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N. 2.716 - ore 17:00 - Mercoledì 21 Agosto 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Quasi due pecorini su tre vengono esportati negli Stati Uniti. Basta questo dato, fornito da un’indagine Coldiretti su dati Istat, a spiegare il boom del formaggio italiano, con le esportazioni verso gli Usa in crescita del 46% nei primi cinque mesi del 2019 (ma a sorridere è tutto l’export, +31% e quasi 8,5 milioni di chili di pecorino e fiore sardo spediti nel mondo). Numeri che spiegano l’interesse di George Clooney, pronto, secondo il Daily Star, ad aprire un’attività legata al formaggio sardo, importandolo in Usa come sta già facendo per la tequila. Per iniziare, il due volte premio Oscar ha spedito 32 kg di pecorino a Los Angeles per offrirlo ad amici e possibili clienti. |
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I borghi sono la spina dorsale del Belpaese, sia quando parla del settore agricolo e di quello alimentare, che quando si pensa al patrimonio di botteghe che, dal Nord al Sud, danno vita ad un’economia difficile da sostenere, ma fondamentale da difendere. Eppure, i numeri raccontano una realtà sempre più dura per i piccoli comuni che, come ricorda Slow Food, accolgono 10 milioni di abitanti, ma occupano il 54% della superficie del territorio nazionale, e negli ultimi 40 anni hanno visto la popolazione calare di oltre il 50%, con picchi fino all’80%. Un quadro, però, in miglioramento, perché come scrive il fondatore dell’associazione della chiocciola, Carlo Petrini, sono sempre di più i progetti volti a ricostruire microeconomie nelle aree a rischio abbandono e spopolamento, specie nell’entroterra, confermando così una tendenza già raccontata, a WineNews, da Ermete Realacci, presidente di Symbola, che nel recupero dei borghi e delle tradizioni ha da sempre il centro delle proprie battaglie. “A fronte di un continuo spopolamento dei piccoli paesi (2.000 comuni, in prevalenza montani, hanno perso più del 20% della popolazione negli ultimi 40 anni, con 300 che hanno una percentuale di spopolamento che va dal 50 all’80%) - scrive il presidente di Slow Food - oggi qualche segnale positivo rispetto a una possibile inversione di tendenza lo possiamo intravedere”. Anche l’agricoltura, ovviamente, ha un ruolo centrale nel Petrini pensiero. “Tutto questo è e può diventare fonte di ricchezza - riprende il fondatore di Slow Food - se collocato in un disegno di economia circolare, ri-localizzazione, promozione di un turismo ecologico vero. L’agricoltura può e deve ovviamente essere al cuore di questo processo, perché è il comparto che maggiormente può mettere a valore, attraverso pratiche virtuose, queste risorse”. Una linea sposata, da sempre, anche da Ermete Realacci e da Symbola-Fondazione, che vede nei borghi il fulcro dell’identità e della competitività del Paese: “c’è un’Italia che sfida la crisi puntando sulla propria identità, un’Italia che fa l’Italia e che compete senza perdere la propria anima: in questi piccoli centri, si produce il 92% dei prodotti agroalimentari Dop e Igp, e il 79% dei vini italiani più pregiati”. |
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L’educazione al vino nel mondo parla inglese. Sin dal 1969, mezzo secolo esatto fa, il Wset ha iniziato a formare ed erudire i primi wine lover della Gran Bretagna, ed oggi conta 33 “Diploma Centres” in tutto il mondo e, con l’anno accademico alle porte, lancia la corsa alle iscrizioni con un evento che punta dritto al Guinness World Record: il 9 settembre, a Londra, in scena la più grande degustazione guidata di sempre: 350 persone attese nella cornice del The Kia Oval, che verranno guidate ala scoperta di 4 vini diversi abbinati a 4 portate. Sarà il primo capitolo di una “Wine Education Week” che, fino al 15 settembre, porterà il vino in ogni angolo del mondo, da Hong Kong a Los Angeles, da New York a Vancouver, con decine di appuntamenti, degustazioni e masterclass firmate Wset. |
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Due territori lontani, culturalmente ed enologicamente, come il Veneto e la Puglia, due vini diversi, ma con tanti elementi in comune, come l’Amarone ed il Primitivo, due personaggi di spicco, uno della viticoltura della Valpolicella, Sandro Boscaini, l’altro della televisione italiana e, da qualche anno, della Manduria del vino, Bruno Vespa, in mezzo Riccardo Cotarella, tra i più celebri winemaker d’Italia e presidente Assoenologi: dal big bang di queste energie, nasce “Terregiunte - Vino d’Italia”, svelato oggi “Al Druscié”, il wine bar di Masi Agricola a Cortina d’Ampezzo, con la “benedizione” dei due presidenti di Regione, Michele Emiliano (Puglia) e Luca Zaia (Veneto). Un progetto unico, nato, come ricorda a WineNews Bruno Vespa, “dall’idea, di far sposare due vini da due Regioni lontanissime, che hanno tante affinità, e quando ne ho parlato con Riccardo Cotarella abbiamo pensato subito a Sandro Boscaini”. Che parla di “un’operazione culturale, che restituisce il senso di vino d’Italia, slegato dal concetto delle denominazioni”. Per Cotarella, “regista” in cantina, “un incontro fantastico, difficilmente replicabile, da cui è nato un vino tutto nuovo, con una personalità che va oltre l’Amarone ed il Primitivo”. |
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Il mondo del vino saluta un grande protagonista del Novecento: si è spento, nella sua tenuta di Fonterutoli, il marchese Lapo Mazzei, all’età di 94 anni, tra i grandi esponenti di quella aristocrazia fiorentina legata all’agricoltura e al vino, che ha contribuito a traghettare nella modernità. Una vita che ha attraversato la storia recente in tanti ruoli diversi: da volontario, partecipò alla Liberazione dell’Italia, e dopo la Laurea in Agraria prese le redini del Castello di Fonterutoli, diventando, nel 1974, presidente del Consorzio del Chianti Classico. |
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La tradizione, tutta italiana, di portare in spiaggia, nello stile di “Vestivamo alla Marinara”, il cibo preparato a casa, dai cestini di vimini dei benestanti alle grandi pentole di pasta in stile Ave Ninchi nel film “Domenica di Agosto”, rivive nella Versilia da bere di “A Tavola sulla Spiaggia”, show sulle “sabbie nobili” di Forte dei Marmi, ideato e organizzato da Gianni Mercatali, che il 22 agosto al Bagno Roma di Levante e il 23 agosto a La Capannina di Franceschi proclamerà il piatto dell’estate 2019. In sfida, concorrenti d’eccezione, in giuria chef stellati e vignaioli, da Gianfranco Vissani a Davide Oldani, insieme al gastronauta Davide Paolini e Renato Pozzetto, e ancora Gianmarco Tognazzi, Bibi Graetz, Bellavista e Roberto Castagner, ma anche giornalisti, opinion leader e appartenenti al settore della comunicazione della ristorazione. |
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Nel cuore di Città del Messico, a Polanco, il quartiere del lusso della megalopoli (28 milioni di abitanti), le griffe della produzione enoica del Belpaese alla scoperta delle potenzialità di un mercato che, a medio termine, è destinato a crescere a ritmi superiori al 10% annuo. A WineNews, le parole di Giovanni Orlotti, della Camera di Commercio Italiana nella capitale messicana, e Rolly Pavia, tra più importanti imprenditori della ristorazione italiana in città. |
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