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N. 3.439 - ore 17:00 - Lunedì 13 Giugno 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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La pandemia ha portato a un sensibile aumento nell’uso dell’e-commerce in ambito B2b, che non dà segni di arresto. Si prevede infatti un trend ancora in ascesa: entro il 2026, gli ordini online dovrebbero pesare il 16,4% del totale in Italia, il 25,3% in Spagna e il 32,6% in Germania. Per l’Italia, i tre settori nei quali spicca per la quota di export sono la machinery, il tessile, e il food, con il vino in prima fila, visto che l’e-commerce, nel 2021, ha contribuito al 4% del fatturato delle aziende enoiche del Belpaese. Sono alcuni degli atotut di “The Future of B2B E-Commerce: Online Platforms”, studio di Euromonitor in collaborazione con Alibaba.com. |
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Il rimbalzo dei consumi spinge il giro d’affari complessivo degli alcolici a 1.170 miliardi di dollari: così gli ultimi dati Iwsr, che raccontano e confermano la resilienza di un settore in cui i valori crescono più dei volumi, al +12% nel 2021, dopo il calo del -4% nel 2020, quando la pandemia di Covid-19 e i conseguenti lockdown frenarono i consumi e l’economia globale. In termini di volumi, invece, dopo il calo del -6% nel 2020, il 2021 segna un rimbalzo del +3%, insufficiente a tornare ai livelli pre pandemici, ma in generale, nei 160 Paesi analizzati, la crescita dei consumi, a volume, sarà del +1% annuo nei prossimi cinque anni, con il ritorno ai livelli del 2019 nel giro di due anni. Oltre al vino, che però dovrà affrontare un’erosione dei consumi anno dopo anno, anche birra, sidro e superalcolici, a valore, hanno già superato i livelli del 2019. I volumi globali di vini fermi, infatti, sono diminuiti del -2% nel 2021, ma il valore è aumentato del +5%, perché la tendenza “less but better” continua ad essere alla base dei trend di consumo della categoria. Diverso invece l’andamento degli sparkling, che hanno registrato notevoli incrementi, in in concomitanza con l’abolizione delle restrizioni Covid e con la voglia di tornare a festeggiare e brindare. All’atto pratico, lo Champagne ha registrato una crescita in volume del +24% nel 2021, mentre gli altri spumanti sono aumentati del +7,5%. Nei prossimi cinque anni, si prevede che la categoria dei vini, nel loro complesso, continuerà a percorrere la sua traiettoria di calo dei consumi a lungo termine, con i volumi che perderanno il -1% tra il 2021 e il 2026, mentre a valore si registrerà un aumento del +5%. Così come per il vino, anche per le altre categorie, a partire dagli spirits, la premiumisation sarà il trend principale, e premierà ovviamente i prodotti di prezzo premium o superiore. A livello globale, il vino nella fascia di prezzo premium e superiore (sopra i 10 dollari a bottiglia) è cresciuto in valore del +12% nel 2021 e si prevede che aumenterà in valore del +16% nel periodo 2021-26. Allo stesso modo, il giro d’affari degli spirits premium-plus, ossia quelli che costano più di 22,50 dollari a bottiglia, crescerà tra il 2021 e il 2026 di oltre il 50% a valore nelle Americhe, di oltre il 40% in Africa, di oltre il +20% in Europa e di poco meno del +20% in Asia-Pacifico. |
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“Mai venga a mancare la libertà e il pane”, è la preghiera pronunciata da Papa Francesco nell’ultima “Giornata mondiale dei poveri”, ben prima dello scoppio della guerra Russia-Ucraina, da Assisi, la città di San Francesco, il Santo dei poveri. Parole che appaiono come profetiche, se messe in relazione con l’appello lanciato pochi giorni a non usare il grano dell’Ucraina, dal quale dipende la vita di milioni di persone, come arma di guerra. Forse mai come oggi in epoca moderna, con la pandemia e il conflitto, abbiamo compreso il ruolo fondamentale dell’agricoltura e il valore di un cibo come il pane, capace di unire i Paesi del mondo. Troppo forse, “rilanciare” la “guerra del grano” nell’avvio della trebbiatura in Italia, a fronte di questioni endemiche come lo sviluppo agricolo dei Paesi poveri, l’insicurezza alimentare e l’aumento dei prezzi della materia prima. |
