Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui
WineNews
N. 2.733 - ore 17:00 - Venerdì 13 Settembre 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti,
opinion leader e professionisti del vino
download pdf
Facebook
twitter
BannerVinitaly2020_300x120_statico
90-bertani_300x120
La News
Export, segnali contrastanti dal 2019
Nel primo semestre 2019, l’export di vino italiano ha superato i 10 milioni di ettolitri (+9%), ed i 3 miliardi di euro (+3% sullo stesso periodo del 2018), come emerge dai dati dell’Unione Italiana Vini - Uiv. Tengono i prezzi medi di spumanti e vini fermi, mentre lo sfuso paga la concorrenza della Spagna, e registra una flessione del 30%. Preoccupano gli Usa, dove i vini fermi hanno registrato una pesante battuta d’arresto in volume (-4%), con valori stabili a poco meno di mezzo miliardo di euro: soffrono i bianchi (-7% a valore), mentre reggono i rossi, che crescono a valore del +8%, più delle bollicine (+5%).
Approfondimento su WineNews.it
AllegriniVilladellaTorre jpg 300x120 Newsletter
Nobile Montepulciano Newsletter
02_Signorvino_300x120
20-Soave_300x120
Primo Piano
Zonazione e non solo: il vino italiano per Kerin O’Keefe (Wine Enthusiast)
Dalla “zonazione” in sviluppo in tanti territori del vino alle tante “nomination” italiane dei “Wine Enthusiast Wine Star Awards”: a WineNews parla Kerin O’Keefe, una delle giornaliste più esperte al mondo di vino italiano, ed italian editor della popolare rivista americana “Wine Enthusiast”. “Sono stata tra i primi a scrivere sull’importanza della zonazione - spiega - nelle più importanti denominazioni italiane. Perché in ogni denominazione ci sono zone e vigne diverse e migliori di altre. Quindi, per i grandi vini di qualità, le zonazione è molto importante, anche se, almeno per ora, sono spesso solo delimitazioni geografiche. Saranno i consumatori che decideranno se a loro piacciono di più i vini di una zona o di un’altra della stessa Docg o Doc”. In ogni caso, sono tante le eccellenze che il Belpaese sa esprimere, come testimoniano le tante nomination italiane per i “Wine Enthusiast Wine Star Awards”, che verranno svelati il 27 gennaio 2020. E se un tocco d’Italia c’è nel “Lifetime Achievement Award”, assegnato al produttore e regista Francis Ford Coppola, la cui famiglia ha origini lucane, e nella categoria “Importer of the Year”, dove è in corsa Prestige Wine Imports, realtà americana creata dal Gruppo Mezzacorona, tra i leader dell'Italia enoica, in gara ci sono Tasca d’Almerita come “European Winery of the Year”, la Sicilia come “Wine Region of the Year”, Elisa Scavino, quarta generazione alla guida della griffe del Barolo Paolo Scavino, come “Winemaker of the Year”, e Nonino, come “Spirit Brand/Distiller of the Year”. Le motivazioni, sono semplici da riassumere: per Tasca d'Almerita l'impegno, da anni, nella sostenibilità, e nella qualità dei vini, “oggi più alta che mai”. Come del resto quella della Sicilia, “che sta facendo vini straordinari, spesso unici al mondo, con il Grillo a Marsala, il Syrah a Menfi, il Nero d’Avola a Noto, il Frappato a Vittoria e il Nerello Mascalese ed il Carricante sull’Etna”. Elisa Scavino, poi “sta facendo dei vini meravigliosi, sopratutto con i cru di Barolo, come il loro Bric dël Fiasc (ho dato alla 2010 100 punti) e Monvigliero”. Mentre Nonino, “oltre ad aver inventato la grappa monovitigno negli anni Settanta,  continua a fare tanta ricerca e sperimentazione, e a conquistare i giovani”. Tante storie legate all’Italia del vino e dell’ingegno, che tengono alto il nome del Belpaese nel mondo.
