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N. 2.482 - ore 17:00 - Venerdì 7 Settembre 2018 - Tiratura: 31.110 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Il Masseto 2015 di Ornellaia, il Solaia 2015 di Antinori ed il Biserno 2015 di Lodovico Antinori: è un tris d’assi, o meglio di Super Tuscan, quello che rivelano gli ultimi assaggi di “Wine Advocate”, con i primi due che entrano nel “gotha” dei 100/100 di Robert Parker, mentre l’etichetta di Lodovico Antinori è l’unica capace di arrampicarsi ai 98/100 nelle degustazioni di Monica Larner. “Sono vini simbolo anche all’estero - dice a WineNews la corrispondente in Italia - ed hanno la capacità di esprimere al meglio la solarità dell’annata, la pienezza e l’esuberanza, sono molto toscani seppur giovanissimi, hanno dentro di sé ottimismo e succulenza”. |
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La sostenibilità, oggi, è sulla bocca di tutti. Ma trarre alla terra l’essenziale per vivere, nel suo rispetto e con intelligenza, è un’eredità che ci arriva dal passato. “Sì, ma spesso l’abbiamo tralasciato. Nella cultura contemporanea c’è sempre il rischio di trasferire il consumismo sul piano agricolo e di volere sfruttare fino in fondo la terra. Questa sorta di aggressività non è ciò che il passato avrebbe voluto trasmetterci: piuttosto, un rapporto che noi oggi chiamiamo di sostenibilità, di complicità, tra l’uomo e la terra, che significa rispettare i tempi della natura e le sue capacità produttive, aspettando il prossimo anno se questo non si produce nulla. Con sofferenza, ma anche pazienza”. A dirlo è Massimo Montanari, tra i massimi storici dell’alimentazione al mondo, a tu per tu con WineNews, tra passato e presente, sui temi di maggiore attualità del mondo del vino. Un presente in cui il vino vive il suo momento clou: la raccolta delle uve. “La vendemmia è come Natale e Pasqua - ricorda Montanari - è uno di quei momenti carichi di significato anche rituale, cui gli uomini hanno prestato da sempre grande attenzione. Le previsioni nel Medioevo? Attentissime, ma non su come sarebbe stato il vino: c’era piuttosto grande attenzione nel capire quando vendemmiare, e tutti potevano cominciare, perché non erano i singoli contadini a decidere, ma erano gli Statuti che fissavano pubblicamente una data”. Allora come oggi, la cultura del vino, sostiene lo storico, rispecchia il nostro Paese in maniera totale. “Come medievista mi sono fatto un’idea: mentre il Medioevo privilegia il bevitore/consumatore, oggi in primo piano c’è l’artefice/creatore, che più che il vignaiolo è l’enologo, facendo diventare il vino un’opera d’arte sacra ed iconica di fronte alla quale il bevitore è succube, e vale il prendere o lasciare, il ti piace non ti piace, costa troppo non lo compro. Il mio bevitore del Medioevo è più consapevole del proprio desiderio, e tratta il vino con più libertà e come un prodotto di consumo”. Tuttavia, “cultura del cibo oggi è un’espressione quasi inflazionata. Che cosa voglia dire, forse, non è chiaro a tutti: un conto è attaccarsela come un fiore all’occhiello e poi andare a vendere, un altro è capire che se nel vendere il cibo la cultura che c’è dietro la sua produzione venisse fuori si potrebbe vendere anche ad un prezzo più alto”. |
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Avviso ai naviganti: ci sarà da mettere mano alle agende 2019, rimandare settimane bianche e rivedere gli impegni. Ad aprire il tour de force degli assaggi, anticipando tutti, saranno infatti i vini delle Langhe: Nebbiolo Prima, l’anteprima internazionale promossa da Albeisa, l‘Unione Produttori Vini Albesi, con le nuove annate in commercio di Barolo, Barbaresco e Roero andrà in scena ad Alba dal 23 al 27 gennaio, mentre il 28 ed il 29 gennaio, nella stessa città, saranno i giorni d Grandi Langhe, la degustazione delle nuove annate di Barolo, Barbaresco, Dogliani, Roero e Diano firmata dal Consorzio di Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e dal Consorzio del Roero. Poi, come sempre, l’Amarone, le Anteprime di Toscana (9-16 febbraio), il Sagrantino di Montefalco, il Chiaretto, Campania Stories, Sicilia en Primeur, Soave Preview ... |
