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| |  N. 4.337 - ore 17:00 - Giovedì 30 Ottobre 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti,opinion leader e professionisti del vino
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 | | |  |  |  |  |  |  | “Tesori” inediti, 60 reperti della Tomba 58 della Necropoli dell’Osteria di Vulci sono in mostra in anteprima assoluta al Museo del Vino più importante d’Italia: il Muvit della Fondazione Lungarotti a Torgiano, che, tra le oltre 3.000 opere che attraversano 5.000 anni di storia, racconta il rituale del banchetto funebre etrusco e il vino come dono degli dèi e viatico per l’aldilà (fino al 5 luglio 2026). “Siamo orgogliosi di aver contribuito al loro restauro”, ha detto Teresa Severini, alla guida della Fondazione, grazie ad “una collaborazione attiva tra pubblico e privato”, ha spiegato Simona Carosi della Soprintendenza della Provincia di Viterbo e dell’Etruria Meridionale. |  |  | 
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 | |  |  |  |  | Forse è stato solo un sussulto, o magari, con un po’ di ottimismo, il primo segnale di un’inversione di tendenza. Fatto sta che sul mercato secondario dei fine wine monitorato dalla piattaforma londinese Liv-Ex, e analizzato da WineNews, a settembre 2025 è stato registrato, a livello generale, il rialzo più evidente degli ultimi 3 anni, anche se le performance nel medio e lungo periodo restano generalmente negative per gli indici. Che, in ogni caso, hanno acceso tanti “segnali verdi” come non si vedeva da tempo, e con un rapporto tra domanda e offerta che è tornato a migliorare. “Il mercato sta iniziando a mostrare segnali di stabilizzazione dopo un periodo di correzione prolungata dei prezzi. Gli indici di Bordeaux stanno migliorando e i rapporti tra offerte d’acquisto e di vendita si stanno muovendo nella giusta direzione”, sottolinea Romain Grudzinski, responsabile Mercati Europei per Liv-Ex. Guardando agli indici, fa +1,1% mese su mese il Liv-Ex 100 (indice di cui fanno parte per l’Italia, dopo l’ultimo aggiornamento, il Barolo 2019 di Bartolo Mascarello, il Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva 2017 di Bruno Giacosa, il Barolo Monfortino Riserva 2014 e 2015 di Giacomo Conterno, il Brunello di Montalcino Riserva 2016 di Biondi-Santi, il Barbaresco 2019 di Gaia, il Sassicaia 2019, 2020 e 2021 della Tenuta San Guido, il Solaia 2021 ed il Tignanello 2020 e 2021 di Marchesi Antinori, e l’Ornellaia 2021 ed il Masseto 2020 e 2021 del Gruppo Frescobaldi, ed il 100% Sangiovese Toscana Igt 2019 di Soldera Case Basse), che riduce, così, a -4,5% “le perdite” da inizio anno. Cresce, seppur di un debolissimo +0,4%, il Liv-Ex 1000, il più ampio degli indici - che perde, quindi, il -5,3% da inizio anno - soprattutto grazie al +1,8% mese su mese del Bordeaux Legends 40 (-3,1% da inizio 2025), alla stabilità del Bordeaux 500 (che resta a -7,2% nel 2025), ed al +0,7% del Burgundy 150 (-5,8% da inizio anno), tra gli indici principali. In controtendenza l’Italy 100, che porta il calo da inizio anno a -2,9%, con un settembre che rosicchia qualche decimale, a -0,3%. Tra i segnali più incoraggianti, sottolinea in Liv-Ex, c’è proprio il fatto che il Liv-Ex 1000, l’indice più ampio della piattaforma, ha visto la sua prima crescita da marzo 2023, con 589 dei suoi componenti che hanno mostrato stabilità o prezzi a rialzo. |  |  | 
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 | |  |  |  |  | Una filiera che vale 107 miliardi di euro, conta oltre 727.000 imprese e rappresenta il cuore pulsante del made in Italy: il settore Horeca rilancia la proposta di un Tavolo Permanente al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, “per dotarsi finalmente di una governance stabile, riconosciuta e condivisa”. Una decisione maturata, nei giorni scorsi, nell’edizione n. 3 degli “Stati Generali della Filiera Ho.Re.Ca.”, promossi da Agrodipab HoReCa alla Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a Roma, dove sono stati presentati i nuovi dati Agrodipab - Cribis sullo stato del comparto food & beverage italiano. Una filiera estesa e dinamica, ma ancora esposta a rischi elevati: il 63% delle attività opera nel canale Horeca, con una forte concentrazione nel Sud e nelle Isole (40%), mentre il Nord-Ovest raccoglie il 22% del totale. |  |  | 
