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N. 3.037 - ore 17:00 - Domenica 22 Novembre 2020 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Il boom del Prosecco conquista anche i vip, non solo in veste di appassionati consumatori, ma anche di produttori. E ora, tra i grandi nomi del panorama internazionale, si vocifera che niente meno sir Elton John, uno dei mostri sacri della musica mondiale, potrebbe essere la prossima grande firma a diventare, in qualche modo, produttore delle bollicine italiane più famose. Gossip circolato in ambienti locali e musicali nelle settimane scorse (Radio Montecarlo riporta di una visita del cantante tra le colline di Conegliano e Valdobbiadene, Patrimonio Unesco) e rilanciato oggi, niente meno che dal Governatore del Veneto Luca Zaia … |
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Quello dei Prosecco è un successo impetuoso, tutto sommato “giovane”, e da gestire in sinergia, comunicando, cosa non banale, le diverse identità della Doc Prosecco e delle due Docg, Conegliano Valdobbiadene, dove è la storia del Prosecco, ed Asolo: è questo, in estrema sintesi, il messaggio per il futuro emerso dal Congresso degli Enologi Italiani (Assoenologi), “ospite” di Wine2Wine, nel focus dedicato al Sistema Prosecco. Un successo nato dal lavoro dei produttori, ma anche da un'azione politica, quando “nel 2009, approfittando di un varco nelle maglie delle leggi europee - ha ricordato Luca Zaia, allora Ministro dell’Agricoltura ed oggi Governatore del Veneto - riuscimmo con un’operazione per nulla semplice a vincolare il nome Prosecco al territorio, estendendo il territorio di produzione (al Veneto e al Friuli Venezia Giulia, grazie ad un paesino vicino Trieste di nome Prosecco, ndr) chiamando la varietà con il sinonimo Glera, in modo che nessun altro a livello italiano ed europeo potesse utilizzare questo nome”. “Vedo un futuro roseo per le tre tipologie di Prosecco - ha detto Franco Adami, già presidente del Consorzio Conegliano Valdobbiadene Superiore Docg, e a capo di un’azienda simbolo del territorio, la Adami, che esporta il 60% della produzione in 29 Paesi - l’importante è che noi produttori riusciamo a fare sinergia tra di noi ricordando da dove siamo partiti per capire dove possiamo arrivare”. “Il successo del Prosecco nel mondo è legato alla Doc, che ha prodotto 480 milioni di bottiglie. Dal punto di vista dell’identità le due Docg sono l’emblema del territorio, e dobbiamo lavorare insieme per la promozione, oltre che per la tutela, come stiamo già facendo”, ha detto il presidente del Consorzio del Prosecco Doc, Stefano Zanette. “Il nostro obiettivo - ha detto Innocente Nardi, presidente del Prosecco Docg - è diventare un prodotto iconico, culturale. Il riconoscimento Unesco, l’eliminazione del glifosate sul territorio, hanno questa logica. La sinergia è già in atto con Sistema Prosecco, società consortile dei tre Consorzi, che tutela il nome Prosecco in Italia e nel mondo". “Siamo i più piccoli - ha detto Ugo Zamperoni, presidente del Consorzio Asolo - e crediamo molto in una promozione in sinergia, spiegando ai consumatori come il Prosecco si articola anche nel nostro territorio”. |
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Nel 2021 faremo partire il sistema unitario di certificazione della sostenibilità; in questa direzione orienteremo tutti gli strumenti di intervento a disposizione che verranno dalla nuova Pac e dal Next Generation Eu. Non sta a me dire quanto proprio il ruolo delle enologhe, che io auspico sempre più numerose, e degli enologi può essere determinante in questa direzione e fondamentale sul versante dell’innovazione, nell’intreccio tra locale e globale, nella salvaguardia del territorio e nella cura dei nostri paesaggi, nella relazione sempre più incalzante tra singoli territori e mondo, tra memoria e futuro. Il vostro apporto è fondamentale”. Così il Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, oggi, rivolgendosi agli enologi italiani guidati da Riccardo Cotarella. |