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Inizia la corsa al “Paradiso Terrestre”, l’Award Platinum, il marchio più importante della guida online di “The WineHunter Award”, nata dall’esperienza di Helmuth Köcher, presidente e fondatore del Merano WineFestival (di scena a Merano dal 9 al 13 novembre), assegnato ai vini che si sono distinti per eccellenza e unicità. Un vertice a cui potranno assurgere, delle 2.500 etichette meritevoli dell’Award (sulle 5.000 assaggiate) appena 54, quelle capaci cioè di superare i 93/100, la soglia di sbarramento per sperare di conquistare la medaglia “Platinum”, tra cui, per citarne alcune, Zymè Harlequin 2009, Domenico Clerico Barolo Ciabot Mentin 2014, Donnafugata Ben Ryé 2016, Letrari 976 Riserva del Fondatore 2008, Cantina Tramin Vendemmia Tardiva 2015, Ca’ del Bosco Dosage Zéro Noir 2009, Bellavista Vittorio Moretti 2011, Montevertine Pergole Torte 2015, Tenuta Biserno Biserno 2015, Monteverro Rosso 2014, Di Majo Norante Riserva Don Luigi 2014, Fèlsina Fontalloro 2015, Ornellaia 2015, Tommasi Amarone Riserva Ca’ Florian 2011, Conterno Fantino Barolo Ginestra “Vigna Sorì Ginestra” 2015, Terlano Rarità Pinot Bianco 2005, Masi Costasera Riserva 2012, San Leonardo 2013, Maso Martis Madame Martis Riserva 2008, Fontodi Flaccianello della Pieve 2015 e Pio Cesare Barolo 2014. |
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Una struttura per i bambini e le famiglie, dove ristabilire il contatto con la natura, dall’orto didattico agli animali, dai laboratori sensoriali allo sport all’aria aperta: è la Fattoria Tellus, progetto promosso da Dominga, Enrica e Marta Cotarella, produttrici nell’azienda di famiglia, Famiglia Cotarella, e con il quale i bambini si sono messi all’opera anche per il vino. Il risultato? 10 etichette per il Tellus Syrah, nel progetto Tellus per il Sociale, di scena il 9 settembre nel convegno #SeiUnaForzaDellaNatura per l’inagurazione della Fattoria. |
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In un futuro in cui i consumatori guardano con sempre maggiore attenzione e curiosità alla zonazione ed alle vecchie annate, ed in un mercato che cerca sempre maggiore qualità, dopo un secolo, il Bardolino fa rinascere le sue tre sottozone storiche: sono i cru La Rocca, Montebaldo e Sommacampagna, i cui prototipi - di 14 cantine selezionate da un’apposita commissione che li ha valutati - saranno svelati in anteprima dal Consorzio di Tutela del Bardolino ad appassionati ed operatori il 30 settembre, al Palazzo della Gran Guardia a Verona, nell’evento “Bardolino Cru”. Già note a fine Ottocento, le tre sottozone del celebre rosso del Lago di Garda sono state ripristinate con l’approvazione da parte dei soci del Consorzio del nuovo disciplinare attualmente in attesa della conferma ministeriale. |
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“Il cibo resiste come elemento condiviso nel Paese, un elemento che appartiene alla quotidianità, ma anche alla storia, ed in quanto tale è terreno di sperimentazione, di occasioni di svago, è l’hobby di tanti, ma anche ciò su cui risparmiare per far quadrare i conti. Nonostante la crisi e la spending review del carrello successiva alla crisi, siamo il Paese con la spesa pro capite in generi alimentari più elevata, il che la dice lunga sulla centralità del cibo per noi”. |
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