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WineNews
N. 3.800 - ore 17:00 - Mercoledì 27 Settembre 2023 - Tiratura: 31.127 enonauti,
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La News
Spagna, frena l’export del vino
Le esportazioni del vino spagnolo chiudono la campagna 2022/2023 con un giro d’affari di 2,97 miliardi di euro (+0,9% sui 12 mesi precedenti), per 20,7 milioni di ettolitri spediti nei mercati internazionali (-2,8%). Come raccontano gli ultimi dati Oemv analizzati da WineNews, il trend è, però, negativo: i primi 7 mesi 2023 segnano un calo dello 0,6% a valore ( 1,69 miliardi di euro) e dell’1,3% a volume (11,9 milioni di ettolitri) sullo stesso periodo 2022. Gli Usa si confermano il primo mercato per l’export del vino spagnolo, con un fatturato di 232 milioni di euro (+0,1%), seguiti da Germania (227,7 milioni di euro, +3,2%) e Uk (190,5 milioni di euro, +11,3%). 
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Primo Piano
50 anni di Doc Cinque Terre e il futuro di un territorio che non è solo turismo, ma agricoltura
Frastagliato tratto di costa della Riviera ligure di Levante, nel territorio di La Spezia, dove si trovano le cinque “terre”, come si indicavano anticamente i Comuni di Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore, le Cinque Terre non sono solo borghi di pescatori e casette colorate, come vengono percepite dai più, ma la sussistenza economica di questo “gioiello” dell’Italia Patrimonio Unesco è sempre dipesa dalla coltivazione della terra, dalla vite, in parte dall’ulivo e dai terrazzamenti, soluzione adottata dall’uomo per rendere utilizzabili territori di forte pendenza grazie ad uno degli esempi più estremi di viticoltura e agricoltura eroica. Ed è proprio dalla vite, insediamento millenario che si estendeva fino all’inizio del Novecento su oltre 1.000 ettari, progressivamente diminuiti fino ai 100 ettari a vigneto di oggi, che, nei 50 anni della Doc Cinque Terre, questo territorio-paradigma per molti altri in Italia, conosciuti più per il turismo che per l’agricoltura, vuole progettare il suo futuro riportando l’agricoltura al centro di una strategia condivisa di sviluppo sostenibile. L’obiettivo - di cui si parlerà in un tavolo di lavoro voluto dal Comune di Riomaggiore con l’Associazione Tuttifrutti, che si occupa della promozione della Doc nata nel 1973 (Castello di Riomaggiore, 30 settembre) - è un piano di investimenti per ripristinare le infrastrutture, come i binari monorotaia, migliorare i servizi idrici, riammodernare i muri a secco, superare l’annoso problema dei diritti di reimpianto e dare sostegno concreto alle aziende agricole. “Il mantenimento dell’agricoltura rappresenta l’unico modo per salvaguardare l’identità, la cultura e l’economia delle Cinque Terre - spiega la sindaca di Riomaggiore Fabrizia Pecunia - ed è la migliore risposta al dissesto idrogeologico. Un obiettivo che non può gravare solo sulle spalle degli agricoltori. È necessario l’intervento delle istituzioni - Europa, Governo, Regione, ma finanziato anche dalle risorse che porta il turismo - che devono supportare le amministrazioni locali per progettare un nuovo modo di fare agricoltura”. E occorre garantire che gli abitanti rimangano a vivere qui sostenuti nel faticoso compito di mantenere un equilibrio costante con una natura complessa in un territorio difficile, che è però culla di prodotti eccellenti e tradizioni millenarie.
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Caffè, la tazzina più cara che mai
Al bancone del bar, prima di iniziare la giornata, o magari in una pausa dal lavoro, o alla fine di un pranzo, la tazzina di caffè è un rito irrinunciabile per milioni di italiani. Ma anche questo, come tutto il resto, è sempre più caro. Con il prezzo che, in due anni, dal 2021, è cresciuto in media del +11,5%, per una spesa aggiuntiva stimata in 720 milioni di euro nel 2023, portando il giro d’affari complessivo a oltre 7 miliardi di euro, secondo l’indagine Assoutenti. Una tazzina, in media, è passata da 1,04 euro del 2021 a 1,16 euro nel 2023. Solo nei bar di tre città italiane, Catanzaro, Reggio Calabria e Messina, si paga meno di 1 euro a tazzina, mentre in ben 22 province i listini superano quota 1,20 euro. Il caffè più “salato” è quello di Bolzano, con una media di 1,34 euro a tazzina, la città più economica risulta Messina, con 0,95 euro ad espresso.
