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N. 3.788 - ore 17:00 - Lunedì 11 Settembre 2023 - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Dopo la Peronospora e la grandine, è stata la siccità l’ultima delle innumerevoli piaghe abbattutesi sul vigneto Italia, eppure il bilancio di un agosto che ha raggiunto temperature da record non è poi così drammatico. Le piogge cadute negli ultimi giorni del mese hanno infatti riportato l’equilibrio tra i filari, con la raccolta iniziata in molte Regioni, con i territori di produzione degli spumanti che sono ormai alle battute finali. Il quadro, oggi, non si discosta troppo dalle previsioni di fine luglio, almeno in termini di rese. Dalla Toscana alla Sicilia, la ricognizione di WineNews con vista sulla vendemmia 2023 (in approfondimento). | |
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| | Troppe (330 Doc, 77 Docg e 118 Igt) e troppo piccole, con tanti e forse troppi vincoli. I Consorzi tra problemi di rappresentatività e di governo dell’offerta, non riescono a incidere sui prezzi di mercato, che presentano spesso forbici esagerate. Se questa è la fotografia delle nostre denominazioni di origine, in vista della riforma Ue delle Indicazioni Geografiche (Ig) non bisogna esimersi da un confronto con sistemi, esperienze e mercati che sono approdati a legare i propri vini al territorio solo recentemente, come gli Stati Uniti. Come successo ad Asti, nel focus firmato dall’Accademia Italiana della Vite e del Vino (Aivv) per la “Douja d’Or”. Denominazioni che, ha ricordato Rosario Di Lorenzo, presidente Aivv e professore di viticoltura all’Università di Palermo, “sono un patrimonio culturale, oltre che economico, che non può essere delocalizzato e la proposta del nuovo Regolamento è una opportunità per affrontarne le problematiche”. E se la posizione del Governo sulla riforma (che vivrà il prossimo step in Europa ad Ottobre) è stata illustrata da Oreste Gerini della Direzione Generale Qualità Agroalimentare del Ministero dell’Agricoltura, che vorrebbe, tra le altre cose, un ruolo dei Consorzi rafforzato ma “senza una diretta influenza sulla gestione dei mercati”, l’inserimento del vino “nel pacchetto del nuovo Regolamento Unico assieme agli altri prodotti”, e al mantenimento dei compiti relativi alle modifiche ai disciplinari in seno alla Dg Agricoltura della Commissione Ue, e non all’Euipo, uno punto di vista interessanti, tra gli altri (in approfondimento), lo ha portato Julian Alston, dell’Università della California di Davis, nonché consigliere della Mondavi Foundation. “Se alla loro creazione le denominazioni andavano benissimo, oggi la proposta non affronta alcuni dei temi più critici per le Do come l’asimmetria informativa. Ossia, non tiene conto di quelli che noi chiamiamo “lemons” (limoni), cioè “bidoni”: il compratore non è consapevole dei falsi e quindi il vino cattivo porta fuori mercato quello buono”. E ancora, ha aggiunto Alston, “negli Usa e negli altri Paesi competitori dell’Unione Europea i sistemi Ig per il vino funzionano con successo senza limitare le scelte varietali dei produttori e senza imporre restrizioni sulla resa per limitare l’offerta” ... | |
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| | Il 14 novembre, in Franciacorta, pioveranno ancora stelle. Quelle della ristorazione italiana assegnata dalla Guida Michelin n. 69, che rinsalda ancora di più il rapporto ormai storico con il territorio lombardo, simbolo di eccellenza delle bollicine metodo classico italiano. Sarà ancora una volta una location del territorio che, da anni, è “destination partner” della Michelin, e che ora, grazie al Consorzio del Franciacorta, guidato da Silvano Brescianini, firmerà anche il “Best Italian Sommelier Award” (appannaggio, negli anni scorsi, del Consorzio del Brunello di Montalcino, ndr) ad ospitare la “Star Revelation” n. 69 della “Rossa”. Per capire se ci saranno nuovi ingressi o “cadute” dall’Olimpo della ristorazione italiana che, oggi, conta 385 locali stellati (335 Una Stella, 38 Due Stelle e 12 Tre Stelle). | |
