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WineNews
N. 3.857 - ore 17:00 - Martedì 19 Dicembre 2023 - Tiratura: 31.224 enonauti,
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La News
La crisi del vino in Francia
Consumi in calo, vigneti in eccesso e un rilancio del prodotto vino da portare avanti. Il settore in Francia, una delle grandi potenze del vino mondiale - ma ovviamente le difficoltà abbracciano anche altri Paesi - sta attraversando un momento complicato. Lo ha detto Bernard Farges, presidente Comité National des Interprofessions des Vins à Appellation d’Origine et à Indication Géographique (Cniv). Che non ha nascosto la crisi, a partire “dai 100.000 ettari di vigneto in eccesso” focalizzandosi anche sulla necessità che le esportazioni debbano tornare a crescere. Ma al settore serve anche un intervento urgente per far fronte al calo dei consumi.
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Primo Piano
Rapporto Ismea-Qualivita 2023: la Dop Economy italiana per la prima volta supera 20 miliardi
La crisi energetica e climatica non frenano la Dop Economy italiana, che mette ancora a segno un record: il settore delle Dop e Igp vola oltre 20 miliardi di euro di valore alla produzione 2022 (+6,4% su base annua), assicurando un contributo del 20% al fatturato complessivo dell’agroalimentare italiano, e raggiunge quota 11,6 miliardi di export (+8% sul 2021), rappresentando il 19% del giro d’affari all’estero del made in Italy. E se è nel Nord-Est che si concentra oltre la metà (55%) del valore, con Veneto e Emilia Romagna prime Regioni, è la Lombardia la Regione che cresce di più (+318 milioni). A dirlo è il “Rapporto Ismea-Qualivita” 2023, presentato ieri a Roma, su un settore che conta 296 Consorzi, oltre 195.000 imprese e un numero di 890.000 occupati stimati per la prima volta. Nel 2022 il cibo Dop e Igp sfiora 9 miliardi di valore all’origine (+9% in un anno, +33% sul 2012) per un fatturato al consumo finale di oltre 17 miliardi (+6%). Grana Padano Dop (1,73 miliardi, +18,8%), Parmigiano Reggiano Dop (1,72 miliardi, +7%), Prosciutto di Parma Dop (932 milioni, +11,2%), Mozzarella di Bufala Campana Dop (502 milioni, +9,4%) e Aceto Balsamico di Modena Igp (381 milioni, -5,2%) sono i primi 5 “distretti” di un comparto che vale 4,6 miliardi di export (+6% in un anno, +66% nel decennio), grazie al recupero dei mercati Extra-Ue (+10%). La produzione di vino imbottigliato Dop e Igp, dopo il balzo 2021, si attesta a 26 milioni di ettolitri nel 2022 (-4%). I dati in valore indicano invece una crescita per l’imbottigliato (+5% a 11 miliardi) e per lo sfuso (+13% a 4 miliardi). Tra le prime 10 Denominazioni a valore - Prosecco Dop (1,14 miliardi, +29,1%), Conegliano Valdobbiadene Prosecco Dop (239 milioni, +27,8%), Delle Venezie Dop (188 milioni, +2,1%), Asti Dop (133 milioni, +1,4%), Amarone della Valpolicella Dop (130 milioni, +5,4%), Valpolicella Ripasso Dop (114 milioni, +15,1%), Chianti Dop (105 milioni, 9,6%), Puglia Igp (102 milioni, -17,5%), Alto Adige Dop (100 milioni, +24,9%) e Barolo Dop (97 milioni, +5,4%) - ben 9 crescono sul 2021. E a fronte di volumi esportati simili al 2021, gli introiti crescono del 10% sfiorando 7 miliardi, a +80% sul 2012 e con risultati positivi soprattutto per i Dop (+12% e +116% nel decennio), e in particolare per gli spumanti (+21%), rappresentando a valore il 90% delle esportazioni. 
