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N. 3.550 - ore 17:00 - Giovedì 17 Novembre 2022 - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Stati Uniti e Francia, soprattutto con Napa e Bordeaux, dominano la classifica, grazie all'annata 2019. Meno Italia del solito, per via di annate in commercio non fortunatissime, soprattutto per il caldo. Con il Belpaese comunque presente con 11 etichette - di cui 9 dalla Toscana, ed in particolar con 5 “Igt Toscana” - firmate da Paolo Scavino, Barone Ricasoli, Bertinga, Luce della Vite (Frescobaldi), Duemani, Tua Rita, Tenuta San Guido, Petrolo, Foradori, Fattoria Le Pupille e Mazzei. Ecco, in estrema sintesi (e completa in approfondimento), la “Top 100 Wines of The World 2022” di James Suckling, uno dei critici più seguiti, soprattutto in Asia. |
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Le spedizioni di vino italiano, nei primi 8 mesi 2022, perdono ancora velocità, ma non si arrestano, proseguendo sulla strada di una crescita a due cifre particolarmente solida nei suoi mercati di riferimento, dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna, con il Giappone diventato l’eccezione positiva di un’Asia in evidente difficoltà. Emerge dall’analisi WineNews sugli ultimi dati Istat, l’export delle produzioni enoiche del Belpaese supera i 5 miliardi di euro - contro i 4,5 miliardi dei primi 8 mesi 2021 - segnando una crescita del +12,1%, superiore all’inflazione, che intanto, in giro per il mondo, sembra aver rallentato la sua folle corsa (in Italia ad ottobre ha raggiunto il +8,9%). Il combinato disposto di crisi energetica, guerra in Ucraina, inflazione e strascichi della pandemia (almeno in estremo oriente), secondo la stragrande maggioranza degli analisti si farà sentire nel 2023, con una recessione economica che appare inevitabile. Il vino, intanto, si prepara ad affrontare un ultimo scorcio di anno storicamente fondamentale - più dal punto di vista dei consumi che del commercio internazionale - che ci auguriamo possa rivelarsi un buon viatico per vincere le sfide future. Aspettando la fine del conflitto ucraino, l’assestamento dei prezzi e la ripresa delle economie asiatiche, le buone notizie per il vino italiano arrivano innanzitutto dai Paesi vicini: Francia (+26,6%, a 178,6 milioni di euro) e Svizzera (+4,8%, a 266,5 milioni di euro). Il mercato di riferimento, all’interno della UE, è ancora la Germania, che mette a segno un +6,5%, che la porta a 750 milioni di euro di import. Rallenta il Belgio, meglio l’Olanda, ma a catturare l’attenzione è la Gran Bretagna, che nel periodo gennaio-agosto 2022 ha importato 502,8 milioni di euro di vino italiano (+16,2%). In Nord Europa, all’immobilismo di Danimarca e Norvegia fa da contraltare la Svezia: +12,5%, a 142,8 milioni di euro. Curioso, e di difficile interpretazione, il dato della Russia: -10,1%. Il primo mercato del vino al mondo, anche per l’Italia, ossia quello Usa, cresce del +9,3%, a 1,27 miliardi di euro, con il Canada che sfiora i 300 milioni di euro (+23,9%). In Asia si salva solo il Giappone: +27,7% a 137,5 milioni di euro, frenano Corea del Sud, Cina e Hong Kong. |
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“Entro il 2023 sarà approvata una legge quadro europea per definire la sostenibilità sotto il punto di vista normativo. Dovrà chiarire cosa è la sostenibilità, come si misura, quali sono i criteri e i requisiti minimi di commercializzazione”: così, da Simei by Unione Italiana Vini (Uiv), il Capo dell’Unità Vino della Dg Agricoltura della Commissione Europea, Mauro Poinelli. Fino ad ora - ha proseguito Poinelli - le etichette hanno riportato i criteri igienico-sanitari, ma dovranno iniziare a includere anche le informazioni di natura ambientale”. Sempre in un’ottica di armonizzazione legislativa per il comparto, “la Commissione Europea intende regolamentare le diciture relative alla sostenibilità in etichetta”. Tra gli interventi legislativi ricordati da Poinelli, l’impegno per arrivare a zero emissioni entro il 2050, e la riduzione del 50% del rischio nell’utilizzo dei fitosanitari entro il 2030. |
