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WineNews
N. 2.875 - ore 17:00 - Martedì 7 Aprile 2020 - Tiratura: 31.087 enonauti,
opinion leader e professionisti del vino
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La News
Vino, l’appello dei produttori di Toscana
Sbloccare subito i fondi previsti dai vari decreti, a partire dal “Cura Italia”, con tutti i “termini dell’urgenza”, perchè gli incassi derivanti dalla vendita del vino e da tutte le attività enoturistiche vengono meno, mentre la campagna e la vigna vanno avanti e i costi restano, e dopo aver garantito la sopravvivenza delle aziende, pensare già a misure per sostenere le cantine, perchè possano agire al meglio, quando l’emergenza sarà finita: è il senso dell’appello lanciato dai produttori e dai consorzi di Toscana (riuniti in Avito) guidati da Francesco Mazzei. Un appello “toscano”, ma che vale idealmente per tutto il vino italiano, in grande difficoltà. 
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Primo Piano
Gli italiani e il vino in quarantena: crescono, a doppia cifra, gli acquisti per il consumo in casa
La quarantena forzata degli italiani, i ristoranti ed i bar chiusi, cambiano anche i consumi di vino degli italiani. Che crescono tra le mure domestiche, tra la voglia, magari, di regalarsi un piccolo piacere anche in tempi difficili, pur sempre con moderazione e attenzione per la salute. E se i vini fermi crescono in maniera significativa, anche per effetto del recupero di un pasto che prima tanti italiani consumavano fuori per lavoro, come quello del pranzo, dall’altra parte gli spumanti, al venire meno dei momenti di socialità, dei brindisi e degli aperitivi, sono quelli che, oggi, sembrano soffrire di più. Emerge da un’analisi WineNews, sui dati di Iri, che ha monitorato le vendite di vino nella distribuzione organizzata. Ebbene, nel complesso, dal 23 febbraio 2020, le vendite di vino sono cresciute, nel complesso, del 5,8% sullo stesso periodo del 2019, con un’accelerazione netta nelle ultime settimane di marzo, con punte del 12% in quella a partire dal 22 marzo. A trainare la crescita sono stati soprattutto i vini Dop, con il +7,5% (e +9,8% nell’ultima settimana), segno che si cerca di non rinunciare alla qualità, ma anche il vino comune, a +5,8% (e +14,3% nell’ultima settimana), che vuol dire anche un’attenzione importante al prezzo, soprattutto in un momento economico difficilissimo per tante famiglie. La categoria che performa peggio, come detto, è quella degli spumanti, che, nel periodo, cresce di un modesto 2,6%, ma nelle ultime settimane segna un crollo a doppia cifra (-14,8% nell’ultima settimana). “La dinamica legata al vino nel complesso è chiara - commenta a WineNews Virgilio Romano, Business Insights Director di Iri - mentre per capire quella legata agli spumanti serve più tempo, e si deve considerare anche che la grande crescita degli spumanti registrata nei primi mesi del 2019 è stata sostenuta da una forte componente promozionale, che nel 2020 fino ad oggi è venuta meno”. Una crescita complessiva comunque che, è doveroso precisarlo, ovviamente non compensa che minimamente le perdite del business che le cantine sviluppano nel canale horeca, che è quello con il maggior valore aggiunto, e tanto meno nelle esportazioni. Ma, comunque, un segnale positivo, che racconta di una voglia degli italiani a godere di un buon bicchiere di vino che, almeno per ora, la crisi del Covid-19 non ha sopito.
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#Iorestolibero, 25 aprile con Slow Food
Con il Coronavirus, anche il 25 aprile sarà diverso. E, così, Slow Food sposa l’iniziativa #iorestolibero, che mira a raccogliere fondi per Caritas e Croce Rossa, per aiutare i senza tetto e chi non ha cibo. Con un appello sottoscritto da oltre 1.400 protagonisti italiani della cultura e dello sport, oltre che della cucina, come Cracco, i fratelli Cerea e gli Alajmo, Bottura e Cannavacciuolo, e del vino, da Roberta e Bruno Ceretto a Paolo Damilano, da Franco Allegrini a Giancarlo Aneri, da Michele Bernetti a Chiara Boschis, da Silvano Brescianini ad Antonio Capaldo, da Luca Cuzziol ad Oscar Farinetti, da Josco Gravner a Nicodemo Librandi, da Camilla Lunelli a Francesco Marone Cinzano, da Alessio Planeta a Matilde Poggi, da Marta Rinaldi a Giuseppe Tasca d’Almerita e Ornella Venica, solo per citarne alcuni. Oltre a personaggi del calibro di Carlo Petrini, Don Luigi Ciotti e Zagrebelsky. 