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Focus
La vacanza in Italia è sempre più green grazie al wine & food
Nell’estate 2023, nonostante il calo soprattutto del turismo domestico causa caro prezzi, 37,5 milioni di italiani sono andati in vacanza per qualche giorno, per una spesa di 25 miliardi di euro, a +4% sul 2022. Con una netta preferenza sulle mete nazionali, è stato il mare a fare la parte del leone, ma apprezzate sono anche le mete alternative dell’Italia cosiddetta “minore”, dai parchi alla campagna, dalla montagna ai piccoli borghi, che ben il 72% dichiara di visitare anche solo con una gita in giornata e dove nasce il 92% delle produzioni tipiche nazionali secondo un’indagine Coldiretti/Symbola. Molto gettonati, nel bilancio Coldiretti/Ixè nella “Giornata Mondiale del Turismo” promossa dall’Unwto, l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite, dedicata agli investimenti green e che si celebra oggi, sono i 25.000 agriturismi italiani. Cosa si cerca nella vacanza in campagna? Dalla cucina, la più apprezzata, alle attività all’aria aperta come lo sport, dalle visite a luoghi di interesse del territorio all’offerta wellness. Punti di forza del viaggio in Italia che ne fanno la leader nel turismo “green” con quasi 14 milioni di presenze stimate nel 2023 tra italiani e stranieri, e con il cibo che è diventato la voce principale del budget delle vacanze italiane con un impatto economico valutato superiore ai 30 miliardi di euro nel 2023.
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Cronaca
Il calendario (in Latino) della Roma Doc
Misurare il tempo che passa con la lingua antica della Città Eterna, il Latino, sposando le bellezze uniche della Capitale ai vini che portano il suo nome, come quelli della Roma Doc: ecco la filosofia dietro alla realizzazione del peculiare calendario 2024, firmato dal Consorzio Roma Doc, guidato da Tullio Galassini, realizzato con il contributo di Arsial, che, in 12 scatti, inediti racchiude i vini del Consorzio, incastonati negli scorci più identitari della Capitale: dal Pantheon e Piazza Navona, dall’Isola Tiberina a Castel Sant’Angelo, dal Colosseo a Trastevere …
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Roma Doc
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Wine & Food
Non solo danni. Le ultime piogge hanno accelerato la nascita dei funghi (+20% sul 2023)
Per fortuna non ci sono soltanto i danni. Il maltempo dell’ultimo periodo, che ha messo in ginocchio le campagne lasciando una lunga scia di preoccupazioni per i raccolti stagionali, dopo un inverno “anomalo”, ha favorito la nascita dei funghi. Parliamo di uno dei prodotti simbolo di una stagione, l’autunno, appena iniziata ma che per i funghi è sbocciata in anticipo. E i boschi italiani si stanno già riempiendo di appassionati a caccia di primizie. Le abbondanti piogge con l’abbassamento delle temperature hanno infatti creato le condizioni favorevoli alla crescita dei funghi per i quali si preannuncia una buona stagione con in media un 20% in più sul 2023. Un trend che emerge dal monitoraggio Coldiretti con la caccia a porcini, chiodini, finferli e altre varietà entrata nel vivo.
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Alto Adige, territorio piccolo e prezioso, dove la montagna è l’alleato più fedele del vino
Una storia che inizia dalla svolta qualitativa degli Anni Ottanta, passa per i bianchi da invecchiamento e adesso punta al progetto di zonazione. A WineNews la visione di Eduard Bernhart e Andreas Kofler (direttore e presidente Consorzio Vini Alto Adige), Georg Eyrl (presidente Cantina Terlano), Martin Foradori (Hofstätter), Hans Terzer (enologo San Michele Appiano), Ignaz Niedrist (Niedrist) e Reinhold Messner (Castel Juval). 
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