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WineNews
N. 3.782 - ore 17:00 - Venerdì 1 Settembre 2023 - Tiratura: 31.127 enonauti,
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La News
Francia, il Governo soccorre il bio
Oltre ai tanti aiuti messi in campo a sostegno diretto della filiera del vino da parte del Governo francese, Oltralpe, per i viticoltori bio (e per tutte le aziende agricole biologiche), è in campo un altro pacchetto di aiuti di notevole entità: il Ministero dell’Agricoltura, ha messo, infatti, a disposizione 60 milioni di euro per sostenere le aziende bio che hanno subito perdite di almeno il 20% del fatturato nell’ultimo esercizio finanziario. Una misura che, magari, aiuterà a ridare slancio anche al settore del vino biologico, che, tra vendite in calo ed una crescita del vigneto bio che ha perso slancio, sembra segnare un po’ il passo.
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Primo Piano
L’agricoltura tra romanticismo e innovazione: l’indagine Eurispes e Confagricoltura 
Per chi vive in città, la campagna è un posto dove si sta meglio e dove è possibile passare del leisure time anche lavorando, per esempio, raccogliendo le olive o vendemmiando. Decidere di viverci è, però, un discorso diverso: nell’immaginario collettivo, infatti, sembra permanere, comunque, il concetto di campagna come “arretratezza”. Solo alcuni territori, come la Toscana, si sono slegati da questa visione, grazie ad un buon marketing territoriale. In termini di comunicazione, sembra mancare completamente la narrazione dell’innovatività del settore agricolo. Bisognerebbe, invece, rovesciare frasi come “i prodotti di una volta erano più buoni”, con frasi come “oggi c’è più attenzione al processo ed alla sicurezza alimentare”. L’immaginario è costruito dalla narrazione che la pubblicità fa dell’agricoltura e della campagna: sempre meno persone hanno un contatto diretto. É questo uno dei punti che emergono dall’indagine “L’agricoltura italiana come bene comune”, condotta dall’Istituto Eurispes e realizzata in collaborazione con Confagricoltura. La ricerca si è posta due obiettivi: esplorare il significato contemporaneo del concetto di bene comune (in generale e nello specifico dell’associazione all’agricoltura), e di misurare la percezione dell’agricoltura come bene comune nelle dimensioni principali. Negli ultimi anni l’agricoltura è tornata alla luce dei riflettori come problema, “issue” che genera numerose domande in un’economia globale sempre più interconnessa e dipendente. Tra le tante questioni, ci sono il concetto di diritto, la dipendenza del nostro modello di benessere dalla disponibilità di energia elettrica, la fragilità dell’autosufficienza alimentare; lo iato fra questa circostanza e la crescita dell’export agroalimentare nazionale. Dall’indagine emerge fortemente che l’agricoltura è già un’idea comune e collettiva, finanche la portabandiera di una certa idea di vivere civile, ma al contempo vive di iato irrisolti, con il suo fondarsi su un bene privato, la terra; con la difficoltà di sciogliere positivamente il mantra contemporaneo dell’innovazione tecnologica; con la poliedricità delle sue manifestazioni, difficilmente riconducibili a un quadro unitario; con la sua natura bifronte di custode, rivolta al passato e di generatrice, protesa al futuro (in approfondimento). 
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Il valore del made in Italy
Valore aggiunto per molti, garanzia di qualità e sicurezza per tanti, il made Italy nel cibo è, senza dubbio, premiante. E “per fare leva sul patriottismo nei consumi, il tricolore sventola sul 16% delle confezioni alimentari, ma in più di 1 prodotto su 4 (28%) sugli scaffali c’è comunque un evidente richiamo all’italianità”. Così Coldiretti, su dati dell’Osservatorio Immagino, secondo il quale il giro d’affari dei prodotti che si presentato come italiani è stato di 10,3 miliardi di euro nel 2022. “Un mercato che ora - dice Coldiretti - è più protetto con la Legge 24 luglio 2023, n. 102, su “Modifiche al codice della proprietà industriale”, che sancisce il divieto di registrazione di marchi evocativi dei segni evocativi, usurpativi o imitativi di indicazioni geografiche e di denominazioni di origine protette in base alla normativa statale o dell’Unione Europea”.