Approfondimento su WineNews.it
27_Tommasi_300x120
Zenato Statico
Banner Marche 2019
Chianti Consorzio 300x120
SMS
Crescita dei valori, la “ricetta” Lunelli
“Investire su quello che rende unico il vino italiano, ovvero i suoi territori, e promuoverlo con le altre eccellenze del life style made in Italy, dal design alla moda, che ci fanno amare nel mondo”. È semplice, in teoria, la “ricetta” per far crescere il valore del vino italiano nel mondo, secondo Matteo Lunelli, guida del gruppo Ferrari - Fratelli Lunelli e vicepresidente di Altagamma, intervistato da WineNews nel lancio del Maximum Blanc de Blancs, a Milano. Per Lunelli  è fondamentale superare “dogmi” e divisioni. Dalla contrapposizione tra grandi e piccole aziende e cooperative a quella tra vitigni autoctoni e internazionali: “quando nel Trentodoc abbiamo lavorato tutti insieme, la denominazione è cresciuta tantissimo. In Trentino puntiamo sullo Chardonnay, a Montefalco sul Sagrantino, si deve lavorare sull'eccellenza, senza preconcetti”.
Approfondimento su WineNews.it
25-Barbera_300x120
26_IEM_300x120
Carpineto 2018
Banner Chianti Classico 2019
Focus
Il Belpaese al top dei Must Buy di Wine Lister
Sì, sembra davvero arrivato il momento dei fine wine italiani. Lo dice il Liv-ex, con l’indice dedicato alle griffe del Belpaese, l’Italy 100, cresciuto del 9,7% negli ultimi 12 mesi, e lo conferma “Wine Lister”, il portale che mette in fila i migliori vini al mondo in base a punteggi della critica, distribuzione e potenzialità di invecchiamento. In vetta ai “Must Buy”, ossia ai vini su cui investire, per rapporto qualità prezzo e capacità di apprezzarsi, ci sono due etichette italiane: d’Alceo 2013 del Castello dei Rampolla e Barolo Brunate Le Coste 2010 di Giuseppe Rinaldi, con 100 punti, davanti ad un Premier Cru di Bordeaux come lo Chateaux Margaux 2009, sul gradino più basso del podio con 99 punti, a pari merito con L’Apparita 2004 del Castello di Ama. Ma le griffe dell’Italia enoica sono presenti in massa anche oltre le prime posizioni: a 98 punti troviamo infatti il Chianti Classico Riserva Vigna del Sorbo 2010 di Fontodi, L’Apparita 2013 del Castello di Ama, il Masseto 2007 e 2010, il Barolo Rocche di Castiglione 2014 di Vietti, il Sammarco 2006 del Castello di Rampolla, il Tignanello 2015 (Antinori), il Collezione de Marchi Cabernet Sauvignon 2010 di Isole e Olena, il Barolo Cascina Francia 2006 di Giacomo Conterno, il Percarlo 2013 di San Giusto a Rentennano e non solo.
Approfondimento su WineNews.it
11-Brunello_consorzio_300x120
Banner Cesari Statico
Finarte Prima
DoujaDor 2019
Cronaca
Tanti stranieri per il successo del made in Italy
Un quarto dei prodotti made in Italy che finiscono sulle nostre tavole sono ottenuti da mani straniere. Sono 346.000 i lavoratori provenienti da ben 155 Paesi diversi che hanno trovato regolarmente occupazione in agricoltura con il 26,2% del totale delle giornate di lavoro necessarie alle campagne italiane: così l’analisi Coldiretti, che ha collaborato al dossier statistico Immigrazione 2018 Idos. La nazionalità di gran lunga più numerosa nei campi italiani è quella rumena, davanti ad indiani, marocchini, albanesi, polacchi, bulgari, tunisini e slovacchi.