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Focus
Vinarius: “enoteche, fatturati giù del 50-80%”
La crisi coronavirus, come previsto e prevedibile, picchia forte su tutti, anche sulle enoteche d’Italia. Secondo una recente indagine di Vinarius, l’associazione delle enoteche del Belpaese, estesa anche alle realtà non associate, il quadro complessivo che emerge è quello di un calo di fatturato tra il 50% e l’80% da inizio emergenze. A dirlo il campione di 105 locali di tutta italia, sondati dall’organizzazione guidata da Andrea Terraneo, che racconta anche di come gli enotecari stanno affrontando questo periodo difficilissimo. Il 22% delle enoteche, spiega l’indagine, ha deciso di rimanere chiuso, e il 25% di rimanere chiuso ma di effettuare consegne a domicilio. “Il rimanente 53% che ha infine deciso di rimanere aperto e di effettuare consegne a domicilio, dimostra come le enoteche siano diventate in questo momento di incertezza dei punti di riferimento per il territorio per l’offerta di beni di prima necessità come acqua, pasta ed altri generi alimentari”. In ogni caso, il quadro è complicatissimo. E anche per questo Vinarius ha scritto al Ministro delle Sviluppo Economico, Patuanelli. “Non tanto per domandare imponenti aiuti economici - sottolinea Vinarius - bensì per chiedere di partecipare ai tavoli di consultazione che il Ministero vorrà istituire per ridare il via alle attività economiche del Paese”.
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Cronaca
Pasqua, tra food delivery e fornelli accesi
Pasqua e Pasquetta, quest’anno, gli italiani dovranno festeggiarli a casa. E allora, in tavola, c’è chi si  metterà ai fornelli e chi, invece, si affiderà al food delivery, che sta vivendo un vero e proprio boom. Dalle Dolomiti all’Etna, e dal Tirreno all’Adriatico, praticamente tutti i ristoranti, dalla Franceschetta 58 di Modena, “sorella minore” della tristellata Osteria Francescana di Massimo Bottura, al piccolo ristorante a conduzione familiare o all’osteria del piccolo paese, propongono menù speciali in food delivery, spesso con vini abbinati consigliati.
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Wine & Food
Coronavirus e norme di emergenza, tanti i “vulnus” negli strumenti per l’agricoltura
Per le imprese agricole, ad oggi, è impossibile richiedere la Cassa Integrazione perchè sulla modulistica dell’Inps mancherebbe la causale “Covid 19”. E se non arrivano le domande, le Commissioni Regionali che devono valutarle non si possono riunire. Uno dei tanti “vulnus” burocratici che minano l’efficacia delle misure di emergenza del Governo. Una situazione confermata a WineNews da Romano Magrini, Responsabile Lavoro della Coldiretti, “ma ci dicono che dovrebbe arrivare una comunicazione Inps per risolvere la cosa”. Mentre Agrinsieme (Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza Cooperative) avverte: nella bozza che circola del “Decreto Liquidità”, tante aziende agricole sono tagliate fuori, perchè il parametro richiesto è la presentazione del bilancio, da cui sono esentante soprattutto le piccole, perchè “ci si basa sulla rendita dominicale agricola”, spiega ancora Marini.
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Dopo l’emergenza, saranno importanti anche i piccoli mercati del vino. Come il Messico
A WineNews produttori ed importatori da Città del Messico, alla scoperta di una frontiera poco conosciuta, ma non troppo nuova, per il mondo di Bacco. Un mercato piccolo, ma in crescita prima dell’emergenza legata al Covid-19, che come tanti altre realtà meno battute, potrebbe rappresentare un’opportunità per le cantine del Belpaese. Come raccontano le testimonianze raccolte nel recente Simply Great Wines Americas Tour 2020, ad inizio in febbraio, nella capitale messicana.
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