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N. 4.061 - ore 17:00 - Giovedì 3 Ottobre 2024 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | L’enogastronomia gioca un ruolo sempre più importante nella scelta della destinazione di una vacanza: ma quali sono i Paesi migliori per i viaggi degli eno-appassionati? Risponde il “Wine Lover’s Index” di Bounce, società di deposito bagagli presente in 1.000 città del mondo che, sulla base di cinque criteri (consumi pro-capite, produzione pro-capite, superficie vitata, wine tours & tasting e prezzo medio delle bottiglie di vino), ha analizzato e classificato, attraverso una valutazione da 1 e 10, le mete con la miglior offerta dedicata ai wine lovers. N. 1? Il Portogallo (con un punteggio di 8.83), seguito da Moldavia (8,16), e Italia (7,86). | |
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| | Nella scelta di una meta turistica, ormai, la possibilità di effettuare delle esperienze enogastronomiche di un certo livello ha un peso sempre più determinante al momento di compiere la decisione finale. Non a caso, infatti, è il cibo ad assorbire la parte principale del budget dedicato ad una vacanza. Per questo l’attenzione rimane sempre più alta così come lo sguardo puntato su una qualità che può crescere ulteriormente anche in un tema sempre “caldo” come quello della sostenibilità. Il cibo, i prodotti agroalimentari locali ed i piatti tipici, si confermano i vettori privilegiati per far crescere il turismo in Italia per 9 italiani su 10. Gli italiani, inoltre, conoscono sempre più (88%, +13% negli ultimi 10 anni) e hanno una buona considerazione (71%) del turismo sostenibile, poiché eticamente corretto e vicino alla natura. Anche per questo, alle strutture ricettive chiedono standard di sostenibilità sempre più elevati e, alle istituzioni, maggiore impegno nel disciplinare le attività extra-alberghiere oltre a una più efficace promozione e tutela del cibo e dei prodotti made in Italy, indiscutibili attrattori turistici. Inoltre, 8 italiani su 10, ritengono utile, per ristoratori e produttori italiani, certificare l’autenticità di servizi e prodotti made in Italy, soprattutto all’estero, a garanzia della tradizione agroalimentare e dell’origine veramente italiana. È questa la fotografia del Rapporto n. 14 “Italiani, turismo sostenibile e l’ecoturismo”, con focus sul “Turismo delle radici”, realizzato dalla Fondazione UniVerde e Noto Sondaggi, con report partner ITA0039 - 100% Italian Taste Certification by Asacert - Assessment & Certification, presentato, nei giorni scorsi, al Centro Studi Sereno Regis a Torino, in occasione dell’evento “Piemonte EcoDigital” organizzato dalla stessa Fondazione insieme alla Rete EcoDigital, nella Giornata Mondiale del Turismo n. 45. Tra i servizi sono i menù bio e/o a km 0 (39%) a guidare la classifica; tra gli alloggi preferiti per un soggiorno cresce la preferenza del b&b (38%, +3%), resta stabile la propensione per albergo (32%), agriturismo (31%) e casa in affitto (22%). Inoltre 8 italiani su 10 ritengono che la lotta al cambiamento climatico passi anche attraverso le scelte alimentari dei singoli e condividono la candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio Immateriale dell’Umanità (in approfondimento). | |
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| | Accorciamento dei tempi burocratici per l’assunzione attraverso la digitalizzazione e la possibilità di convertire i permessi di lavoro stagionali in permessi di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato al di fuori delle quote individuate del Decreto Flussi. Sono alcune delle modifiche apportate recentemente in Consiglio dei Ministri alla disciplina di ingresso in Italia dei lavoratori stranieri. Modifiche, in particolare l’ultima, che Confagricoltura valuta positivamente: la novità era stata, infatti, fortemente voluta dall’organizzazione degli imprenditori agricoli che nel tempo aveva avuto modo di avanzare più volte tale richiesta e, da ultimo, in occasione delle consultazioni dei giorni scorsi con il Governo che hanno preceduto l’emanazione del Decreto legge. Ora l’attesa per la pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale. | |