Approfondimento su WineNews.it
Cantine Leonardo
28-Asti-doc_300x120
Monte Zovo
32-Lavis_300x120
Diam 2018
Cecchi Prima
Wine & Food
Feudi di San Gregorio cresce ancora a Bolgheri, con Campo alle Comete
Feudi di San Gregorio, una delle più importanti realtà del vino italiano, con le radici in Irpinia, cresce ancora nella terra di Bolgheri, dove, con l’ampliamento di 6 nuovi ettari di vigna, porta a 21 quelli di Tenuta Campo alle Comete, avamposto toscano dell’azienda, in uno dei territori più brillanti del momento. L’area designata ai nuovi impianti, spiega l’azienda, è l’incantevole collina della Torre di Donoratico, dove i terreni diversificati (in parte scheletro e argilla e in parte di natura vulcanica) fanno pensare in nuovi progetti per declinare al meglio il territorio. Così continua a crescere il progetto enologico di Feudi di San Gregorio, che dalla sua Sorbo Serpico, in Irpinia, negli anni ha messo radici in tanti territori italiani, come Friuli Venezia Giulia (Sirch), Bolgheri (Campo alle Comete), Etna (Federico Graziani), Basilicata (Basilisco), Puglia (Ognissole) e Cilento (Tempa di Zoè).
Approfondimento su WineNews.it
33-Consorzio_Morellino_di_Scansano_300x120
34-Bacio_della_Luna_300x120
Sella e Mosca 2018
Gavi Giugno 2019
38_Le_Monde_300x120
29-Podere_Forte_300x120
WineNews.tv
“È il momento giusto per comprare vini italiani, livello medio altissimo”: parla James Suckling
Riflessioni sull’Italia e sulla Cina, dove è punto di riferimento della critica, e si candida a nuovo “Marco Polo” per il Belpaese enoico. “I migliori vini italiani sono ormai in grado di suscitare non solo la curiosità, ma l’interesse dei maggiori distributori dei vini di Bordeaux sui mercati orientali, dalla Cina al Giappone, dalla Russia ai Paesi emergenti come il Kazakistan, dove è difficile per i vini italiani entrare. È il segno che l’Italia sta arrivando”.
Approfondimento su WineNews.tv
FooterPrima
FooterPrima
FooterPrima
FooterPrima
FooterPrima
FooterPrima
FooterPrima
FooterPrima
FooterPrima
FooterPrima
FooterPrima
FooterPrima
FooterPrima
FooterPrima
FooterPrima
FooterPrima
FooterPrima
FooterPrima
La Prima di WineNews è realizzata dalla www.winenews.it sas (Partita Iva 01149210526)
Vi ricordiamo i nostri recapiti per qualsiasi comunicazione:
www.winenews.it - Registrazione del Tribunale di Siena n. 709 del 31 marzo 2001
www.winenews.tv - Registrazione del Tribunale di Siena n. 14 del 1 ottobre 2008
Direttore responsabile: Alessandro Regoli
Sede legale: Via Cialdini, 93 - 53024 Montalcino (Siena)
Sede operativa: Via Donnoli n. 6/7/8 - 53024 Montalcino (Siena)
info@winenews.it - Tel. +39 0577 848609 - Fax +39 0577 846132

Questa e-mail è stata inviata in base alle vigenti normative sulla privacy.
A norma del Regolamento UE 679/2016 questa e-mail è inviata a persone registrate nel sito www.winenews.it o a persone che ci hanno comunicato la loro e-mail.
Per maggiori informazioni sul trattamento dei dati personali visiti il sito www.winenews.it alla pagina privacy

Questo messaggio può comunque essere rimosso da ulteriori invii.
Qualora non intenda ricevere altre comunicazioni,
La preghiamo di inviare una e-mail all’indirizzo info@winenews.it con oggetto: Cancellami.


Copyright © 2000/2018 www.winenews.it