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N. 3.582 - ore 17:00 - Mercoledì 4 Gennaio 2023 - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Piccolo, ma “ricco”, quello di Singapore rappresenta per il vino italiano un importante mercato di riferimento in Asia, destinato a crescere in futuro. Basti pensare che, nei primi 9 mesi 2022, il nostro export è stato di 17,7 milioni di euro, +22,9% sullo stesso periodo del 2021 (dati Istat). E proprio al Four Seasons Hotel di Singapore, l’8 gennaio 2023, andrà in scena “Fruits of the Vine”, con 100 cantine tra le più prestigiose del mondo. Tra le italiane ci saranno, tra le altre, Marchesi de’ Frescobaldi, Tua Rita, Bruno Giacosa, Tenuta San Guido, Tommaso Bussola, Aldo Conterno, Gianfranco Fino, Terlano, Tenuta dell’Ornellaia, La Spinetta. |
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Tra preoccupazioni, allarmi, guerra, incertezze e inflazione, nel 2022, il 18% degli italiani (9 milioni di persone) ha fatto i conti con un permanente disagio alimentare, e, per il 2023, 1 su 4 teme la povertà vera (il non avere soldi per cibo, trasporti, abiti e scuola). Cibo e salute restano centrali, però, per il benessere, e se nel 2023 a qualcosa si dovrà rinunciare i tagli colpiranno i consumi fuori casa, i viaggi e la convivialità. Se un italiano su due spera di mantenere stabili le proprie spese familiari nell’anno appena iniziato, comunque il 45% conta di spendere di più per le bollette e il 32% per cibo e bevande; il tutto a scapito di ristoranti e altri locali e spettacoli e cultura (rispettivamente per il 32% e il 26% degli intervistati). Per far fronte all’aumento dei prezzi nell’anno appena iniziato, in ogni caso, l’80% degli italiani cambierà anche le proprie abitudini alimentari orientandosi verso diete più salutari e con meno carne, ma più sobrie e certamente senza sprechi. Con gli italiani che, però, se vivono uno stato d’animo fatto certamente di timore (33%) e di inquietudine (22%), vogliono vivere soprattutto con fiducia (39%) e aspettativa (38%) il nuovo anno. È il quadro di sintesi che emerge da due sondaggi, condotti a dicembre 2022, dall’Ufficio Studi di Coop Italia, tra i leader della Grande Distribuzione Organizzata in Italia, con un fatturato 2021 di poco inferiore ai 15 miliardi di euro, di cui il 90% dal comparto agroalimentare (la prima, “L’anno che verrà”, su un campione rappresentativo della popolazione italiana, in collaborazione con Nomisma, e la seconda “Planning 2023 & Beyond” sulla community di esperti del sito italiani.coop). Stringendo sul comparto alimentare, secondo il 40% dei manager food & beverage intervistati il 2023 sarà un anno all’insegna della sobrietà ed essenzialità alimentare. Se dopo un anno di aumenti record, le previsioni dei manager stimano un primo rallentamento dei prezzi entro l’estate, l’inflazione dei beni alimentari lavorati resterà elevata (+ 6,7% medio nel 2023 secondo i manager italiani del settore food & beverage), si ridurranno i volumi acquistati (-0,9%) dalle famiglie nella Gdo (continua in approfondimento). |
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Nelle cantine italiane, al 30 novembre 2022, erano stoccati 55,6 milioni di ettolitri di vino, più o meno il prodotto di una intera vendemmia, in aumento (+19,5%) sullo scorso 31 ottobre 2022 (+9 milioni di ettolitri) e superiori del 7,1% sul 30 novembre 2021 (+3,6 milioni di ettolitri): sono i numeri di “Cantina Italia”, l’ultimo report dell’Icqrf, sulla base dei dati dei Registri telematici del vino. Oltre al vino, nelle cantine ci sono 12,8 milioni di ettolitri di mosti e 12,1 milioni di ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione. Sul 30 novembre 2021, si osserva un valore delle giacenze superiore per tutte le categorie di prodotto: vini (+7,1%), mosti (+2%) e Vnainf (+5,5%). Il 51,4% del vino detenuto è Dop, con una prevalenza del bianco (50%). Il 27,4% del vino è a Igp, con prevalenza del rosso (57,3%), mentre i vini varietali detenuti costituiscono appena l’1,3% del totale (altri dati in approfondimento). |
