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N. 3.451 - ore 17:00 - Mercoledì 29 Giugno 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Nel primo trimestre 2022 l’export del vino italiano ha raggiunto quota 1,7 miliardi di euro, in crescita del +18,3% sul primo trimestre 2021, e le due destinazioni più importanti sono ancora Stati Uniti e Germania. Proprio gli Usa hanno segnato una crescita globale delle importazioni del 6,2% a volume e dell’11% a valore, a 314 milioni di litri e 1,49 miliardi di dollari, confermandosi - come sottolineano i dati Oemv - primo importatore a valore e superando la Germania al primo posto anche per volumi. In Canada, invece, frenano le quantità, ma continuano a crescere i valori, con l’Italia (+39%, a 100 milioni di euro) primo esportatore, davanti a Usa e Francia. |
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Nel futuro dell’industria del vino collaborazione, innovazione e tecnologia avranno un ruolo centrale, ma saranno promosse anche le pratiche etiche, la trasparenza, la conoscenza condivisa e la collaborazione tra grandi aziende e vignaioli, per dare una risposta alle sfide di domani, dal cambiamento dei modelli di consumo alle conseguenze dei cambiamenti climatici, che impattano sulla produzione e sulla distribuzione sia del vino che degli altri alcolici: ecco gli atout di “Act For Change”, simposio organizzato da Vinexposium di scena alla Cité du Vin di Bordeaux per “Bordeaux Wine Week”, che ha messo al centro nove grandi temi affrontati da 35 protagonisti del settore da 17 Paesi diversi. Prima di tutto, il futuro dei fine wine, con il passaggio di tante aziende al biologico e al biodinamico, e la necessità di aprire i disciplinari dei vini a denominazione ai nuovi vitigni resistenti. A cambiare, da qui al 2030, saranno anche i profili aromatici dei vini, ma al di là delle papille gustative, però, i vini dovranno soddisfare anche altre esigenze: il 65% dei consumatori dà la priorità ai problemi climatici quando sceglie un vino. Un’altra sfida riguarda il packaging, che in futuro dovrà ridurre l’impronta di carbonio legata al processo di produzione, per imballaggi sostenibili ed ecologici. Vino che corre anche sul web, con un’accelerazione nelle ricerche su Google: quelle sui “vini biologici” sono triplicate, mentre l’80% delle ricerche sono generiche, e la maggior parte si concentra su vitigni, denominazioni e produzioni locali. Altro aspetto di stringente attualità è quello che riguarda il contesto geopolitico, con la guerra in Ucraina che mina il controllo del capitalismo globale, con conseguenze tra cui il rischio di entrare in recessione e la supremazia del dollaro nel commercio internazionale. Di fronte alle sfide climatiche e alla necessità di rimanere competitivi in un mercato in continua evoluzione, le innovazioni agro-ecologiche sono il futuro, come l’intelligenza artificiale in vigna per ottimizzare la gestione e la raccolta, o il calcolo dell’impronta carbonica dei processi produttivi. I lockdown, come abbiamo scritto spesso, hanno spinto la crescita degli acquisti online, e secondo Fabrice Bernard, presidente di Millesima, internet ha suscitato l’interesse dei consumatori per i vini meno conosciuti. |
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Con la sua opera ha rappresentato i caratteri essenziali della cucina di casa, nutrendo l’immaginario collettivo con forme e figure emblematiche in grado di cogliere lo spirito autentico della convivialità familiare. Va al grande regista e produttore cinematografico Pupi Avati il “Premio Artusi 2022”, assegnato ogni anno da Forlimpopoli, la città di Pellegrino Artusi, su proposta del Comitato Scientifico di Casa Artusi, ad importanti personalità del mondo della cultura, con particolare riferimento a quella alimentare, di scena il 4 agosto nella patria del “padre” indiscusso della cucina italiana che ha unito l’Italia con la tavola e il manuale “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”. Forlimpopoli che, nell’attesa, fino al 3 luglio, rende omaggio al suo illustre cittadino con la “Festa Artusiana” n. 26. |
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Il mare come cantina, l’oscurità degli abissi a garantire un affinamento a temperatura costante, le onde a regalare un remuage naturale alle bottiglie. Quella degli “Under Water Wine” non è una moda passeggera, ma una vera e propria pratica enologica, che ha incuriosito e coinvolto tanti produttori in Italia e nel mondo. L’ultimo dei territori ad affacciarsi a questa realtà è l’Etna, con un progetto supportato da Benanti e Passopisciaro, la griffe fondata da Andrea Franchetti, scomparso di recente, e oggi guidata dal figlio Benjamin Franchetti, che prevede l’inabissamento, a 50 metri sotto il livello del mare, nell’area marina protetta, Isola dei Ciclopi, di 2.000 bottiglie di Etna Rosso ed Etna Bianco. L’obiettivo, però, non è solo quello di testare gli effetti dell’affinamento sottomarino, ma di esaminare l’evoluzione dei vini inabissati durante la loro permanenza sott’acqua, attraverso l’analisi di campioni prelevati da sommozzatori specializzati che scenderanno nelle profondità del mare, mese dopo mese. Dietro alla ricerca sperimentale, c’è la start-up “Orygini”, fondata da tre giovani amici, Giuseppe Leone, Riccardo Peligra e Luca Catania, che hanno finanziato il progetto insieme a Benanti e Passopisciaro, in collaborazione con l’Università di Catania (continua in approfondimento). |
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Alla Marchesi Antinori, top brand del vino italiano, prima realtà privata e familiare per fatturato (265 milioni di euro nel 2021, +24,5%, e tra i migliori per redditività, al 17%, secondo i dati Mediobanca), arrivata alla 26esima generazione, con Albiera Antinori alla presidenza, il “Premio Attrattività Finanziaria” 2022 della partnership Eccellenze d’Impresa (Arca Fondi Sgr, Harvard Business Review Italia e GEA-Consulenti di direzione). “Performance finanziarie eccezionali, con marginalità molto elevata e crescita costante nel lungo periodo”, si legge tra le motivazioni. |
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Anche il Franciacorta va “in vacanza”, e inaugura un wine district nella meta vip per eccellenza: la Versilia. Da oggi al 3 luglio con la “Franciacorta Week”, tra gli eventi più glamour dell’estate, le prestigiose bollicine, wine partner di “Versilia Gourmet”, sono protagoniste nei calici nella località balneare toscana per eccellenza, da sempre amata dal jet set, celebre per i ristoranti e locali che attraggono turisti da tutto il mondo e che ospitano degustazioni con le migliori griffe del Consorzio Franciacorta. A partire da quelli premiati con il “Premio Versilia Gourmet Franciacorta 2022”, dal Ristorante Romano (Premio alla Carriera a Romano Franceschini) a Pino (Miglior Chef a Marco Artizzu), a Viareggio, da La Martinatica a Pietrasanta (Ristorante dell’Anno) a Il Parco di Villa Grey a Forte dei Marmi (Migliore in Sala a Fabio Santilli), e non solo. |
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A WineNews il dg di Valoritalia, il più importante ente di certificazione del vino italiano a denominazione: “il Nord Est, con Pinot Grigio e Prosecco, ma non solo, resta la locomotiva, ma crescono a doppia cifra tante altre denominazioni, nonostante anni difficili e questo è un aspetto molto positivo. Il valore delle certificazioni cresce, per accedere ad alcuni mercati sono imprescindibili. E l’Italia è un modello a livello mondiale”.
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