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 | |  |  |  |  |  |  | “Per far decollare l’enoturismo non bisogna parlare di vino, ma di “destinazioni”. Così come mando cartoline agli amici per dire “guarda dove sono”, se mando una bottiglia o se ne compro una racconterò da dove viene all’amico che la riceve e a quello che viene a cena. Possiamo spedire quel vino a New York, a Parigi, oppure ovunque vogliamo e parlerà comunque della regione. Non si possono inviare gli alberi o le montagne, ma si può inviare una bottiglia di vino che diventa l’ambasciatrice dell’intera regione: il vino è la cartolina per eccellenza”. Parola di Paul Wagner, professore del McPherson Distinguished Teacher Napa Valley College, a “Fine - #WineTourism Marketplace Italy”, primo Salone italiano dell’enoturismo a Riva del Garda Fierecongressi con Feria de Valladolid, che, nei giorni scorsi, ha messo in chiaro come sia finita l’era in cui il protagonista dell’enoturismo era il vino, raccontato nelle degustazioni “tecniche” per pochi appassionati. Lo confermano i produttori presenti, soddisfatti del format, ma sorpresi della poca di conoscenza del vino degli operatori turistici. Vino che deve dare spazio ad esperienze fatte di empatia ed autenticità, anche grazie all’Ai, per riprendere il suo ruolo di catalizzatore della socializzazione, e non rimanere “fuori dallo show” citando Roberta Garibaldi. |  |  | 
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 | |  |  |  |  |  |  | Il petroliere argentino Alejandro Bulgheroni, 82 anni, conquista il “Wine Star Lifetime Achievement Award” di “Wine Enthusiast”. L’imprenditore possiede 15 tenute nelle regioni vinicole più prestigiose del mondo, l’ultima inaugurata è Tenuta Meraviglia, a Bolgheri (che si aggiunge in Toscana a Tenuta Le Colonne, Dievole, Poggio Landi e Podere Brizio). A WineNews, che di recente lo ha intervistato, Bulgheroni ha dichiarato che, nonostante le difficoltà del settore, “è il momento giusto per investire in vino. Nella vita, se aspetti che tutto sia a posto, non fai nulla”. |  |  | 
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 | |  |  |  |  | Nasce da un luogo di storia e da una visione che ha cambiato il modo di pensare il vino: nei giorni scorsi, ha aperto al pubblico il nuovo percorso del Museo Renato Ratti del Barolo e dei Vini d’Alba, negli spazi restaurati del Monastero dell’Annunziata di Marcenasco a La Morra, nel cuore delle Langhe Patrimonio Unesco. Dopo un importante intervento di recupero e riqualificazione, il percorso museale si rinnova grazie alla collaborazione tra Comune di La Morra e Cantina Ratti. Il progetto, voluto da Pietro Ratti, restituisce alla comunità, grazie ad un investimento di oltre 2 milioni di euro, sostenuto dal Comune, dalla Fondazione Crc e dalla Società Agricola Ratti, il Monastero come luogo di memoria e rinascita, e racconta con linguaggi contemporanei l’eredità di Renato Ratti, uno dei grandi innovatori del vino piemontese.  |  |  | 
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 | |  |  |  |  |  |  | “Il Barolo è, per gli esperti, il più importante vino d’Italia. Così, anche il valore delle vigne è cresciuto molto, a quotazioni che è difficile ammortizzare, ma nel business del vino serve fiducia nel futuro. Oggi, da produttori, è importante anticipare i cambiamenti nel mondo del vino e, da imprenditori, ottimizzare i costi valorizzando gli investimenti”. Sinergia tra i business di vino, ristorazione, ospitalità e acque in bottiglia: “sono affini, ma tra loro molto diversi, dal punto vista gestionale e comunicativo”.  |  |  | 
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