Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui
|
N. 3.239 - ore 17:00 - Mercoledì 8 Settembre 2021 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
|
|
|
|
|
|
L’Italia non è da sola, anche Spagna e Francia, come raccontato dal segretario generale del Ceev, Ignacio Sanchez Recarte, dalla presentazione della vendemmia 2021 di Uiv, Assoenologi e Ismea, hanno dovuto fare i conti con gelate, siccità, grandinate e acquazzoni. Che si traducono in un calo della produzione francese del -24%, con perdite importanti in Champagne e Bordeaux. In Spagna, invece, si prevede una produzione giù del 16%, con la Castilla La Mancha che fa peggio della media, mentre il Cava decide rese inferiori per tenere sotto controllo la produzione. In calo anche la Germania (-5%), non il Portogallo (+1%), dopo la disastrosa 2019. |
|
|
|
|
I primi grappoli sono arrivati in cantina già da qualche settimana, e la vendemmia sta ormai entrando nel vivo in ogni Regione del Belpaese, con una conferma del calo produttivo previsto qualche mese fa: la produzione nazionale di vino per la campagna 2021 si attesterà a quota 44,5 milioni di ettolitri, in calo del 9% sui 49 milioni di ettolitri del 2020, come rivelano i dati elaborati da Uiv - Unione Italiana Vini, Assoenologi e Ismea, presentati oggi. La speranza, ovviamente, è che l’andamento climatico, dopo una stagione caratterizzata dalle gelate primaverili, che hanno colpito molti areali soprattutto del Centro Nord, seguite da un’estate particolarmente calda e siccitosa, dove non sono mancati forti temporali, accompagnati da importanti grandinate, sia clemente, anche perché, come ha ricordato il presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella, “il Climate Change ha un’influenza enorme, ben più del Covid. Il 2021 non ci ha risparmiato nulla: gelate, grandine, siccità, temporali. La risposta sta nella viticultura di precisione, in cui la scienza conoscitiva viene applicata in vigna: non c’è più spazio per l’improvvisazione. Alcuni vitigni autoctoni, se portati alla produzione con un sistema di allevamento scientifico, danno risultati eccezionali, e in questo senso il cambiamento climatico potrebbe non essere così devastante, a patto che si applichino le tecnologie esistenti lavorando in vigna, non davanti ad un computer. La bassa produzione - continua Riccardo Cotarella - non penalizza tutti, pesa su chi produce Dop importanti e richieste sul mercato, ma un anno fa il primato mondiale produttivo non servì a molto, se non a svendere i vini comuni sottocosto. Mi auguro che questo calo rivaluti i prezzi delle uve. Per quanto riguarda la qualità - conclude il presidente Assoenologi - sarà molto eterogenea”. Ernesto Abbona, presidente Unione Italiana Vini (Uiv), fa invece un bilancio sulle priorità del settore, “sullo stato di salute, le linee programmatiche e le politiche future. Può essere la vendemmia del rilancio, perché nonostante il calo produttivo l’Italia si conferma leader mondiale, e i segnali dai mercati sono incoraggianti, persino sul 2019. Apprezziamo gli sforzi del Mipaaf sulla promozione, ma sul bando Ocm Promozione chiediamo flessibilità”. (Tutti gli interventi in approfondimento) |
|
|
|
|
Il linguaggio del cinema, la “settima arte”, per raccontare le storie di uno dei territori del vino più importanti d’Italia, la Valpolicella, e di alcune delle sue realtà più rappresentative. È ciò di cui parlerà il docufilm “Le Famiglie Storiche - Un racconto sull’Amarone”, voluto dall’associazione guidata da Alberto Zenato, che mette insieme 13 protagonisti del territorio: Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre d’Orti, Venturini e Zenato. Il docufilm, che sarà presentato domani a Verona (Cinema Teatro Rivoli, Piazza Bra 10), e sarà poi visibile sui principali canali di comunicazione delle Famiglie, è stato girato dal giovane regista Michael Gasparini nella prima fase della pandemia, per raccontare la forza “umana” dei produttori, e la loro passione per il proprio lavoro e il proprio territorio. |
