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N. 3.441 - ore 17:00 - Mercoledì 15 Giugno 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Lamberto Frescobaldi lo ha sempre detto: il valore più importante di un’azienda vinicola è la terra, che vuol dire territorio e vigna, da dove tutto nasce. E in vigna, Frescobaldi, ha investito ancora, consolidando due delle più recenti acquisizioni del gruppo, tra i leader in Italia per fatturato (132 milioni di euro nel 2021), redditività (25,6%, secondo Mediobanca) ed ettari di vigneto, oltre 1.500, in Toscana e non solo. Anche grazie ai 28 ettari appena acquistati, in Chianti Classico, che arricchiscono il patrimonio della Tenuta Perano, ed ai 7 in terra di Nobile di Montepulciano, che si aggiungono ai 35 già in possesso di Corte alla Flora. |
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Tutto è iniziato con un’email ripescata da Lamberto Frescobaldi, in cui Maria Grazia Giampiccolo, al tempo direttrice dell’Istituto di Pena Gorgona (isola penitenziaria da 150 anni, l’ultima d’Europa), invitava le aziende vitivinicole italiane a proporsi come gestori del vigneto dell’isola, insieme ai detenuti. Era il 2012, il vigneto era grande poco più di un ettaro, gestito e vinificato (come meglio poteva) da un carcerato siciliano, che possedeva vigne di famiglia. “L’isola era bellissima e io pensavo, pieno di preconcetti, che fosse uno spreco dedicarla ad un centro di detenzione. Invece mi sbagliavo”, racconta Lamberto Frescobaldi, perché gli accessi alla balneazione non ci sono (a parte la minuscola spiaggia dove approdano le barche), rendendo Gorgona una scelta ideale per questo tipo di destinazione. Ma soprattutto per un motivo molto più elevato: la sua bellezza - e la gestione della stessa - permette alle persone sfortunate che vi risiedono forzatamente di riacquistare dignità; di imparare un mestiere che apra uno spiraglio concreto di possibilità futura; di potersi effettivamente immaginare e proiettare a fare qualcosa in un altrove libero tanto spaventoso, quanto agognato. Sono passati 10 anni, e oggi il progetto coinvolge 3,5 ettari di vigna condotta a biologico piantata nel 1999 e ampliata nel 2015 e nel 2018, in parte terrazzata e ad alberello; uve di Vermentino Bianco e Nero, Sangiovese e Ansonica; una piccola cantina di vasche di acciaio e barrique usate, con due pompe e una pressatrice; 2 o 3 detenuti assunti come operai agricoli da Frescobaldi durante l’anno, che arrivano a 5-6 durante la vendemmia. I contratti sono di circa 6 mesi, per dare a più persone possibili l’occasione di imparare il mestiere. Un progetto (raccontato in approfondimento) che lega vino (quest'anno con il Gorgona 2021, decima vendemmia) e reinserimento sociale, anche attraverso lo stipendio che la cantina garantisce a chi entra nel progetto e che viene consegnato al detenuto una volta liberato. “Avere a disposizione una discreta somma di denaro che permette di scegliere, di dire no all’illegalità una volta usciti da qui, è ciò che li rende davvero liberi, come in fondo rende liberi anche ognuno di noi” riflette Lamberto Frescobaldi. |
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Non più un plafond di 13,8 milioni di euro, che salgono a 21,1 milioni di euro per i progetti nazionali a valere sull’esercizio finanziario comunitario 2022/2023 dell’Ocm Vino promozione, la proroga per la scadenza delle domande che passa dal 4 all’11 luglio, con una settimana in più a disposizione, e tetto massimo di 2 milioni di euro di contributo per ogni progetto presentato: sono le modifiche più importanti, accompagnate da alcune correzioni a refusi, previste dal decreto direttoriale del 15 giugno 2022, n. 269920, del Ministero delle Politiche Agricole, che rettifica il n. 229300 del 20 maggio 2022, ovvero il bando nazionale per l’accesso ad una delle misure più importanti del pacchetto Ocm Vino. Notizia positiva, in una fase in cui la filiera a mostrato più di una preoccupazione per la possibile penalizzazione del vino nelle politiche future della promozione Ue. |