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Ad un anno di distanza dall’uscita sul mercato delle sue declinazioni migliori, anche nel 2022 è la vendemmia 2016, tra Langhe e Montalcino, a regalare gli assaggi migliori, messi in fila nei “Best Italian Wines of 2022” di Ian d’Agata, wine writer tra i più esperti e profondo conoscitore del vino italiano nelle sue tante espressioni, già firma di testate come “Decanter” e “Vinous” ed oggi editor-in-chief di “TerroirSense Wine Review” e presidente “TerroirSense Academy”. Il “Wine of the year”, così, è il Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva 2016 di Bruno Giacosa, uno dei tre vini capaci di raggiungere la perfezione, ossia i 100 punti (definito da Ian D’Agata come “un vino superbo, spettacolare, uno dei più grandi vini di sempre”), insieme al Barolo Ravera Vigna Elena Riserva 2016 di Elvio Cogno e al Brunello di Montalcino Riserva 2016 di Fuligni. La “Winery of the year” è, invece, il Gruppo ColleMassari Wine Estates di Claudio Tipa, che riunisce Colle Massari nel Montecucco, Grattamacco a Bolgheri e Poggio di Sotto e San Giorgio nel Brunello di Montalcino. Ad un passo dalla perfezione, con 99 punti, la Riserva 2016 di Baricci e il Sassicaia 2019 di Tenuta San Guido. A 98 punti troviamo il Barbaresco Asili 2019 di Ca’ del Baio, il Brunello di Montalcino Riserva 2016 di Costanti ed il Cepparello 2019 di Isole e Olena. |
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Il ritorno delle Anteprime con “Grandi Langhe” a Torino (30-31 gennaio) e con “Amarone Opera Prima” a Verona (4-5 febbraio), il simposio “Vino e salute, tra alimentazione e benessere” promosso da Assoenologi a Napoli (13-14 gennaio), “Wine&Siena” nella città del Palio (27-30 gennaio), “Identità Golose” a Milano (28-30 gennaio), e “I grandi terroir del Barolo” con Go Wine a Monforte d’Alba (25-26 marzo), sono solo alcuni dei tanti eventi di scena ad inizio anno ed annunci di nuove edizioni nel 2023, segnalati nell’agenda di WineNews. |
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Il 44,1% degli alimenti che arrivano ogni giorno sulle tavole degli italiani contiene pesticidi (tracce di uno o più fitofarmaci), mentre il 54,8% dei campioni ne risulta priva. La frutta si conferma la categoria più colpita: oltre il 70,3% dei campioni contiene uno o più residui. Da segnalare l’uva da tavola (88,3%), le pere (91,6%) e i peperoni (60,6%). Tra gli alimenti trasformati, il vino e i cereali integrali sono quelli con maggior percentuali di residui permessi, contando rispettivamente circa il 61,8% e il 77,7%. Così il dossier di Legambiente “Stop Pesticidi nel piatto”, che fotografa la situazione, da nord a sud della penisola, circa l’utilizzo di fitofarmaci in ambito agricolo: secondo l’associazione è fondamentale approvare quanto prima il Regolamento per l’utilizzo dei fitofarmaci e il nuovo Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. |
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A WineNews le parole di Roberto Gismondi, il curatore dell’ultimo Censimento Istat sull’Agricoltura. “Decresce il numero delle aziende agricole, ma aumenta la dimensione media aziendale, in un processo di concentrazione dell’imprenditoria. È in atto un processo di modernizzazione con cui il settore sta riducendo il gap tecnologico con le altre filiere economiche, ed in questo contesto è importante il ruolo dei giovani, che guidano aziende generalmente grandi, attente all’ambiente e molto moderne”. |
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