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N. 2.480 - ore 17:00 - Mercoledì 5 Settembre 2018 - Tiratura: 31.110 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Un tester, con indosso dispositivi che misurano i suoi stati emotivi, che attraversa i vigneti di Franciacorta con la Mini Cooper S E ALL4, ibrida e per una guida elettrica, per poi concedersi una visita in cantina e, a fine del viaggio, una degustazione delle celebri bollicine nella Biosphera 2.0, primo modulo abitativo sostenibile certificato dagli standard più rigorosi. A misurare le sue emozioni, Thimus, start-up italiana specializzata in neuroscienze, per il Consorzio del Franciacorta, in un progetto che lancia il territorio nel futuro, grazie alla stesura di un report per le aziende con indicazioni strategiche per migliorare le esperienze che offrono. |
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Con 1.437 unità raggiunte nel 2017, oggi i negozi specializzati in prodotti bio in Italia sono il 13% in più sul 2013 e ben il 111% in più sul 1993 (fonte: BioBank), il 60% concentrato al Nord, e con il 45% che ha aperto nell’ultimo decennio. Un exploit, che vede, nella media, un punto vendita specializzato offrire ben 2.000 referenze, per il 79% prodotti alimentari confezionati, in testa pasta, riso, farine e prodotti da forno (che, per il 77% degli esercizi, sono quelli aumentati maggiormente negli ultimi 2-3 anni). Referenze selezionate prima di tutto con il criterio di differenziarsi dalla gdo (34%), inserendo negli scaffali novità in grado di attirare l’attenzione del consumatore (per il 40%, per esempio, il packaging ecologico è fondamentale per il successo di un prodotto). Due le categorie di prodotti che più incontrano l’interesse degli appassionati: quelli con proprietà benefiche per la salute (34%) e “vegan” (36%). Parola dell’Osservatorio Sana 2018 “Tutti i numeri del Bio italiano: i driver del consumatore e le novità del canale specializzato”, annuale approfondimento sui più influenti temi del mercato biologico italiano promosso per il Salone internazionale del biologico e del naturale (BolognaFiere, 7-10 settembre) da BolognaFiere, Federbio e Assobio e realizzato da Nomisma (che, il 7 settembre, diffonderà tutti i dati sull’agroalimentare bio italiano, da fonti Sinab del Ministero delle Politiche Agricole e Ismea), con un focus sui consumatori, le loro abitudini d’acquisto, le motivazioni alla base delle loro scelte e le strategie e le proposte dei canali di vendita specializzati (su un campione di 200). Sana che aprirà l’edizione n. 30 ripercorrendo “30 anni di bio: 30 anni di Sana”, nel convegno inaugurale (7 settembre): “in questi anni l’evento si è accreditato come interprete e vetrina, a livello italiano e internazionale, di un mercato in costante crescita ed evoluzione - sottolinea Antonio Bruzzone, dg BolognaFiere - portavoce di un comparto sempre più di rilievo per lo sviluppo del Paese: lo abbiamo visto trasformarsi da settore di nicchia a driver di crescita e innovazione. Il bio e il naturale sono presenti ormai in tutti gli aspetti del quotidiano e guidano le scelte d’acquisto di un numero crescente di consumatori, sempre più attenti ai temi della sostenibilità ambientale e della salute”. |
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La notizia, che non è più una notizia, è che l’Italia aspetta ancora il suo primo Master of Wine, moderno ed enoico Godot destinato, chissà, a rimanere tale. Ormai, l’Istituto britannico annovera tra le sue fila ben 380 Masters of Wine, da 30 Paesi diversi, ma nessuno dal Belpaese. Neanche tra gli ultimi 10, ufficializzati solo qualche giorno fa, dove hanno invece trovato spazio la prima winemaker greca, Olga Karapanou Crawford, e la prima donna Master of Wine di Spagna, Almudena Alberca. Eppure, le Master Class che l’Institute of Master of Wine tiene in Italia da anni sono frequentatissime. Che il corso, totalmente in inglese, particolarmente oneroso, sia in termini di costi che di tempo, sia ancora una montagna insormontabile per gli esperti del Belpaese? E se, più prosaicamente, non facesse per noi? |
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Progetti condivisi per valorizzare il vulcano e le sue contrade, dove dinamici produttori - chi da generazioni, da Firriato a Planeta, da Tasca d’Almerita a Donnafugata, da Passopisciaro a Benanti, da Cottanera a Cusumano, chi dall’altro ieri - investono nella terra, recuperano vecchi vigneti, reimpiantano autoctoni, assumono manodopera locale e creano un circuito virtuoso che genera un indotto socio-economico e stimola la cura del paesaggio, facendone un territorio sulla cresta dell’onda: è la mission dell’“alleanza” dell’Etna, stretta a “ViniMilo” (Milo, fino al 9 settembre), dai sindaci dei Comuni del vulcano (Castiglione di Sicilia, Linguaglossa, Nicolosi, Pedara e Piedimonte Etneo). Ma l’incontro era dedicato anche ad un confronto, forse impensabile fino a pochi anni fa, tra i territori dell’Etna e del Barolo, vocati alla produzione di grandi vini, Patrimonio Unesco, e oggi accomunati anche da produttori top di Langa che hanno deciso di investire in Sicilia, come Angelo Gaja (in partnership con Alberto Graci) e Oscar Farinetti (con Villa dei Baroni, in joint venture tra Borgogno e Tornatore), trasferendo i loro investimenti e il loro know how sul vulcano, sempre con la formula di “alleanze” con i produttori locali. Un know how che, chissà, non possa rappresentare una carta da giocare in futuro. |
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Favorire l’export delle imprese italiane sostenendo la diffusione dei prodotti parallelamente alla cultura del made in Italy in Cina, attraverso l’innovazione digitale: ecco gli obiettivi della partnership tra l’Agenzia Ice e Alibaba Group, leader del commercio elettronico nel Dragone, presentata oggi a Milano e raccontata, a WineNews, da Michele Scannavini, presidente dell’Agenzia Ice. In prima fila, le grandi aziende del wine & food tricolore, da Mezzacorona a Barilla, dal Gruppo Italiano Vini a Illy. |
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Linea Verde cambia volto: il noto programma di Rai Uno non sarà più condotto da Patrizio Roversi, alla guida del programma da ormai 5 anni. Il motivo della sua esclusione non è ancora molto chiaro, ma ciò che si sa è che, come si dice nell’ambiente dello spettacolo, “the show must go on”, e quindi chi affiancherà la ex Miss Italia Daniela Ferolla nella nuova edizione del programma, che inizierà il 16 settembre? Un volto, e una voce, per niente sconosciuto nell’ambiente enogastronomico: è Federico Quaranta, storico presentatore del programma radiofonico di Radio2 dedicato al mondo del vino, Decanter, insieme al collega Tinto (con cui ha firmato il best seller “Sommelier ma non troppo”), ma anche del programma su La7 “Fuori di Gusto” e di alcune puntate de La Prova del Cuoco, su Rai1. |
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Dai segnali che arrivano dalla vendemmia ormai alle porte ai ritardi sul fronte Ocm, dagli attacchi al cibo tricolore, che passa per l’etichetta a semaforo in Uk a quella “nutri score in Francia e Belgio”, fino alla delega al turismo, che rischia di cannibalizzare proprio l’agricoltura. “Sulla vendemmia dati importanti e positivi, che fanno ben sperare un settore trainante dell’economia italiana, ora dobbiamo lavorare sulla promozione all’estero, siamo i primi produttori d’Europa ma la reputation non è all’altezza”. |
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