|
|
|
|
|
Come rivelano i dati elaborati da Uiv - Unione Italiana Vini, Assoenologi e Ismea, presentati oggi, la produzione nazionale di vino per la campagna 2021 si attesterà a quota 44,5 milioni di ettolitri, in calo del 9% sul 2020. Il Veneto mantiene il primato e si consolida, con quasi 11 milioni di ettolitri, seguito da Puglia (8,5 milioni di ettolitri), Emilia Romagna (6,7 milioni di ettolitri) e Sicilia (3,9 milioni di ettolitri) che, insieme, valgono il 60% di tutto il vino italiano. In termini geografici, si osserva una flessione piuttosto generalizzata, con pochissime eccezioni. Nel Nord Ovest si stimano flessioni del 10% per Piemonte e Liguria, mentre in Lombardia le perdite sembrano essere del 20%. Contenuto, invece, il calo in Valle d’Aosta. Al Nord Est, riduzioni più limitate in Veneto e Friuli Venezia Giulia (-7%), rispetto al -10% del Trentino Alto Adige e al -15% dell’Emilia Romagna. Nel Centro Italia particolarmente importante sembra il calo della Toscana (-25%), e non va troppo meglio all’Umbria (-18%), alle Marche (-13%) e al Lazio (-10%). A Sud la situazione è più variegata: in positivo Sicilia (+9%), Calabria (+10%) e Campania (+5%), in calo Puglia (-5%), Abruzzo (-18%), Molise (-15%), Sardegna (-15%) e Basilicata (-10%). (La vendemmia, Regione per Regione, in approfondimento). |
|
|
|
|
|
Una scuola di cucina viene invitata a partecipare ad una gara per aggiudicarsi uno stage nel ristorante dello chef pluristellato, n. 1 al mondo nel 2018, Massimo Bottura. Ma la vera sfida è che tutti i giovani studenti devono utilizzare lo stesso ingrediente in ogni ricetta: il Parmigiano Reggiano. Inizia così la storia di “Gli Amigos”, nuovo film di Paolo Genovese con Stefano Fresi, che sarà presentato il 14 settembre al Notorius Cinema Gloria di Milano dal regista David di Donatello nel 2016 e dal Consorzio Parmigiano Reggiano. |
|
|
|
|
Da una parte il clima pazzo, che fa crollare la produzione nazionale del -27%, dall’altra la svolta green delle famiglie italiane, che ne fanno la prima voce di spesa a tavola, ma anche il record delle esportazioni, cresciute del 6% nei primi 6 mesi del 2021 sul 2020: è la situazione in chiaroscuro di frutta e verdura made in Italy, analizzata da Coldiretti, al Macfrut di Rimini, di scena fino al 9 settembre. Un frutto su quattro, secondo i dati dell’European Severe Weather Database (Eswd), è andato perduto a causa dei quasi sei eventi estremi registrati di media ogni giorno nel 2021, tra siccità, bombe d’acqua, violente grandinate e gelo. Una situazione drammatica per i produttori colpiti dalle calamità e per un settore che garantisce 440.000 posti di lavoro, il 40% del totale in agricoltura, con un fatturato di 15 miliardi di euro all’anno. |
|
|
|
|
|
Le innovazioni e le prospettive di un territorio che è un piccolo miracolo del vino italiano, e motore storico del Rinascimento enoico del Belpaese. La visione di produttori “veterani” di Bolgheri e di chi ci ha investito più di recente, credendo nella forza di un territorio che ha fatto di poche regole chiare e della libertà di sperimentare e creare uno dei suoi punti di forza, che lo hanno portato ai vertici sugli scaffali, nelle cantine e nelle carte dei vini di tutto il mondo. |
|
|
|
|