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WineNews
N. 4.054 - ore 17:00 - Martedì 24 Settembre 2024 - Tiratura: 31.289 enonauti,
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La News
Le stime di produzione nel mondo
Il cambiamento climatico sulla produzione di vino si fa sentire in Ue, con una produzione, prendendo i principali Paesi produttori, inferiore alla media. A pesare sul bilancio produttivo del Vigneto Europa, secondo i dati del Comité Européen des Entreprises Vins (Ceev), i raccolti di Francia (-18% a 39,2 milioni di ettolitri), Germania (-2% a 8,4 milioni di ettolitri) e Portogallo (-8% a 6,9 milioni di ettolitri). Cresce la Spagna, che con 39,75 milioni di ettolitri (+20% sul 2023) supera la Francia, dietro all’Italia. Nel resto del mondo, crescono Argentina (+27%) e Australia (+21%), stabile il Sudafrica (+1%), giù Cile (-10%) e Nuova Zelanda (-21%).
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Primo Piano
Vino italiano: vendemmia 2024 cresce sul 2023, ma è sotto la media. Il futuro è da scrivere
La qualità “da farsi pagare per quanto vale” come stella polare, come ha detto il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida; “produrre quanto il mercato chiede”, ha aggiunto il presidente Assoenologi Riccardo Cotarella, valutando in primis il tema delle rese troppo alte, in alcune zone, ma anche incentivi agli estirpi “non indiscriminati”, ma ragionati; estirpi che non sono la soluzione, per le aziende del vino, che devono essere in generale più efficienti, e avere più managerialità per affrontare una fase complessa, ed un mercato del vino che cambia. Sono alcune delle indicazioni sul futuro del vino (in approfondimento), arrivate dalla presentazione delle stime di vendemmia in Italia firmate da Ismea, Assoenologi e Unione Italiana Vini - Uiv, oggi da “DiviNazione Expo” 2024, nel quadro del G7 di Siracusa ed Ortigia. Una vendemmia 2024 in generale più abbondante di quella del 2023, almeno secondo le stime ad oggi, che parlano di 41 milioni di ettolitri, +7% sullo scorso anno, “mancando l’obiettivo ottimale stimato dalle imprese del vino tra i 43-45 milioni di ettolitri”, con una certa stabilità al Nord, un forte recupero al Centro rispetto allo scorso anno, e ancora un calo legato soprattutto alla siccità al Sud, ma comunque ben al di sotto della “norma” di 49-50 milioni di ettolitri del recente passato, ed in particolare a -12,8% sulla media quinquennale, ha ricordato Fabio Del Bravo di Ismea. “Che non è per forza un male in quadro di mercato che non è brillante”, e vede la gdo italiana tenere un po’ in quantità, ma perdere qualcosa in volume, ed un export che cresce, ma non corre. A contenere il potenziale produttivo, l’ormai consueto impatto di fenomeni climatici estremi, dalle piogge eccessive al Centro-Nord alla siccità nel Sud. “Nel complesso un’annata contenuta nella quantità, ma complessivamente di qualità buona, con diverse punte ottime. Le premesse per firmare un ottimo millesimo, nonostante le bizzarrie del tempo, ci sono tutte”, spiega una nota. Guardando ai numeri (per quello che possono valere ad oggi) rispetto allo scorso anno, c’è una sostanziale tenuta al Nord (+0,6% la performance della “macroregione”), accompagnata da una ripresa importante nel Centro (+29,1%) e da un incremento contenuto nel Sud (+15,5%), nonostante un calo significativo nelle isole.
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Il “caso” Bolgheri
Una vigna non è un territorio. E i danni, anche gravi, subiti da qualche filare - magari anche devastanti, purtroppo, per i singoli produttori che li subiscono - vanno riportati, in caso, con un certo equilibrio, e senza troppo sensazionalismo. È il caso della vicenda “Bolgheri”, territorio che al netto di alcuni vigneti pesantemente danneggiati dalla bomba d’acqua di ieri sera (come accade ormai frequentemente in tanti territori, che volutamente non citiamo neppure), peraltro a vendemmia sostanzialmente in conclusione, non ha subito particolari danni, per fortuna, né strutturali, né alla produzione 2024, come invece riportato oggi, con tanto di qualche video e foto, da diverse testate, media e social nazionali ed internazionali. E come spiegato, in una nota (in approfondimento) da Albiera Antinori, presidente del Consorzio Tutela Vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia.
