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N. 4.214 - ore 17:00 - Giovedì 8 Maggio 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Chateau Lafite Rothschild, Chateau Mouton Rothschild, Chateau Latour, Chateau Margaux, Petrus, Chateau d’Yquem, Dom Perignon Brut, Chateau Haut-Brion, Sassicaia della Tenuta San Guido, Domaine de la Romanee-Conti Romanee-Conti Grand Cru, Chateau Pontet-Canet, Chateau Cheval Blanc, Chateau Lynch-Bages, Chateau Montrose, Opus One, Chateau Cos d’Estournel, Chateau Palmer, Domaine de la Romanee-Conti La Tache Grand Cru Monopole, Tignanello di Marchesi Antinori e Chateau Leoville-Las Cases “Grand Vin de Leoville”: sono i 20 vini più ricercati del 2025, almeno fino adesso, secondo il portale “Wine-Searcher”.
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| | Per gli indici del Liv-Ex, continuano le “perdite”, in una corsa al ribasso che non solo non frena, ma sembra anche accelerare. Con un primo terzo dell’anno che, complice un aprile decisamente negativo, per tutti gli indici, fa aumentare in maniera importante le perdite da inizio anno, secondo i dati analizzati da WineNews. Guardando ai due indici principali, il Liv-Ex 100, nel primo quarto 2025, segna -3,6%, che arriva al -10,3% in 12 mesi (indice di cui fanno parte per l’Italia, dopo l’ultimo aggiornamento, il Barolo 2019 di Bartolo Mascarello, il Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva 2017 di Bruno Giacosa, il Barolo Monfortino Riserva 2014 e 2015 di Giacomo Conterno, il Brunello di Montalcino Riserva 2016 di Biondi-Santi, il Barbaresco 2019 di Gaia, il Sassicaia 2019, 2020 e 2021 della Tenuta San Guido, il Solaia 2021 ed il Tignanello 2020 e 2021 di Antinori, e l’Ornellaia 2021 ed il Masseto 2020 e 2021 del Gruppo Frescobaldi, oltre alla “new entry” del 100% Sangiovese Toscana Igt 2019 di Soldera Case Basse). Appena “meglio” fa il più ampio degli indici, il Liv-Ex 1000, a -3,4% nei primi 4 mesi, e -10,5% in un anno, trascinato in basso soprattutto dai cali del Burgundy 150 (-4,1% nel 2025 e -12,5% nei 12 mesi), del Bordeaux 500 (-4,4% e -12%), e dello Champagne 50 (-5% nel 2025 e -12,6% nei 12 mesi). Male, ma meno peggio, seguendo un trend ormai consolidato, l’Italia: l’Italy 100, infatti, contiene le perdite nel -1,3% da inizio anno, anche se nei 12 mesi si arriva al -7,9%. Guardando alle singole annate, in ogni caso, c’è chi cresce. E se nel Liv-Ex 100 il miglior performer assoluto è l’Hermitage Rouge 2021 di Domaine Jean Louis Chave, a +18,7% da inizio anno, nella “Top 10” ci sono anche due gioielli di casa Antinori, come il Tignanello 2020, con un incremento del valore del +6,2%, ed il Solaia 2021, a +5,6%. Mentre nel Liv-Ex 1000, il migliore di tutti è il Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva 2014 di Bruno Giacosa, con un clamoroso +66,3% da inizio anno. Vino che, ovviamente, è anche il migliore dell’Italy 100, con l’annata 2001 al secondo posto, a +21%, seguito dal Barbaresco 2020 di Gaja, a +16,1% da inizio anno, dal Barolo Monfortino Riserva 2025 di Giacomo Conterno, a +12,8%, e dal 100% Sangiovese Toscana 2014 di Soldera Case Basse, a +12,4%.