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| | | La ricchezza e la storia enogastronomica dei territori sono un caposaldo fondamentale della cultura italiana nel mondo, ma anche un volano economico di straordinaria importanza, fatto di prodotti d’eccellenza, grandi vini e, ovviamente, saper fare, condiviso da vignaioli, produttori e chef, in una catena della costruzione del valore che unisce terra e tavola. È così anche in Franciacorta, punto d’incontro geografico ideale tra Brescia e Bergamo, insieme “Capitale Italiana della Cultura” 2023, con il Lago d’Iseo sullo sfondo. Un progetto che, ovviamente, non può prescindere da cibo e vino, parte integrante della nostra cultura, e al centro del talk “Terra, le radici della cultura” by Consorzio Franciacorta, oggi a Milano, con gli chef stellati Enrico Bartolini, Andrea Berton, Enrico Cerea, Stefano Cerveni, Carlo Cracco, Davide Oldani, Nadia Santini e Riccardo Scalvinoni a Silvano Brescianini, presidente di Consorzio Franciacorta, Marco Do, Matteo Zoppas, presidente Ice, Maddalena Fossati, direttrice de “La Cucina Italiana”, e la blogger Chiara Maci (in approfondimento). “La terra - ha detto Brescianini - è il nostro patrimonio più importante, dobbiamo alzare l’asticella della qualità. Brescia e Bergamo Capitale Italiana della Cultura ci dà l’opportunità di valorizzare e far conoscere quanto di bello c’è nel nostro territorio”. | |
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| | | Per Vinoway, è il direttore WineNews, Alessandro Regoli, il miglior giornalista enogastronomico italiano 2023 e sarà premiato il 21 ottobre, a Castello Monaci Resort a Salice Salentino, nella “Vinoway Wine Selection” 2024, evento dedicato ai vini di eccellenza e alle figure più influenti del vino, come, tra gli altri, il “WineHunter” Helmuth Köcher, patron “Merano WineFestival” (Premio alla Carriera), Lorenzo Landi (Miglior Enologo), Cristian Specogna della friulana Specogna (Vignaiolo) e Silvia Imparato della campana Montevetrano (Imprenditore). | |
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| | Via via che la raccolta entra nel vivo, le stime della vendemmia 2023 si fanno più precise, in Italia come in Francia, dove gli ultimi dati di Agreste, il servizio di statistica del Ministero dell’Agricoltura francese, aggiornati all’1 settembre, parlano di una produzione di vino stimata in 45 milioni di ettolitri, ossia il 2% in meno del 2022, ma leggermente superiore alla media degli ultimi cinque anni (+1%). La situazione nei diversi territori, però, è contrastante: a pesare negativamente sull’annata, infatti, ci sono gli attacchi di muffa a Bordeaux e nel Sud-Ovest e la siccità in Languedoc e Roussillon. Nel resto del Paese, le condizioni sono generalmente ottimali, al netto di qualche attacco di botrite palesatosi negli ultimi giorni, con alte temperature di fine estate che favoriscono un inizio anticipato della raccolta un po’ dappertutto (in approfondimento). | |
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| | | Le riflessioni Davide Gaeta, produttore, professore all’Università di Verona, e membro dell’Accademia Italia della Vite del Vino. “Nella riforma dei regolamenti Ue sulle Indicazioni Geografiche, il tema della rappresentatività nei consorzi era urgentissima, ma Bruxelles ha fatto lo slalom e lasciato la palla agli stati membri. Se il modello non fa vincere tutti, va rivisto. Iniziando dall’approccio che parte dai controlli: l’imprenditore non è un delinquente. Invece abbiamo creato un sistema di regolamentazioni e di istituzioni costosissimo ...”. | |
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