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Focus
Espianti dei vigneti: Uiv dice no, ma il dibattito è aperto
C’è un tema, centrale in Francia, che in questo senso ha fatto una sorta di fuga in avanti, ma di cui si inizia a discutere anche a livello europeo, che è quello dell’estirpazione dei vigneti. Il motivo è noto, come abbiamo scritto più volte su WineNews: riequilibrare il mercato e non far crollare i prezzi, con gli estirpi partiti a Bordeaux, e con la Francia che ora ha chiesto il via libera alla Commissione Europea per finanziare con 120 milioni di euro l’estirpo di massimo 30.000 ettari di vigna a livello nazionale, con un premio fino a 4.000 euro. Ma l’argomento divide, e non manca, infatti, chi è contrario alla soluzione degli espianti. Contrarietà netta, nell’ottica di intervenire, piuttosto sulle rese, da tempo, è la posizione dell’Unione Italiana Vini (Uiv), come ribadito dal presidente Uiv, Lamberto Frescobaldi, oggi, ad Ortigia, a “DiviNazione Expo” 2024, mentre più possibilisti, ma a certe condizioni, sono sembrati il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, secondo cui in alcune zone se ne può parlare, ma prevedendo “una riconversione semmai ad altre colture, perché non vogliamo l’abbandono del territorio”, ed il presidente Assoenologi Riccardo Cotarella, secondo cui “espiantare vigna in maniera indiscriminata è sbagliato, ma in certe zone o territori è un tema di cui si può discutere”.
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Cronaca
Cantine Aperte in Vendemmia
Nel momento clou per il mondo del vino italiano, torna anche “Cantine Aperte in Vendemmia”, nei mesi di settembre ed ottobre, l’evento promosso dal Movimento Turismo del Vino per celebrare il passaggio dall’estate all’autunno, che, di norma, coincide con la raccolta tra i filari (stavolta anticipata in molte cantine dello Stivale a causa del clima particolare del 2024). Per questa edizione, ad attendere gli amanti del buon bere nelle cantine di tutta Italia, un viaggio tra le merende tipiche dei vignaioli di una volta.
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Wine & Food
Un “kit olfattivo” per catturare tutti i profumi delle eccellenze culinarie italiane
Un bus attrezzato come ristorante itinerante che attraversa tutta l’Italia alla ricerca dei sapori tipici dei territori della Penisola, per creare un “kit olfattivo” in grado di catturare tutti i profumi delle eccellenze culinarie italiane. Prosegue il tour di “Aromi d’Italia”, ideato e realizzato dalla Regione Toscana, che rientra tra le tante attività del progetto congiunto di promozione turistica “Scopri l’Italia che non Sapevi - Viaggio Italiano” organizzato dal Ministero del Turismo. La prima tappa è stata quella del 2 settembre a Torino e recentemente il bus è stato anche a Pescara e a Pisa: il tutto si concluderà entro ottobre (sono 17 le soste previste in altrettante località italiane,  con 30 ospiti ogni volta tra influencer selezionati tra coloro che hanno partecipato agli Italy Ambassador Awards, giornalisti e stakeholder. 
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Castello del Terriccio
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Masottina
Consorzio Vini di Romagna
Tenuta Sette Ponti
Bosca
WineNews.tv
Il Sulcis e la vendemmia delle viti a “piede franco”: una storia di terra e di uomini
Il racconto di una Sardegna che va oltre il mare e le spiagge, di una natura selvaggia domata dall’uomo, e della Cantina di Santadi. La visione pionieristica e la testimonianza di Antonello Pilloni, presidente storico della cooperativa, uno dei simboli della Sardegna: le vigne ad alberello a piede franco coltivate sulla sabbia, la svolta grazie all'incontro con Giacomo Tachis e il progetto “Le vigne che guardano il mare”, anche con altre cantine, che proietta un pezzo della storia del vino sardo e del Sulcis nel futuro.
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