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Le aziende agricole di qualità del made in Italy, come Compagnia del Lago, vivaio piemontese che è la più grande piantagione in Europa continentale di tè, “campione dei campioni” con la “Bandiera Verde Gold”; i Comuni rurali “virtuosi” come Arcevia, che vive con coraggio la ripresa dopo l’alluvione nel settembre 2021 nelle Marche; la prima Comunità del Cibo e della Biodiversità di interesse agricolo d’Italia nata nel Parco nazionale del Pollino, un’azione collettiva che aggrega filiere agricole, mense scolastiche e degli ospedali, Gas ed enti locali; il maestro del cinema italiano Pupi Avati, raccontato nel documentario “Pupi Avati: la Tavola Racconta” di Adriano Pintaldi, e il grande regista Paolo Virzì per il film “Siccità” che narra l’emergenza climatica e i suoi effetti; e WineNews, per l’opera di divulgazione costante e per l’impegno verso la valorizzazione del vino e dei territori dell’agroalimentare italiano. Ecco, alcune, delle realtà vincitrici della “Bandiera Verde Agricoltura 2022”, il premio Agricoltori Italiani - Cia all’edizione n. 20, oggi in Campidoglio a Roma, dedicato ai nuovi “campioni” dell’agricoltura. Un Premio, assegnato negli anni a nomi come Don Ciotti e Slow Food Italia, Ermanno Olmi e Andrea Camilleri, Massimo Bottura e “Gambero Rosso”, Clemente J. Mimun (Tg5) e Anna Scafuri (Tg1), tra gli altri.
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Un territorio ribattezzato “cuore verde” d’Italia per le sue bellezze naturali e “spirituali”, legate a figure come San Francesco d’Assisi, e capace di attrarre per la sua interminabile offerta enogastronomica, ancor di più nel 2023 quando i suoi prodotti ed i suoi vini accompagneranno le celebrazioni dei 500 anni della morte del Perugino e dei 50 anni di “Umbria Jazz”, simbolo di una terra ricca di arte e cultura. È l’Umbria, la “Best In Travel 2023” per la Lonely Planet, unica meta italiana imperdibile da visitare il prossimo anno per la “Bibbia” dei viaggiatori. |
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Vino in Italia quasi “estinto”, nonostante il suo valore rituale e simbolico, “primo frutto dell’ultima vendemmia” ed espressione della varietà ampelografica tricolore (a differenza del Beaujolais Nouveau francese, che entra in commercio da oggi 17 novembre, ndr), il “Novello” sembra protagonista di un leggero movimento di riscossa. Secondo i dati Coldiretti, in commercio dal 1 novembre, data in cui per decreto si può vendere il Novello, nel 2022 ci sono 6 milioni di bottiglie, il triplo sui 2 milioni di bottiglie del 2016, minimo storico, comunicati dagli stessi agricoltori. Segno che qualcuno continua a puntarci. Come la trentina Zeni, il cui Novello di Teroldego 2022 è stato eletto “miglior Novello d’Italia” nel Concorso, andato in scena il 13 novembre, a Roccamonfina (Caserta), nel “Salone Nazionale del Vino Novello” n. 16. |
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Dall’importanza della formazione al ruolo dei social media, dal punto di vista della critica enoica sul momento del vino italiano alla comunicazione istituzionale, fino alla centralità delle PR: gli strumenti dei wine educator Regine Rousseau, Shawn Dore, Bruce Sanderson, Tim Gaiser, Tom Hyland, Susannah Gold e Melanie Young, introdotti a WineNews da Marina Nedic, fondatrice, con Giancarlo Voglino, della Iem. |
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