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| | | I loro vini si distinguono per l’intensità aromatica e la longevità e combinano note fruttate e minerali. Parliamo dei vini “vulcanici”, ovvero tutte quelle etichette che nascono da vigneti che affondano le loro radici in terreni di origine lavica e che fanno parte del progetto europeo Heva (Heroes of Europe Volcanic Agriculture). Tra le principali Denominazioni, ci sono i vini dell’isola greca di Santorini e i veneti Soave e Lessini Durello, i cui Consorzi e cantine hanno tracciato un bilancio sulla vendemmia 2024. “Nonostante le difficoltà climatiche, le uve hanno mantenuto una qualità eccellente, producendo mosti concentrati e aromatici, con la tipica acidità, mineralità e sapidità che caratterizzano i vini della Dop Santorini”, spiega Nikos Varvarigos, enologo di Santo Wines. E mentre sull’isola greca la fase produttiva in cantina è già avviata, Soave e Lessini Durello sono ancora impegnati nella raccolta: “la stagione 2024 si presenta ottimale sia dal punto di vista tecnologico che qualitativo”, commenta Cristian Ridolfi, presidente del Consorzio del Soave e Recioto di Soave. Positive anche le previsioni lo spumante prodotto da uve Durella: “l’annata è stata caratterizzata da un andamento climatico scostante che però non ha troppo inciso sull’andamento vegetativo”, afferma Diletta Tonello, presidente del Consorzio del Lessini Durello. | |
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| | | Masciarelli Tenute Agricole, azienda vitivinicola simbolo dell’Abruzzo del vino e del vino italiano, guidata da Marina Cvetic e Miriam Masciarelli, ha acquistato l’azienda biologica “Chiamami quando Piove - Valori” (26 ettari di vigneto nei comuni di Controguerra e Sant’Omero, in provincia di Teramo, ndr): dopo averne curato la distribuzione dal 2005, anno di creazione della rete distributiva oggi nota come Gianni’s Selection, l’azienda abruzzese ha deciso, così, di comprare la cantina teramana, per la “profonda comunanza di filosofie tra le due realtà”. | |
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| | Semplice, veloce, gustoso, ma anche un alimento che fa rima con unione. Parliamo del cous cous che, dal 2019, è stato inserito nel Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’Unesco, e che viene celebrato, dal 1998, in Sicilia, a San Vito Lo Capo, con il “Cous Cous Fest”, che include anche il Campionato del mondo che aggrega, nel nome del cous cous, popoli, storie, tradizioni, culture e religioni differenti. Quest’anno a vincere è stato il Marocco, con la coppia di chef Chaoui Hanae e Mourad Dakir, che, nei giorni scorsi, si è imposta sul team cinese e quello di Medici senza Frontiere. Il Marocco ha conquistato il palato della giuria tecnica, guidata dall’imprenditore Oscar Farinetti, con un cous cous tradizionale marocchino, un ricordo delle montagne dell’Alto Atlante. Due, invece, i premi speciali andati al team italiano, composto da Antonino Ingargiola e Andrea Pellegrino. | |
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| | | Mangiare bene e bere responsabilmente non vuol dire “punirsi”, ma scegliere cibi sani, buoni, puliti e giusti, come sono le loro materie prime, perciò la metà del lavoro è fatta, no? Ed è anche bello. Seguire solo il “wellness” non è poi così gratificante: non è mica un caso che non sia mai stato tradotto in italiano, è contro la nostra natura”. Parole, a WineNews, dell’attrice, scrittrice e drammaturga Lella Costa, da Terra Madre, a Torino. “Grazie all’intelligenza di Slow Food la qualità del cibo, e della nostra vita, è migliorata”. | |
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