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| | Ha suscitato qualche preoccupazione la ricerca del gruppo di organizzazioni non governative Pan (Pesticide Action Network) Europe, che ha rilevato un “drammatico aumento di Tfa (definito “inquintante eterno” nei vini a partire dal 2010, mentre questo era totalmente assente in quelli prodotti prima del 1988. Studio, va detto, su un campione esiguo (50 bottiglie, di annate tra il 1794 ed il 2024, da 10 Paesi europei, Lussemburgo, Italia, Ungheria, Croazia, Grecia, Francia, Spagna, Germania, Belgio e Austria), e base di un allarme abbastanza forzato e forse ingiustificato, come commentato dal Ceev (Comité Européen des Entreprises Vins) e, a WineNews, dai professori Leonardo Valenti e Attilio Scienza (in approfondimento).
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| | | Cinque miliardi di dollari di aumento delle importazioni Uk dagli Usa in particolare in agricoltura, carne di manzo, “etanolo” e non solo, l’eliminazione da parte del Regno Unito di “barriere non tariffarie”, con i dettagli che saranno affinati e messi appunto nelle prossime settimane (ed il dazio universale al 10% che, comunque, rimarrebbe, anche sui prodotti Uk): è l’accordo commerciale annunciato in questi minuti dal presidente americano Donald Trump, e da quello del Regno Unito Keir Starmer (con i dettagli che arriveranno nelle prossime settimane, ndr). Intanto la Ue, che continua a negoziare con gli Usa, ha annunciato ricorso al Wto contro i dazi e reciproci, e aperto una consultazione pubblica (fino al 10 giugno) sui prodotti americani da colpire se i negoziati fallissero. Una lista di cui fanno parte prodotti americani di ogni settore, compresi wishky, ma anche vini, oltre a carni di manzo e suino, sementi e così via. Una presenza, quello di vino e wishky, nella lista da valutare, alla quale ribadisce la sua contrarietà Unione Italiana Vini (Uiv): “L’export di vino europeo verso gli Usa vale quasi 5 miliardi di euro l’anno di cui 2 miliardi per l’Italia, quello proveniente da oltreoceano arriva ad appena a 318 milioni di euro, si rischia una escalation a perdere”, ha detto il presidente, Lamberto Frescobaldi. | |
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| | | Promuovere il consumo moderato e consapevole di vino, sostenere le vendite nei ristoranti, valorizzare il patrimonio enologico e vinicolo made in Italy: questi gli obiettivi della campagna “Keep calm and bevi vino italiano”, lanciata da Coldiretti, Filiera Italia e Fipe-Confcommercio. Cuore del progetto è l’utilizzo dell’etilometro digitale integrato nell’app Fipe, per aiutare i cittadini a valutare la propria condizione prima di mettersi alla guida, disponibile nei ristoranti Fipe tramite Qr code inseriti nei menù, scaricabile con un semplice clic.
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| | Un’economia mondiale e nazionale che non cresce, il potere di acquisto che cala e, in parte, anche una Pasqua più in avanti nel 2025 rispetto al 2024, portano in rosso i conti dei consumi alimentari, storicamente considerati anticiclici. A dirlo i dati Istat sul commercio al dettaglio di marzo, secondo i quali, nel primo trimestre, in termini congiunturali i beni alimentari fanno -0,1% in valore e -0,5% in volume, mentre su base tendenziale sono in assoluto la categoria più in sofferenza, con il -4,2% in valore ed il -6,7% in volume, peggio della media che si attesta a -2,8% in valore e 4,2% in volume. Ed inoltre, sottolinea l’Istat, rispetto a marzo 2024, il valore delle vendite al dettaglio è in flessione per tutte le forme distributive: dalla gdo ai piccoli negozi, all’e-commerce. | |
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| | | Il moltiplicatore, molto elevato, dalla cantina alla wine list, è uno dei fattori che più scoraggiano molti ad ordinare una bottiglia. Le riflessioni su un tema scomodo ma determinante per i consumi di vino, soprattutto in una fase di debolezza del potere di acquisto, da parte di operatori come Enrico Buonocore (Langosteria), Luca Cuzziol (Cuzziol Grandivini) e Alessandro Rossi (National Category Manager Wine di Partesa). | |
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