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N. 4.163 - ore 17:00 - Lunedì 3 Marzo 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Lo diciamo da tempo (e cerchiamo di farlo tutti i giorni con il nostro lavoro su WineNews): la comunicazione ed il racconto del vino devono trovare un linguaggio nuovo, che punti più su quello che gli ruota attorno, i territori, la storia, la cultura, i valori, la gastronomia, la tavola e la convivialità. Una riflessione che, oggi - complice un calo dei consumi, dopo anni di crescita, e il distacco dei giovani - è diventata un “refrain” quasi quotidiano per chi si occupa di vino, al centro dell’incontro “Il linguaggio del vino, dalla formazione ai social” by Ais-Associazione Italiana Sommelier, guidata da Sandro Camilli, nei giorni scorsi a Napoli. | |
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| | Per ora sono solo indiscrezioni di stampa, ma il possibile abbandono del progetto “Nutriscore” a livello Ue già viene salutato come una vittoria tutta italiana. “Se quanto riportato da alcuni organi di stampa sarà confermato, si tratterà di una vittoria importante per l’Italia, una vittoria del Governo Meloni che da sempre si è battuto per le nostre eccellenze contro le indicazioni ingannevoli del Nutriscore”, ha detto a “Il Sole 24 Ore” il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, commentando le indiscrezioni di stampa da Bruxelles secondo le quali la Commissione Ue si accingerebbe a definire un sistema di etichettatura diverso dal Nutriscore. “Sin dal nostro insediamento sosteniamo che un sistema di etichettatura non può penalizzare i prodotti di qualità con valutazioni fuorvianti e condizionare il mercato, ma informare. La Commissione Europea sembra finalmente riconoscere le nostre ragioni: continueremo a lavorare per garantire un’informazione chiara e trasparente ai cittadini senza danneggiare le eccellenze del made in Italy”. “Sarebbe la vittoria del buon senso che conferma la validità della nostra intensa battaglia a difesa della certezza e della chiarezza nelle informazioni sui cibi, a tutela dei consumatori”, ha aggiunto il presidente Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. E che sottolinea come sia stato “decisivo il pressing dell’Italia sulla Commissione Ue avviato già anni fa, che ha visto le istituzioni nazionali, e Confagricoltura, fortemente impegnate contro il sistema di etichettatura francese caratterizzato da un’arbitraria classificazione degli alimenti, che non tiene conto del fabbisogno e del profilo nutrizionale di ogni individuo, basandosi invece su 100 grammi di prodotto e non su una porzione di consumo”. Confagricoltura “si era rivolta all’Antistrust (unica organizzazione a farlo) evidenziando l’ingannevolezza del sistema francese. L’Antitrust, nel 2022, aveva accolto i rilievi di Confagricoltura ribadendo i limiti del Nutriscore, fuorviante per i consumatori. Limiti che nel tempo sono stati evidenziati nella stessa Francia su alcuni prodotti. Al Nutriscore l’Italia aveva proposto il Nutrinform Battery, basato su un principio diverso, finalizzato alla valorizzazione di uno stile di vita sano e consolidato, in linea con gli asset della Dieta Mediterranea”. | |
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| | In Italia, i tanti discussi vini dealcolati (ma in tumultuosa crescita nel mondo), si possono produrre da poco, perché il Decreto ministeriale che li ha regolamentati, varato a fine dicembre 2024, è arrivato in Gazzetta Ufficiale da un paio di settimane. Ma in ogni caso, a livello Ue, adesso, solo con determinate tecniche di dealcolazione, i vini no-alcol potranno essere anche bio. A prevederlo è il Regolamento delegato 2025/405 delle Commissione Ue del 13 dicembre 2024 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale europea del 26 febbraio 2025) che modifica il Regolamento (Ue) 2018/848 del Parlamento e del Consiglio Europei per quanto riguarda le pratiche enologiche. Si tratta, quindi, di una ulteriore apertura su un segmento in cui stanno investendo molto anche i big player del vino “tradizionale” mondiale (in approfondimento). | |
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| | | “L’olio è un elemento strategico della catena agroalimentare e negli ultimi anni ha conosciuto un trend di crescita importante: 3 miliardi di export nel 2024, +45% sul 2023 e +57% sul 2019, dando così un contributo significativo al comparto. Per quanto riguarda l’export complessivo del settore agroalimentare, nel passaggio dai 64,5 miliardi del 2023 ai 69 miliardi del 2024 - 5 miliardi di differenza - ben 1,5 miliardi è infatti dovuto all’incremento dell’olio”. Così Matteo Zoppas, presidente Agenzia-Ice, a Sol2Expo - Full Olive Experience, il salone dedicato al mondo dell’olivo e dell’olio, a Verona (2-4 marzo). Per il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, “qualitativamente l’Italia è imbattibile nel settore dell’olio e questo deve avere un riconoscimento in termini di valore. Una ricchezza, quella dell’oro verde, che viene confermata dai numeri e dall’interesse dei consumatori, oltre che dalla consumer survey, realizzata dall’Osservatorio Sol2Expo - Nomisma, secondo cui gli italiani considerano l’olio evo superiore rispetto agli altri oli per qualità (89%), rapporto qualità-prezzo (85%), gusto (85%) e benefici sulla salute (79%) con la scelta del prodotto influenzata dall’origine dell’olio che, insieme alla presenza di un marchio Dop/Igp, è il driver d’acquisto per oltre la metà degli acquirenti (54%). | |
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| | | Tra palazzi barocchi, antiche famiglie aristocratiche e feste sontuose, quella raccontata da “Il Gattopardo”, romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, è una delle versioni più iconiche della Sicilia. Oggi diventa una serie tv, in uscita il 5 marzo su Netflix. Donnafugata, cantina-simbolo della Sicilia del vino che, nel romanzo, dà il nome ai possedimenti del protagonista, gli dedica una limited edition del suo vino più famoso, il “Mille e Una Notte”, arricchito da una preziosa etichetta con decori ispirata all'eleganza e allo stile della serie. | |
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| | Il Ministero dell’Agricoltura della Spagna ha attivato, per il terzo anno consecutivo, l’intervento di vendemmia verde nei vigneti destinati alla vinificazione, ovvero quel meccanismo che permette di distruggere o eliminare totalmente quei grappoli d’uva non ancora giunti a maturazione, riducendo a zero la resa della relativa superficie viticola. Il meccanismo ha l’obiettivo favorire la stabilità del mercato: prevista una dotazione finanziaria di 19,2 milioni di euro. Anche in Italia, seppur in maniera ridotta, è stato previsto un fondo di 4,8 milioni di euro per la vendemmia verde per la campagna 2025/2026, a conferma di una tendenza che riguarda i principali Paesi produttori del mondo. C’è il caso specifico poi della Francia che, per bilanciare il rapporto tra domanda e offerta, ha provveduto direttamente all’espianto dei vigneti. | |
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| | | Le riflessioni di ristoratori, produttori di vino, manager dell’hospitality e imprenditori a “Identità Golose”: per WineNews Massimiliano Mascia (Ristorante San Domenico), Caterina Ceraudo (Ristorante Dattilo e produttrice di vino), Moreno Cedroni (La Madonnina del Pescatore), Andrea Fattizza (Editore Ampelos), Vito Spalluto (direttore 7Pines Resort Baia Sardinia), Federico Graziani (Azienda Federico Graziani), Davide Canina (I Parcellari), Sergio Germano (Consorzio Barolo e Barbaresco), Antonio Intigletta (Tenuta Liliana), Cristina Ziliani (Berlucchi) e Guido Martinetti (Le Marne Relais). | |
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