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Con tanta qualità, tante visioni diverse e tante guide, è sempre più difficile trovare etichette che ricevano da tutte le pubblicazioni, con una panoramica nazionale, il massimo riconoscimento. Anche se qualche “drappello” più o meno nutrito è possibile individuarlo, restringendo il numero delle guide e comparando quelle che, più o meno, seguono criteri simili, almeno sul fronte della qualità organolettica del vino. Sono cinque, per esempio, nell’incrocio di WineNews, i vini che mettono d’accordo la maggior parte delle guide italiane (6 su 8, Gambero Rosso, Slow Wine, Ais, Veronelli, Bibenda, Doctor Wine), ovvero Brunello di Montalcino Vigna Schiena d’Asino 2015 di Mastrojanni, Bolgheri Sassicaia 2017 di Tenuta San Guido, Trento Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2009 di Ferrari, Montepulciano d’Abruzzo 2015 di Valentini, e Fiano d’Avellino Tognano 2017 di Rocca del Principe - mentre, ancora una volta, almeno guardando agli ultimi anni, a nessun vino italiano riesce l’“en plein”. Menzione speciale per Ben Ryé 2017 di Donnafugata e Torgiano Rubesco Vigna Monticchio Riserva 2016 di Lungarotti che ne mettono d’accordo 5, più le 2 peculiari di Touring Club, che valuta solo vini da vitigni autoctoni, e di Luca Maroni, che usa come parametro la piacevolezza dei vini (i criteri nell’approfondimento). |
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Alberto Sabellico è il “Personaggio dell’Anno 2021” per gli enologi italiani: dopo l’enologo-manager Ezio Rivella e il professor Attilio Scienza, ordinario di Viticoltura all’Università di Milano, è l’esperto in legislazione la personalità cui va il riconoscimento di Assoenologi. “Puntando sulla prevenzione prima che sulla repressione, ha aiutato tante cantine nel labirinto legislativo in cui molte volte anche noi stentiamo ad entrare nel merito”, ha detto Riccardo Cotarella. |
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Illycaffè, realtà di riferimento del caffè e del made in Italy alimentare (520 milioni di ricavi nel 2019, presente in 140 Paesi del mondo), avrà un nuovo socio di minoranza, l’americano Rhone Capital A confermarlo, lo stesso presidente Andrea Illy al quotidiano “Il Sole 24 Ore”. Tra gli obiettivi, la crescita ulteriore in Usa, e anche la preparazione del passaggio generazionale. L’ingresso di Rhone Capital in Illycaffè, inoltre, potrebbe sistemare l’operazione sulla holding di famiglia controllata dai fratelli Andrea, Riccardo, Francesco e Anna Illy con la madre Anna Rossi, dopo che Francesco Illy (proprietario della celebre cantina Podere Le Ripi, a Montalcino), aveva concesso un’opzione al fondo Peninsula per la cessione del suo 23%. Operazione poco gradita alla famiglia, riporta ancora il quotidiano “Il Sole 24 Ore”, con Francesco Illy che avrebbe comunicato il suo recesso.
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Da Wine2Wine l’annuncio delle quasi 200 cantine protagoniste dell’edizione n. 10, a partire dalle oltre 30 griffe del vino italiano sempre presenti: “quando abbiamo pensato a Opera Wine, con Vinitaly, abbiamo pensato di ideare una degustazione capace di impersonificare la qualità, la varietà ed il dinamismo del vino italiano, selezionando ogni anno 100 cantine. Sapendo che erano poche rispetto alla ricchezza del vino italiano, e per questo ne abbiamo sempre ruotate alcune. Ma ci sono dei leader, dei benchmark dei lori territori, che sono sempre rimasti gli stessi”. |
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