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L’appello della “preside-coraggio” di Caivano
“Chi entra all’Istituto Morano può sognare e le due Fondazioni daranno ai ragazzi la possibilità di farlo. Oltre a istruirli, bisogna tirar fuori i loro talenti, con la consapevolezza che senza regole non si va da nessuna parte”. Così Eugenia Carfora, la “preside-coraggio” di Caivano, nei giorni scorsi a Napoli, nel lancio della collaborazione tra le Fondazioni Scudieri e Cotarella, che partirà dalla città campana che, dopo gli episodi di violenza minorile, ha dato impulso al Decreto Caivano, e dall’Istituto Superiore Francesco Morano, come risposta al suo appello perché fondazioni e istituzioni “adottino” le aree scolastiche difficili per permettere la presenza di professori eccellenti, per far innamorare i ragazzi allo studio ed educarli ai sentimenti. Con il magistrato antimafia Catello Maresca che ha esortato a produrre un “vino Caivano” simbolo di rinascita.
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Focus
I vini bianchi e rosati si prendono oltre la metà dei consumi
Per la prima volta i vini bianchi e rosati rappresentano, messi insieme, oltre la metà del consumo globale di vino con i rossi che invece calano nell’indice di gradimento. Lo riferisce l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (Oiv). Dall’anno 2000 si è verificato un cambiamento significativo nelle preferenze dei consumatori di vino: il 43% di quelli consumati nel 2021 erano bianchi, +3% rispetto all’inizio del secolo, mentre la percentuale di vini rossi è scesa da poco più della metà al 47%. Dal picco del 2007, il consumo di vino rosso è diminuito del 15% e solo in Francia le vendite sono scese di quasi la metà dall’inizio del secolo. Secondo i dati Oiv, nello stesso periodo, il consumo globale di vino bianco e rosé è aumentato rispettivamente del 10% e del 17%. Il boom dei vini spumanti negli Stati Uniti, in Germania e nel Regno Unito, in particolare, ha continuato a guidare questa crescita dal 2010. Le vendite, in questi Paesi, stanno compensando la “discesa” in Paesi come Francia e Spagna, dove gli acquisti di vino sono calati in modo significativo. Gli Stati Uniti sono il Paese con il più alto consumo di vino bianco al mondo, con un aumento del 65% tra il 2000 e il 2021, mentre il consumo in Italia, secondo mercato mondiale di vino bianco, è rimasto stabile. La Francia è il più grande mercato dei vini rosati.
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Cronaca
L’orologio “nato” dai vigneti di Chateau Latour
Due eccellenze nei propri campi si sono unite per creare qualcosa di esclusivo. Château Latour, icona di Bordeaux e del vino mondiale, ha collaborato con Girard-Perregaux, antica e importante orologeria svizzera, per realizzare un orologio prodotto in 18 esemplari: il “1966 Chateau Latour Edition”. La particolarità, è che il quadrante è stato ricavato con ciottoli provenienti da uno dei vigneti di Chateau Latour, dove il terreno profondo a base di ghiaia è arricchito dall’argilla presente nel sottosuolo.
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Wine & Food
Il caro spesa non si ferma: nei primi 9 mesi 2023, alimenti e bevande crescono del 9%
Il caro spesa, tra le mura di casa, continua a salire per alimenti e bevande: un trend che emerge dal nuovo Report sugli acquisti domestici di Ismea, elaborato sulla base dei dati aggiornati a settembre dell’Osservatorio condotto assieme a NielsenIQ. E così, particolare importante, in attesa che l’effetto congiunto tra la frenata dell’inflazione (+1,7% a ottobre da 5,3% di settembre) e le politiche di calmieramento dei prezzi dei generi alimentari messe in atto dal Governo per tutelare il potere di acquisto possano esplicare i loro effetti, come spiega Ismea, il carrello della spesa ha fatto registrare un ulteriore balzo in avanti del 9%, sui primi 9 mesi dello scorso anno, che va a sommarsi all’incremento 2022 (+7%). Parliamo di un aggravio per le famiglie di oltre 7 miliardi di euro solo nei primi 9 mesi 2023 a fronte di un carrello più leggero.
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Il vino emoziona ed è ancora il miglior compagno per esaltare la tavola nei grandi ristoranti
Il vino è ancora il miglior compagno per esaltare la tavola nei grandi ristoranti? WineNews lo ha chiesto ai sommelier stellati, da Paolo Porfidio di Terrazza Gallia dell’Excelsior Hotel Gallia di Milano, ad Alessandro Tomberli dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze, da Andrea Gionchetti del ristorante Qafiz a Santa Cristina d’Aspromonte, a Tomas Torsiello dell’Osteria Arbustico a Capaccio Paestum, da Roberto Franceschini del Ristorante Romano di Viareggio, a Fabio Santilli del Mandarin Oriental a Muscat in Oman.
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