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N. 4.208 - ore 17:00 - Martedì 29 Aprile 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Seppur modesto nei numeri assoluti, il mercato del collezionismo e delle aste di vino ha sempre la sua rilevanza, anche se i fine wines stanno attraversando difficoltà. A fare una panoramica, è il “Barometro” iDealwine sul 2024, anno giudicato “piuttosto stabile”, in cui uno dei leader mondiali delle aste di vini online e prima casa d’aste in Francia ha organizzato in tutto 48 vendite, per un totale di 261.465 bottiglie aggiudicate (+17,7%) e un valore complessivo che si aggira intorno ai 39,1 milioni di euro, commissioni d’acquisto incluse (+15% sul 2023), ma con il prezzo medio a bottiglia in leggera flessione, a 149 euro (da 152 euro, -1,9%). | |
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| | Se a lungo il mercato dei fine wines è stato dominato dalla Francia, con Borgogna e Bordeaux, oggi anche l’Italia è protagonista, con i vini e le griffe più blasonate, di Toscana e Piemonte in primis. Per il “Barometro” iDealWine, nel 2024 la Borgogna si conferma prima regione in assoluto (45,2% del valore e 27% dei volumi aggiudicati), Bordeaux prima per bottiglie scambiate (32,8%) e seconda per valore (27%), il prezzo medio dello Champagne è sceso del 16%, e l’Italia è passata dall’1 al 2% del valore aggiudicato. Valore che riguarda le 50 tenute più ricercate che rappresentano il 53% del totale aggiudicato e il 19% in volume. Nel complesso, le performance dei fine wines italiani sono rimaste stabili, rappresentando il 51% dei vini non francesi venduti in asta, per 7.786 bottiglie aggiudicate (+1,4%), portando l’Italia al sesto posto tra le “regioni” più richieste. A guidare la “Top 10” dei vini più desiderati, è il Masseto 2001 del Gruppo Frescobaldi (acquistato per 1.313 euro), seguito dal Barolo Monfortino Riserva 2004 di Giacomo Conterno (1.229 euro) e, a chiudere il podio, dal Brunello di Montalcino Riserva 2001 di Soldera Case Basse (1.188 euro); quindi, Bruno Giacosa con il Barbaresco Santo Stefano di Neive Riserva 1990 (1.075 euro), Cappellano con il Barolo Pie Franco 2004 (788 euro), e l’Amarone della Valpolicella Riserva 2007 di Giuseppe Quintarelli (750 euro); a chiudere, Giuseppe Rinaldi con il Barolo Brunate Le Coste 2008 (625 euro), Roagna con il Barbaresco Pajé 2016 (550 euro), il Brunello di Montalcino Riserva 1951 di Biondi-Santi (538 euro), e, infine, il Barolo Riserva 1958 di Giuseppe Mascarello (ma, proseguendo nella “Top 20”, tra gli altri, ci sono vini come il Costa Russi di Angelo Gaja, il Barolo di Luciano Sandrone, Sassicaia di Tenuta San Guido, Vin Santo di Montepulciano Occhio di Pernice di Avignonesi, Solaia di Antinori e Montepulciano d’Abruzzo di Valentini). Nella “Top 10” delle tenute più apprezzate n. 1 è la Tenuta dell’Ornellaia, davanti a Tenuta San Guido, Gaja, Giuseppe Rinaldi, G. B. Burlotto, Giacomo Conterno, Tignanello (Antinori), Giuseppe Mascarello, Bartolo Mascarello e Bruno Giacosa (ma scorrendo, fino alla posizione n. 20, si va da Borgogno ad Accomasso, da Vietti a Biondi-Santi, da Pio Cesare a Roagna, da Soldera Case Basse a Casanova di Neri, per citarne alcuni). | |
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| | Dall’incertezza dei mercati alle nuove abitudini dei consumatori, il cambiamento climatico sulle produzioni, la manodopera e all’aumento dei costi di produzione. Le sfide da affrontare per l’industria vitivinicola sono note, ma si tratta di problemi “che vanno oltre l’influenza o il controllo immediato del settore” e, perciò, è necessario trovare alleati come la robotica e l’Intelligenza Artificiale. La pensa così la “Lien de la Vigne-Vinelink international”, associazione indipendente fondata nel 1992, con sede a Parigi, che nell’ultima assemblea annuale ha discusso come l’Ai possa avere un effetto positivo in termini di efficienza sia nella gestione dei vigneti, sia in cantina, ma anche a livello di marketing ed organizzazione di impresa. E nel corso della quale il presidente Peter Hayes ha passato il testimone all’italiano Carlo De Biasi. | |
