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N. 3.159 - ore 17:00 - Martedì 18 Maggio 2021 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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La capacità di riconoscere un profumo del vino, non va per forza di pari passo con la capacità di saperlo poi descrivere. O, in altre parole, il linguaggio non sembra avere un ruolo evidente sulla capacità di riconoscere gli aromi del vino, la cui memoria, paradossalmente, non sembra basata sulla capacità di descriverli. È il risultato di un nuovo curioso studio pubblicato sul “Journal of Experimental Psychology” e condotto da ricercatori delle Università di Utrecht e Radboud e del Karolinska Institutet, che sostengono anche come gli esperti di vino siano più bravi a descrivere il vino che gli esperti di caffè a descrivere il caffè (nell’approfondimento). |
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Il nesso, più casuale che diretto, tra contagi e aperture della ristorazione, i dati, drammatici, che raccontano la crisi di un settore che il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha definito la trincea nella guerra alla pandemia, il crollo dei consumi, i limiti e l’inadeguatezza dei ristori, il mondo che cambia e la speranza che, sulla scorta della road map tracciata dal Consiglio dei Ministri di ieri e dal Decreto Legge che segna il vero nuovo inizio per tutta l’Italia, torna a fare capolino tra tavoli e fornelli: ecco gli atout emersi dal “Rapporto Ristorazione 2020”, curato da Fipe/Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, presentato da Luciano Sbraga, direttore Centro Studi Fipe/Confcommercio, cui hanno partecipato il presidente Fipe Lino Stoppani e il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, proprio nel giorno del via libera del Consiglio dei Ministri alla road map decisa dalla cabina di regia sulla pandemia voluta dal Governo, che prevede il servizio al tavolo nei ristoranti, a cena e al chiuso, dall’1 giugno, il coprifuoco alle 23 da domani (ma sparirà solo il 21 giugno) e il ritorno dei matrimoni e dei banchetti dal 15 giugno. Una serie di segnali che, però, non cancellano un anno di sofferenze e scontri, anche vivaci, tra politica e settore dei pubblici esercizi. “Dal 26 aprile il tasso di positività è passato dal 5,8% al 2,8%: il rapporto tra aperture e contagi è un rapporto causa/effetto che non esiste”, dice Luciano Sbraga, direttore Centro Studi Fipe/Confcommercio snocciolando i dati del rapporto, che ha mostrato come il settore abbia registrato, nel 2020, 22.000 chiusure e perso 31 miliardi di euro. “Oggi vediamo degli spiragli, ma speravamo in maggiore coraggio da parte del Governo. I danni di questi mesi vanno al di là dell’economia, riguardano la coesione sociale del Paese”, mette in guardia Enrico Lino Stoppani. A fare le veci del Governo, il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti: “ le nostre decisioni devono permettere di dare una prospettiva certa per le realtà imprenditoriali. Non riesco ad immaginare città e paesi senza i luoghi di socialità e aggregazione come bar e ristoranti” (gli interventi integrali e i dati in approfondimento). |
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Il vino sì ma “con l’Idrolitina”. E “a Beethoven e Sinatra, preferisco l’insalata, a Vivaldi, l’uva passa, che mi dà più calorie”. “Wine! Come bring me wine to cheer me, Friend of my heart!”. Parole libere, assolutamente libere, con quell’eclettismo e quel tocco di magia che ci ha insegnato a vedere in ogni cosa, anche in un calice di vino, assaggiato ascoltando i suoi capolavori. Anche questo, tra i ricordi, resterà di Franco Battiato, scomparso a Milo tra i vigneti dell’Etna, “buen retiro” del grande artista siciliano immerso nella bellezza della sua terra, tra i “mondi” complessi in cui ci ha fatto viaggiare. Ripercorrendo il cammino della cultura dall’Oriente all’Occidente, che poi è lo stesso che ha portato la vite fino a noi e il sufismo fino a lui, i cui stilemi ricorrenti sono i riferimenti al vino. Che in Paradiso non mancherà. |
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Quasi 1 italiano su 5 trascorrerà le vacanze 2021 in campagna, tra natura ed enogastronomia, tra voglia di normalità e sicurezza. Ma, soprattutto, il 54% vorrebbe andare a vivere in campagna, spinto dalla ricerca di una migliore qualità della vita ma anche dalla paura della pandemia, e per ritrovare il senso di comunità. Emerge da un’indagine Coldiretti/Notosondaggi, nell’incontro “L’Italia torna contadina”, con Fondazione Univerde e Campagna Amica, oggi a Roma, a 20 anni dall’approvazione della Legge di Orientamento, celebrata anche da un Annullo Filatelico di Poste Italiane. La curiosità? Più di 1 italiano su 3 consiglierebbe al proprio figlio di fare l’agricoltore. E il merito si deve anche a questa Legge che, firmata dall’allora Ministro dell’Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio, dopo la mucca pazza, ha favorito la rigenerazione dell’agricoltura italiana nell’ottica della multifunzionalità, dando valore al patrimonio agroalimentare, per il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, dignità agli agricoltori secondo il presidente Coldiretti Ettore Prandini, e sicurezza alimentare ai consumatori, ha detto il Ministro alla Salute Roberto Speranza. Facendone, ieri come oggi, un settore con cui l’Italia può guardare con fiducia al futuro, per il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia.
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Una limited edition di sole 1.000 bottiglie del Brunello di Montalcino 2016, già da collezione perché espressione di un’annata grandissima, tra le migliori di sempre, e perché “vestite” con la maglia rosa del Giro d’Italia, che compie 90. A firmarla, con il placet di Rcs-Gazzetta dello Sport è Ciacci Piccolomini d’Aragona, tra le cantine più blasonate, della famiglia Bianchini, aspettando, domani, la “Brunello di Montalcino Wine Stage” del Giro d’Italia, tra le strade bianche ed i vigneti del Brunello, che promettono spettacolo. |
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Il Vinsanto Riserva 2013 di Capezzana, l’Amarone della Valpolicella Riserva 2012 di Santa Sofia, il Vermentino Maremma Toscana di Tenuta Aquilaia 2020 e il Verdicchio di Matelica Vigneti B. 2019 di Belisarsio: ecco i “trophy” dell’Italia nell’International Wine Challenge 2021 di Londra. 17 gli ori: Vernaccia di Oristano Riserva 2006 di Silvio Carta, Pecorino Terre di Chieti 2020 di Tombacco, Cartizze di Colesel, Brunello di Montalcino Seconda Stella a Destra 2016 de La Togata, Amarone della Valpolicella 2017 di Cantina di Soave, Vernaccia di San Gimignano Riserva 2016 di Panizzi, Barolo Patres 2017 di San Silvestro, Brunello di Montalcino Riserva Poggio alle Mura 2015 di Banfi, Mandrarossa Bertolino Soprano 2018 di Settesoli, Andy’19 2019 di Fiorini, Docet 2014 di Conti di San Bonifacio, Valpolicella Ripasso 2018 di Cantina Valpantena, ed il Vermouth di Cinzano. |
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A WineNews il direttore della sezione vini di Finarte. “Abbiamo griffe buonissime in tutto il Paese, ma per diventare un Tignanello ce ne vuole. È difficile a volte da raccontare tutta questa varietà: Barolo e Brunello vendono da sé, ma usare l’asta come leva di marketing per gli altri è difficile. L’asta funziona veramente se si raggiungono rialzi clamorosi, che solo i vini più conosciuti riescono, solitamente, a raggiungere”. |
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