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L’Abruzzo del vino, corre su un doppio binario: quello della quantità, che vede il Montepulciano d’Abruzzo stabilmente tra i vini più venduti in Gdo, e quello della qualità, con le etichette abruzzesi nei più grandi ristoranti del mondo. E questo grazie a griffe come Valentini, Masciarelli, Zaccagnini, Emidio Pepe, ma anche alle grandi cooperative cantine Codice Citra e Cantina Tollo e grandi realtà private come la Fantini Vini, con le loro etichette sugli scaffali di tutto il mondo. Soprattutto Usa, Canada, e Germania, i principali mercati stranieri del vino d’Abruzzo, che, all’export nel 2021, ha mosso più di 203 milioni di euro (in crescita del +8% sul 2020). Con i produttori abruzzesi, che riuniti nel Consorzio Vini d’Abruzzo, stanno lavorando a far crescere la qualità e la tipicità di una produzione che, nel complesso, è fatta di 3,8 milioni di ettolitri all’anno, di cui 1 milione a Denominazione d’Origine. Ed a questo milione concorre per la stragrande maggioranza proprio il Montepulciano d’Abruzzo, con 800.000 ettolitri. Mentre 192.000 nascono dalla gemma bianchista della Regione, il Trebbiano d’Abruzzo. Accanto alla chicca Cerasuolo. In una denominazione che cerca un nuovo assetto per crescere ancora, come raccontato nella “Abruzzo Wine Experience” (in approfondimento).
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Si chiama “Ritratto (di colline)”, la nuova installazione in seta, vite d’uva, legno e cavo del “Parco della Filandetta Wine & Art Farm” di Bortolomiol che, come spiega l’autrice, l’artista portoghese Inês Coelho da Silva, “fa riemergere le memorie perdute delle colline di Valdobbiadene: delle mani che hanno toccato, composto e amato i suoi paesaggi, e di quelle che ancora oggi se ne prendono cura, offrendo tempo e idee ai suoi frutti”. L’opera d’arte entra a far parte della collezione permanente della griffe, un “museo a cielo aperto” tra i vigneti del Prosecco. |
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40 cantine (da Bertani a Ca’ Rugate, da Gerardo Cesari a Corte Figaretto, da Costa Arènte a Domíni Veneti, da La Collina dei Ciliegi a Le Guaite di Noemi, da Massimago a Monte Zovo - Famiglia Cottini, da Montresor a Pasqua Vigneti e Cantine, da Rocca Sveva a Roccolo Grassi, da Santa Sofia a Santi, da Sartori di Verona a Secondo Marco, da Terre di Leone a Valentina Cubi, da Vigneti di Ettore a Zeni 1870) pronte a stappare sulle note dell’Aida: è “Amarone Opera Prima”, l’evento straordinario del Consorzio Vini Valpolicella a Verona dal 17 al 20 giugno (il 18 giugno, su invito, in Arena per assistere all’Aida di Verdi, l’opera simbolo dell’anfiteatro romano sotto le stelle, dalla sua prima edizione nel 1913): un’occasione speciale che sfida il tabù del calendario estivo per presentare il millesimo 2017, nel segno del sodalizio tra i simboli di Verona, l’Arena e l’Amarone. |
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Parla il professore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore dell’Osservatorio europeo per lo sviluppo sostenibile dell’agricoltura, e tra i creatori del modello SoStain, che ha fatto della Sicilia una Regione pioniera. Partendo da una riflessione: se molto è stato fatto a livello produttivo, quando si parla di sostenibilità, è ora di interrogarsi anche su quella del commercio e della promozione. |
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