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N. 2.571 - ore 17:00 - Lunedì 14 Gennaio 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Come sarà il mercato secondario dei fine wines in questo 2019 appena iniziato? A fare una panoramica su ciò che ci aspetta, è uno dei principali fondi di investimento dedicati al vino d’Inghilterra, Amphora: la bolla della Borgogna non esploderà, Bordeaux troverà equilibri diversi, ma la vera novità sarà il boom del Barolo. Messo in ombra, negli ultimi decenni, dalle fortune e dalla fama dei Super Tuscan, secondo Amphora, il grande rosso del Piemonte vanta etichette di assoluto valore, come Giacomo Conterno e Bruno Giacosa, a prezzi ancora troppo bassi, al pari dei Deuxième Cru di Bordeaux, che lo rendono una vera e propria opportunità di investimento. |
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Non sarà il record del 2011, quando il mercato mondiale delle aste di vino toccò la cifra di 478 milioni di dollari (stima di Wine Spectator), ma il 2018, stando alla ricognizione di WineNews tra i bilanci delle più importanti case internazionale, ci si è avvicinato di parecchio. Con un volume di affari intorno ai 467 milioni di dollari (in attesa dei dati definitivi di Zachys, che ha girato la metà del 2018 a 34,6 milioni di dollari, in crescita sul 2017, quando a fine hanno sfiorò gli 80 milioni di dollari), con una imponente crescita di oltre il 22% sul 2017, chiuso a 381 milioni di dollari. A fare la parte del leone, in un anno che ha segnato tanti record, la storica casa americana specializzata in vino, Acker Merrall & Condid, con 105 milioni di dollari in totale, seguita da Sothebyʼs che, per la prima volta, ha superato i 100 milioni di dollari di aggiudicazioni di wine & spirits, davanti, come, detto, allʼamericana Zachys (di cui mancano ancora i dati definitivi) che dovrebbe aver superato abbondantemente gli 80 milioni di dollari raggiunti nel 2017. Bene Hart Davis Hart, che ha chiuso il 2018 con 77 milioni di dollari di incasso, in un anno, come si dice in gergo, da “guanti bianchi”, con il 100% dei lotti battuti aggiudicati, ma anche, Christieʼs, con un totale di aggiudicazione intorno ai 58 milioni di dollari, e la svizzera Baghera Wines, a 47,3 milioni di dollari, con il record dellʼasta più redditizia dellʼanno, quella di “Henri Jayer”, con oltre 855 bottiglie e 209 magnum provenienti dalla cantina personale del produttore mito di Borgogna, che ha incassato oltre 35 milioni di euro. E nellʼanno è arrivato anche il record assoluto di quotazione per una singola bottiglia, con le due di Romanée-Conti Domaine de la Romanée-Conti 1945, battute una per 558.000 dollari ed una per 496.000 dollari da Sothebyʼs. Tanti i trend che si sono consolidati. Dal peso crescente dellʼAsia, perchè se cʼè stato un certo riequilibro tra le piazze americane, europee ed asiatiche, per molte case dʼasta oltre lʼ80% delle aggiudicazioni è imputabile a collezionisti asiatici, allʼimportanza delle aste “ex cellar” o di grandi collezioni private, garanzia non solo della qualità, ma anche dellʼoriginalità dei vini, in un mercato, ma anche la crescita del peso dellʼon-line. |
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Scrittore, poeta, gastronomo, libero pensatore: a 93 anni è morto, l’11 gennaio, Folco Portinari. Con Carlin Petrini, nel 1987, scrisse il Manifesto Fondativo di Slow Food, documento rivoluzionario che avrebbe cambiato per sempre il mondo del cibo: oggi, è conosciuto in tutto il mondo, ed ha contribuito a far prendere coscienza della dignità del proprio lavoro a generazioni di gastronomi, contadini, artigiani. Ma Portinari non era solo questo: si è occupato come studioso di temi e aspetti legati alla cultura del cibo e all’alimentazione, era parte del comitato scientifico di “Casa Artusi” a Forlimpopoli. Ed è stato, negli anni Cinquanta, impegnato nella diffusione culturale della televisione, lavorando in Rai con Umberto Eco e Piero Angela. |
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Se il vino perfetto non esiste, su “Wine Lister” le griffe del Belpaese ci si avvicinano sempre di più. Con in testa il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno (972 punti dello score del portale, tra qualità, reputazione e performance economiche), seguito sul podio dal Barolo Rocche Falletto Riserva di Bruno Giacosa (957) e dal Barolo Cascina Francia di Giacomo Conterno (955). Quindi i due protagonisti delle aste internazionali, il Masseto (950) ed il Sassicaia (947), seguiti, a pari merito, dal Solaia di Antinori e dal Barolo di Bartolo Mascarello (644), quindi lʼOrnellaia (943), Le Pergole Torte di Montevertine (940) ed il Sangiovese di Case Basse - Soldera (938), a chiudere la top ten. Scorrendo la classifica, Barolo Brunate Le Coste di Giuseppe Rinaldi (936), Barbaresco Sorì San Lorenzo di Gaja (932), Tignanello (930), Barbaresco di Gaja (912), Barbaresco Asili Riserva di Bruno Giacosa (908) e Barbaresco Asili di Bruno Giacosa (862). E ancora, Barolo Villero Riserva di Vietti (848), Bolgheri Messorio de Le Macchiole (841), Barolo di Bruno Giacosa (836) e Brunello di Montalcino di Fuligni (792). Infine, Bolgheri Paleo Rosso de Le Macchiole (780), Le Serre Nuove dellʼOrnellaia (741), Barbera dʼAlba Cascina Francia di Giacomo Conterno (740), Barbaresco Paje di Roagna (728) ed Barolo Albe di G. D. Vajra (670). |
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Donatella Cinelli Colombini guiderà, per altri tre anni, le Donne del Vino, di cui è presidente nazionale dal 2016. Obiettivo n. 1 per il futuro dell’associazione (di cui fanno parte oltre 800 tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste) “quello di internazionalizzarsi creando una rete mondiale basata sullo sharing - spiega la produttrice - anche puntando sul networking cioè trasformando i rapporti in trasferimento di conoscenze, business, opportunità di stage o di lavoro”. E tante attenzione alle under 30. |
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Da Masciarelli vino e solidarietà vanno di pari passo: anche nel 2019, dopo l’impegno dei due anni precedenti, con la Onlus Progetto Noemi e la Cooperativa Sociale Kaleidos, la griffe simbolo dell’enologia abruzzese, dedicherà il suo Pecorino Doc Castello di Semivicoli 2018 ad un’associazione impegnata nel sociale. Che quest’anno sarà Il Giardino Segreto, associazione nata nel 2015 per dare assistenza legale e psicologica gratuita ai figli delle donne vittime di femminicidio e a coloro che se ne occupano. Così, parte del ricavato annuale delle vendite di vino servirà a finanziare i diversi progetti di sostegno, e non solo, come l’organizzazione di iniziative di sensibilizzazione sul tema della violenza, e campagne per l’agevolazione di interventi normativi ed operativi che garantiscano una sempre più efficace tutela dei bambini. |
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Un intermediario tra la proprietà e chi lavora nei campi, mercante, esperto di vino e non solo: una figura oggi dimenticata, ma fondamentale dell’agricoltura mezzadrile del passato, e non troppo diversa, concettualmente, da quella dell’enologo di oggi. Il suo identikit raccontato a WineNews dal professor Andrea Zagli, docente di Storia Moderna all’Università di Siena. |
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