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N. 2.824 - ore 17:00 - Lunedì 27 Gennaio 2020 - Tiratura: 31.110 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Sono passati dieci anni da quando James Suckling, uno dei critici del vino più influenti al mondo, ha lasciato Wine Spectator per mettersi in proprio. Un anniversario che, dopo 100.000 vini assaggiati e decine di eventi in giro per il mondo, Suckling ha voluto celebrare con tre premi, al vino, al winemaker ed alla “Winery of the Decade”, Masseto, della famiglia Frescobaldi, unica griffe di Toscana - secondo il critico californiano - capace di ergersi al livello dei grandi Château di Bordeaux e dei grandi produttori di Borgogna, conquistando, ad un prezzo importante (800 dollari a bottiglia sul mercato Usa, ndr), i vertici del mercato, compresa la Place de Bordeaux.
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Le Langhe patrimonio Unesco, uno dei territori più importanti dell’Italia e del mondo del vino, come tutti, fanno i conti con il cambiamento del clima. Orizzonte costante di questi anni della viticoltura, ma che il territorio di Barolo e Barbaresco, e non solo, possono affrontare con un presente fatto di una certa solidità economica e con grandi annate in bottiglia, nonostante vendemmie difficili. Sintesi del sentiment che emerge da Nebbiolo Prima (evento di Albeisa), appena conclusa, che lascia spazio a Grandi Langhe, oggi e domani ad Alba, con la firma del Consorzio di Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani (insieme a quello del Roero), che il 4 e 5 febbraio volerà a New York per la prima edizione in assoluto di “Barolo e Barbaresco World Opening”, con 200 produttori, chiamando a raccolta il meglio della critica e dei media mondiali insieme alla grande cucina di Massimo Bottura, alla musica del fenomeno internazionale Il Volo e la conduzione di Alessandro Cattelan. Intanto, i numeri dell’economia parlano chiaro: l’export enoico del Piemonte, di cui le Langhe sono pilastro primario, nel 2018 ha superato il miliardo di euro, e nei primi 9 mesi del 2019 la crescita è stata del 5,2%, secondo l’Istat. Una solidità economica che fa ben sperare per il futuro, anche grazie ai vini che entrano in commercio in queste ore, le nuove annate e riserve di Barolo, Barbaresco e Roero, frutto di vendemmie felici, come la 2016, e altre non proprio facili, come la 2014 e la 2017 (per opposti motivi, nell’approfondimento i nostri migliori assaggi). Andamenti irregolari che mettono alla prova il territorio delle Langhe economicamente sano, che lavora su circa 10.000 ettari per poco più di 62 milioni di bottiglie coprendo 10 denominazioni d’origine diverse. Un tessuto fatto soprattutto da aziende familiari, specie se si guarda alle principali denominazioni, Barolo e Barbaresco: nel Barolo il 60% delle cantine produce meno di 30.000 bottiglie all’anno, contando su una media di 5 ettari a testa, nel Barbaresco a produrre meno di 30.000 bottiglie all’anno è addirittura l’87% dei produttori. |
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Se i consumi globali di vino stentano a crescere, ci sono categorie all’interno del settore che performano meglio di altre, a partire dalle bollicine e dai vini bio, che hanno visto la propria quota raddoppiare nel mondo dal 2013 ad oggi, con prospettive di crescita importanti almeno fino al 2023, quando il potenziale produttivo dei tre produttori chiave - Italia, Francia e Spagna - arriverà a due miliardi di bottiglie. Come racconta lo studio dell’Iwsr presentato a MillésimeBio, focalizzato sulla produzione ed il consumo dei vini bio nei 5 mercati chiave di Francia, Italia, Spagna, Germania e Usa, nel 2018 il fatturato del vino bio è arrivato a 3,3 miliardi di euro, su un totale vino di 165,8 miliardi di euro. Nel 2023, il Belpaese avrà 96.320 ettari bio, per un potenziale produttivo di 924 milioni di bottiglie. |
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Il mondo invecchia - ed anche i consumi del vino ne risentono -, le occasioni di consumo si moltiplicano e si continuerà a bere sempre meno e sempre meglio: ecco come cambia il rapporto tra i consumatori e le abitudini di acquisto secondo la sezione “Retail” del report “Global Trends in Wine” 2020 di Wine Intelligence, che individua tre tendenze. Già oggi, la percentuale maggiore di wine lover è tra gli over 55 (in Gran Bretagna sono il 42%, in Usa il 38%), e nel 2060 il 30% della popolazione avrà più di 65 anni. Consumatori consapevoli e maturi, di cui il mondo del vino dovrà tenere conto (“Maturing consumers”). Come detto, i consumi fuori casa mostrano una frequenza maggiore, specie nella fascia di età 18-34 anni, con i consumatori britannici che bevono 14 bicchieri di vino al mese ed i loro coetanei Usa 13, e la condivisione del brindisi vive sempre più sui social (“Growing on-premise opportunity”). Infine, la “Premiumisation”, tendenza tutt’altro che nuova ma sempre fondamentale: crollano gli “heavy drinkers”, ossia i forti bevitori, mentre le casse di premium wine vendute cresceranno in tutto il mondo da qui al 2023, dalla Cina (dalle 22 milioni di casse di oggi alle 35 milioni) agli Stati Uniti (da 42 a 53 milioni). |
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Il calo dei consumi enoici del -0.9% negli Stati Uniti nel 2019, dopo 25 anni di crescita, è stata una delle notizie in primo piano in questo inizio di 2020. Il dato Iwsr, però, non convince l’agenzia di analisi dei mercati BW166, che parla invece di una crescita dei consumi - a volume - del +1,1%, per un totale di 409 milioni di casse da 9 litri, sostenendo che i numeri delle statistiche ufficiali si basino su sondaggi e dati forniti solo dai maggiori fornitori e distributori, non tenendo in conto la complessità e la frammentarietà del mercato Usa di oggi. |
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È durata poco la “pausa” tra Carlo Cracco, forse il più mediatico dei grandi chef degli ultimi anni, ed il piccolo schermo: dopo aver lasciato Masterchef nel 2017, Cracco ha continuato con Hell’s Kitchen, sempre su Sky, fino al 2019. Show che non vedrà l’edizione 2020, quando però lo stesso Cracco tornerà sul piccolo schermo grazie ad Amazon Prime Video, piattaforma del colosso Amazon. Il programma si chiamerà “Dinner club”, e vedrà lo chef (una stella Michelin con il suo Ristorante Craccco a Milano), in compagnia di 6 attori italiani, andare in giro per il mondo, attraverso il Giappone, il Vietnam, la Francia, la Spagna, il Perù e il Messico alla scoperta dell’arte culinaria dei migliori chef del mondo. “Scopriremo alcune delle più incredibili meraviglie gastronomiche del mondo, in un divertente viaggio insieme ad un gruppo di amici speciali”, ha detto Carlo Cracco.
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Da Grandi Langhe, nelle parole del presidente del Consorzio di Barolo e Barbaresco, le strategie per il futuro di un territorio in salute “grazie alle scelte del passato. Ora siamo noi che siamo chiamati a fare scelte che costruiscano il lungo percorso che ancora c’è da fare. Che passa dalla valorizzazione delle nostre Menzioni Geografiche, dal freno alla vendita del vino sfuso, dal miglioramento del posizionamento e da un progetto di sostenibilità vera e tangibile. Barolo e Barbaresco devono puntare su maggiore qualità e valore, non su maggiore quantità”. |
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