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Focus
Nei grandi territori del vino, da Soave all’Alto Adige
Con la vendemmia che entra nel vivo è tempo di mettersi in viaggio nei territori del vino, da Soave, dove al Soave ed alla bellezza delle sue “Colline Vitate” Giahs-Fao è dedicato “Soave Multiverso” con la regia del Consorzio (2-3 settembre), all’Alto Adige, che si racconta ai media con l’“Alto Adige Wine Summit” promosso dal Consorzio Vini Alto Adige a Bolzano (7-9 settembre); dalla Vallagarina, che celebra il Marzemino cantato da Mozart con “La Vigna Eccellente” ad Isera (7-10 settembre), al “Trentodoc sul Lago di Garda” con l’Istituto Trento Doc (fino al 3 settembre); dal Friuli, tra le prime Regioni a proporre la vendemmia turistica e per “Friuli Doc” a Udine (7-10 settembre), alle Langhe, dove nel Villaggio Narrante di Fontanafredda tornano il “Serralunga Day” (8 settembre) dedicato alla prima Menzione Comunale del Barolo, e la “Festa della Vendemmia” (9 settembre), mentre l’Associazione di produttori “Verduno è uno” racconta in un press-tour il Pelaverga (6-8 settembre); dall’Umbria, con la “Vendemmia in Fattoria” alla Fattoria Tellus della Famiglia Cotarella (3 settembre), all’Etna, per “ViniMilo”, la rassegna dei vini del vulcano a Milo (fino al 10 settembre). Tutti eventi segnalati in agenda da WineNews, e tra i quali si ripercorre anche la millenaria storia del vino in un “Convivium” di studiosi e vini a Pompei (2-3 settembre).
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Cronaca
Bodega Perelada, una cantina da primato
Bodega Perelada, 131 ettari vitati divisi in 5 vigneti alle pendici dei Pirenei e tra i punti di riferimento della viticoltura catalana, celebra il primo secolo di vita con una nuova cantina firmata da uno degli studi più prestigiosi d’Europa, Rcr Arquitectes, vincitore del Pritzker Architecture Prize, l’Oscar dell’Architettura, nel 2017. Investimento monstre per il mondo del vino spagnolo, 46 milioni di euro: la metà di quanto speso da Marchesi Antinori per “Antinori nel Chianti Classico”, progettata dall’architetto fiorentino Marco Casamonti.
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Wine & Food
La Calabria del vino e il suo Cirò salutano il loro “padre nobile”: addio a Nicodemo Librandi
La Calabria del vino e il suo Cirò, vino dalle radici antichissime, salutano il loro “padre nobile”: si è spento, a 78 anni, Nicodemo Librandi, figura simbolo della rinascita del vino calabrese, pioniere capace di legare la storia e la tradizione antica alla scienza e alla modernità, alla guida della cantina di Famiglia, la Librandi, nota nel mondo per la sua anima innovativa e antesignana nella ricerca e sperimentazione di vitigni autoctoni, che ha fissato, conservato ed esaltato il patrimonio viticolo della Calabria. Nicodemo Librandi, a maggio 2023, era stato insignito della Laurea honoris causa in Scienze Agrarie dall’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, “per la sua instancabile attività di ricerca nel settore della vitivinicoltura, e per aver brillantemente coordinato le attività di ricerca nel recupero della biodiversità viticola calabrese”.
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WineNews.tv
La risposta (positiva) dei Piwi alla sfida della Peronospora e delle altre malattie
La vendemmia più difficile degli ultimi anni è alle porte. La vera sfida è stata la gestione della pressione della Peronospora, che in alcune Regioni ha portato a perdite drammatiche, con cali produttivi anche superiori al 50%. A superare praticamente indenne l’estate, i Piwi, i vitigni resistenti alle malattie fungine e un’alternativa sostenibile anche a livello ambientale, come racconta a WineNews Nicola Biasi, enologo alla guida del progetto “Resistenti Nicola Biasi”, la rete che riunisce 8 aziende produttrici di vini da vitigni resistenti in 8 territori diversi.
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