le quantità prodotte si attestino su valori più bassi rispetto alle previsioni iniziali, in linea con lo scorso anno”, dichiara Cristian Maretti, presidente Legacoop Agroalimentare, nel commentare l’andamento della raccolta di uva, “ormai completata per oltre il 75% a livello nazionale. Possiamo confermare che la qualità del vino sarà eccezionale. Le stime attuali indicano un quantitativo complessivo di circa 44 milioni di ettolitri, un dato più realistico rispetto alle aspettative pre-vendemmia”. | |
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| | | Si chiama “Fico”, un vino geniale e innovativo che quest’anno compie 10 anni. Il suo inventore, Filippo Corsini, è scomparso improvvisamente nel 2016, a soli 21 anni, ma il progetto che aveva creato si è evoluto, sviluppando quelle intuizioni legate a sostenibilità e ambiente che lui, giovanissimo, aveva già chiare in testa, precorrendo i nostri giorni. Ogni anno la vendemmia di “Fico” richiama nella storica azienda Principe Corsini tanti amici di Filippo, che arrivano dai luoghi più disparati. Il risultato è una limited edition di 1.000 bottiglie. | |
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| | Nelle mense scolastiche in Italia lo spreco alimentare varia dai 33 ai 160 grammi per studente a pasto, pari al 15-30% del servito, e inoltre il 15% del cibo cucinato non arriva mai in sala, restando scarto di cucina, e a finire più spesso nel cestino della spazzatura sono pane, frutta, verdura, minestre e legumi. Numeri diffusi da PlanEat - la piattaforma che evita lo spreco di cibo per un impatto positivo sul pianeta, fondata dal fisico Nicola Lamberti - in occasione della “Giornata mondiale contro lo Spreco Alimentare” e dove l’azienda racconta del progetto pilota “MensSana” che - in un esperimento eseguito in una scuola in provincia di Pavia, e che ha coinvolto le famiglie sulle scelte dei pasti per i figli - ha permesso di ridurre del 52% lo spreco di cibo. Il tutto mentre l’Ue stringe le normative sul tema con orizzonte il 2030. | |
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| | | Le riflessioni di uno degli imprenditori più importanti al mondo, alla guida di AtlasInvest, “globe trotter” e proprietario della tenuta di Poggio Antico, a Montalcino (in arrivo la nuova cantina firmata dal celebre architetto Marco Casamonti). E, da qualche tempo, anche co-proprietario di Anda e Bola, cavallo vincitore dell’ultimo Palio di Siena. “Ho investito in vino per passione e per business. La Toscana, come il Brunello di Montalcino e il Palio di Siena, vuol dire eccellenza. Il mercato? In ogni settore ci sono dei cicli, ma la qualità a prezzi non eccessivi sarà sempre vincente” | |
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