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La Doc Garda, nata nel 1996, insiste sull’area di dieci denominazioni storiche, come la Valpolicella ad Est e il Lugana ad Ovest: 31.100 ettari di territorio, vocati alla viticoltura sotto l’influenza pedoclimatica del Lago di Garda, da cui oggi si producono più di 20 milioni di bottiglie, perlopiù vini varietali, ma anche spumanti, sia metodo classico che metodo italiano. Dopo un percorso di “maturazione”, fatto di “stop & go”, di scelte unidirezionali poi riviste in corso d’opera, il Consorzio di tutela del Garda Doc, a “Garda Wine Stories”, alla Dogana Veneta di Lazise, ha presentato ufficialmente, a livello internazionale, la ragion d’essere della denominazione e la sua fisionomia attuale e futura.Una presentazione che ha fatto perno, oltre che sulla elevata qualità dei vini Garda Doc, anche sulla potente bellezza del Lago di Garda, artefice della condizione pedoclimatica dei territori che lo circondano, meta turistica internazionale conosciuta e, quindi, importante elemento per il marketing della denominazione. La “regione del Garda” è una tra le destinazioni enologiche mondiali privilegiate: conta su un flusso vacanziero di 13 milioni di turisti, che superano i 20 con le visite giornaliere ai parchi divertimento. In un progetto originale raccontato a WineNews (in approfondimento) dal presidente del Consorzio Paolo Fiorini. |
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Con un balzo del 20% nei primi tre mesi del 2022 (dopo il traguardo dei 52 miliardi di euro nel 2021), è record storico per le esportazioni agroalimentari made in Italy, anche se a preoccupare sono gli effetti del conflitto in Ucraina, con i rincari energetici che stanno colpendo i consumi a livello globale. A dirlo è l’analisi Coldiretti relativa ai dati Istat sul commercio estero del primo trimestre del 2022, diffusa nel Summer Fancy Food 2022, il più importante evento fieristico mondiale dedicato alle specialità alimentari, a New York City nel Javits Center, che si è chiuso ieri. |
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Il vino per i giovani, è rock. E se continua ad ispirare la musica e gli idoli del momento come Blanco e Mahmood, che in “Brividi” cantano “Tu, che mi svegli il mattino. Tu, che sporchi il letto di vino. Tu, che mi mordi la pelle”, o i Pinguini Tattici Nucleari in brani come “Jackie il Melo Drammatico” e “Scrivile Scemo”, anche per le nuove generazioni è uno dei simboli più forti della cultura italiana. A loro è dedicato “Collisioni 2022”, il Festival Agrirock che torna, dal 9 al 17 luglio, con un’edizione speciale “traslocando” da Barolo ad Alba, dove protagonista sarà anche l’“idolo enoico” dei giovani, le bollicine, ufficiali, dell’Asti Docg ormai lanciate alla loro conquista, grazie alla partnership tra il Consorzio e il Festival, accanto ai migliori vini delle Langhe con il Consorzio del Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani. |
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Le riflessioni di Luca Rigotti, guida del settore vino di Confcooperative e di Mezzacorona, che ha presentato un nuovo tassello del progetto “Musivum”. “Il rischio che il vino venga penalizzato nelle politiche di promozione Ue c’è, e stiamo lavorando per evitarlo. I costi di produzione aumentano, ma il mercato ancora reagisce bene, cala la gdo ma ce lo aspettavamo, con il ritorno del fuoricasa. Con “Musivum” riaffermiamo che anche le grandi cantine sanno fare eccellenza e valorizzare il territorio”. |
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