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| | | Da più di un secolo, la “Corsa Rosa” fa scoprire l’Italia al mondo, con tappe che percorrono tutto lo Stivale e raccontano le bellezze culturali e naturali, ma anche l’enogastronomia dei territori che i campioni di ciclismo attraversano pedalando. Uno dei più grandi eventi sportivi, che è anche una cartolina per il Belpaese e per la cucina italiana che nel 2025 punta al traguardo del riconoscimento Unesco. E, allora, perché non farli “correre” insieme? È così che la nuova “Maglia Rosa” del “Giro d’Italia” 2025, edizione n. 108 (9 maggio-1 giugno) ha un patch con scritto “Io amo la Cucina Italiana”, richiamando la campagna di promozione della candidatura, accanto al brindisi ufficiale, lo Spumante Cuvée Brut “Giro d’Italia” 2025 di Astoria Wines, storica realtà del Prosecco Docg, e, dal vino alla gastronomia, a Eataly “Official Partner” del “Giro”. “Che viene visto in 200 Paesi e da 700 milioni di persone, ed è il modo migliore per diffondere il made in Italy, le nostre tradizioni e il buon cibo italiano”, ha detto il presidente Rcs Urbano Cairo svelando la Maglia, oggi al Ministero dell’Agricoltura a Roma, con il Ministro Francesco Lollobrigida, per il quale “legare la candidatura della cucina italiana con un evento così rappresentativo è un’occasione straordinaria per raccontare il nostro modello alimentare”. | |
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| | | Dai 10.000 ettari vitati di Moscato Bianco alle 21 superfici in terra rossa del Foro Italico. L’Asti Docg scende in campo per il quarto anno consecutivo in veste di Official Sparkling Wine agli Internazionali Bnl d’Italia, edizione n. 82 (a Roma, da oggi al 18 maggio). E per il secondo anno consecutivo al Fan Village ci sarà anche Eataly con le sue proposte: il wine & food made in Italy si schiera in doppio, per promuovere il modello qualitativo e salutare della tavola italiana, fondamentale anche nell’alimentazione sportiva. | |
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| | Oltre i grandi centri urbani di New York o Los Angeles per raccontare l’anima gastronomica di territori meno noti: la Guida Michelin sbarca nel Sud degli Usa con la nuova edizione “American South”, che comprenderà Alabama, Louisiana, Mississippi, North Carolina, South Carolina e Tennessee. L’iniziativa, con Travel South Usa, consolida la presenza nel continente e porta con sé un pezzetto di Italia, grazie alla partnership siglata nel 2024 tra Michelin Usa e il Consorzio Franciacorta, tra le bollicine più note e prestigiose dell’enologia made in Italy, diventate “Sparkling Wine Partner” negli eventi che la “Rossa” realizzerà, fino al 2027, negli Stati Uniti, e sponsor dei “Sommelier of the Year Awards”. “É la prima volta, dal debutto americano nel 2005, che viene presentata una selezione a carattere regionale” commenta Gwendal Poullennec, direttore internazionale Guide Michelin. | |
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| | | “Tra il 72%, in Usa, e l’81% dei giovani, in Uk, ha consumato vino negli ultimi 12 mesi, ma le percentuali crollano misurando chi lo beve più volte a settimana: l’interesse c’è, ma il vino compete con altri alcolici e ci sono aspetti a cui dare più attenzione, come sostenibilità e prezzo” spiega, a WineNews, Denis Pantini, responsabile agroalimentare Wine Monitor Nomisma. L’Italian Sounding che, anche se sempre dannoso per i produttori, potrebbe persino “spingere il consumatore, dopo l’acquisto dell’imitazione a prezzo inferiore, a ricercare il prodotto verace”. | |
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