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N. 2.449 - ore 17:00 - Lunedì 23 Luglio 2018 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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La Barbera d’Asti, uno dei vini più antichi e rappresentativi del Piemonte, si fa “2.0” e punta sulla “mappa sensoriale” della Docg: uno studio innovativo per definire meglio il grande territorio della denominazione (5.300 ettari in 167 Comuni delle province di Asti e Alessandria) collegando in modo puntuale le caratteristiche dei vini alle differenze geologiche e microclimatiche che ne definiscono l’area di produzione. Una sorta di “zonazione” del profilo sensoriale dei vino, lanciata da Consorzio Barbera d’Asti ed Università di Torino, con il sostegno della Regione Piemonte. |
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È stata una prima metà di 2018 decisamente positiva, quelle delle grandi aste enoiche internazionali. Con tante quotazioni da record, nei vari incanti, ed un trend sempre più chiaro: la Borgogna è sempre più protagonista, a discapito di Bordeaux, che resta però attore di primo piano. A rendere la fotografia dei primi 6 mesi delle aste enoiche mondiali è, come sempre, “Wine Spectator”. La migliore performance l’ha messa a segno la casa Acker Merrall & Condit, che ha battuto lotti per 60 milioni di dollari, con una crescita del 33% sullo stesso periodo del 2017. Ottimi gli affari anche per Sotheby's, che ha mandato sotto il martelletto vini per 54,2 milioni di dollari, un balzo del 60% sull’anno precedente, grazie soprattutto a due grandi collezioni, la “The Philantropist Cellar”, che ad Hong Kong ha incassato 16,2 milioni, con una cassa di DRC Romanée-Conti 1971 per la cifra enorme di 376.144 dollari, e quella dell’imprenditore Jerry Perenchio, che tra New York ed Hong Kong ha aggiudicato lotti per 12 milioni di euro. Bene anche Zachy’s, che tra aste “fisiche” ed on line ha messo a segno 34,6 milioni di euro rispetto ai 29,7 incassati tra gennaio e giugno 2017, con il 99% dei lotti battuti aggiudicati. Ed è stato un semestre da “guanto bianco”, con il 100% delle aggiudicazioni, anche per la casa di Chicago Hart Davis Hart, che ha incassato 34,4 milioni di dollari, in crescita del 41,8%. 23,4 milioni di dollari, infine, secondo i dati raccolti da WineNews, l’incasso di Christie’s tra gli Stati Uniti, Londra, Hong Kong e la Svizzera. Insomma, un semestre assai florido, che ha visto anche il record assoluto dei 34,7 milioni di euro raccolti in una singola asta, grazie alla vendita dei 215 lotti della collezione personale del produttore mito di Borgogna, Henri Jayer da parte di Baghera Wines, con il maggior incasso di sempre per una singola vendita. E che conferma il buon momento registrato dal mercato dei fine wines nel loro complesso, con tutti i principali indici del benchmark Liv-Ex in crescita, come dicono, tra gli altri, i dati del Liv-Ex Fine Wine 1000, che monitora l’andamento di 1.000 etichette di tutto il mondo, che ha fatto segnare un consistente aumento del 4,6% al 30 giugno 2016. |
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In un Paese come l’Italia, dove mangiare è cultura, come lo è produrre cibo, in ogni angolo della Penisola, da anni si parla di portare, in qualche modo l’educazione alimentare nelle scuole. E ora, in questa importante battaglia scendono in campo anche i Comuni del Belpaese riuniti nell’Anci, che nei giorni scorsi ha lanciato la raccolta delle firme (ne servono 50.000) per sostenere una proposta di legge di iniziativa popolare per riportare l’educazione civica nelle scuole e, all’interno di questa, proprio l’educazione alimentare intesa non, o non solo, come “dieta”, ma anche come filosofia di sostenibilità, salubrità e rispetto dell’ambiente, oltre che della salute. Ennesima iniziativa che, speriamo, questa volta, si trasformi anche in qualcosa di concreto a livello istituzionale. |
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Continua a svuotarsi, lentamente, la “Cantina Italia”, mentre le aziende si avvicinano al momento cruciale della vendemmia, dove la speranza è quella di una raccolta decisamente più abbondate e meno complessa da gestire della 2017. Secondo il bollettino pubblicato dall’Ispettorato Qualità e Repressione Frodi sui dati del Registro Telematico, aggiornato al 15 luglio, nelle cantine italiane ci sono 38,9 milioni di ettolitri di vino, rispetto ai 41,6 della metà di giugno. A guidare le “giacenze” sono i vini Dop (20,3 milioni di ettolitri) e Igp (9,9 milioni di ettolitri), mentre i vini senza denominazione di origine o indicazione geografica, ammontato a più di 8,5 milioni di ettolitri. Soprattutto vini rossi (11,9 milioni di ettolitri a Dop e 6 milioni di ettolitri a Igp). La cantina più “ricca”, ancora una volta, per distacco, si conferma quella del Veneto, Regione che, da sola, detiene 9,2 milioni di ettolitri di vino, quanto Toscana (4,7) ed Emilia Romagna (4,6), rispettivamente seconda e terza, messe insieme. 3,7 milioni di ettolitri di vino riposano, invece, tra le cantine del Piemonte, 3,4 in terra di Puglia, e 2,1 milioni di ettolitri in Sicilia, mentre 2 milioni di ettolitri li hanno in dote sia l’Abruzzo che la Lombardia. |
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Testare l’allevamento della vite e la produzione di vino in condizioni simili a quelle che si trovano su Marte: è quanto sta facendo un gruppo di studiosi in Georgia, Paese che è una delle “culle storiche” del vino, e che guarda a nuove frontiere. Il progetto, “IX Millennium”, è nato in risposta ad un invito della Nasa, che ha sollecitato Governi e ricercatori del mondo a promuovere e incoraggiare idee, anche innovative, per facilitare, in un futuro non proprio prossimo, una presenza umana su Marte. Dove, se mai un giorno l’uomo arriverà, non dovrà mancare il vino. |
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Dopo la scarsa, scarsissima vendemmia 2017, il 2018 dovrebbe essere all’insegna dell’abbondanza. Almeno, tra i filari di Francia, secondo le prime stime di Agreste, il servizio statistico del Ministero dell’Agricoltura francese. Che, allo stato attuale, parlano di una produzione potenziale di 46,8 milioni di ettolitri, il 27% in più del millesimo scorso, ed il 7% in più della media quinquennale, in quella che, in generale, si preannuncia come un’annata precoce, rispetto alla norma, ma non come la 2017. In particolare, tra le grandi denominazioni francesi, la produzione di Champagne è prevista in crescita del 56% sul 2017, intorno ai 3,5 milioni di ettolitri, a Bordeaux del +49%, sui 5,5 milioni di ettolitri, ed i Borgogna e Beaujolais la crescita prevista è del +11%, sui 2,5 milioni di ettolitri. |
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Il presidente dell’insegna leader della grande distribuzione, Marco Pedroni: “calo generale dei consumi, gli italiani continuano a risparmiare se possono, ma crescono ancora bio, prodotti del “senza” ed i prodotti a marchio del distributori. Consumi di vino stabili, ormai è un trend consolidato, ma aumenta il prezzo medio della bottiglia allo scaffale”. |
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