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N. 2.679 - ore 17:00 - Venerdì 28 Giugno 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Nei grandi territori del vino, quando si parla di turismo, l’offerta enogastronomica la fa da padrona. Ma se si limita a questo, si rischia la deriva di trasformare tanti borghi d’Italia in grandi ristoranti a cielo aperto, e poco più, se non vi si abbina anche qualcosa di più. Come fa, da anni, uno degli eventi “pionieri” e più longevi che uniscono vino e musica, il Jazz & Wine in Montalcino, firmato da Castello Banfi, che dal 2 al 14 luglio (edizione n. 22) vedrà grandi star internazionali nel borgo patria del Brunello, da Dee Dee Bridgewater a Roberto Gatto, da Alfredo Paixao a Flavio Boltro Bbb Trio e Stefano Di Battista, per citarne alcuni. |
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Qualcosa è cambiato in vetta alla “Wine Lister”, il portale che mette in fila le etichette migliori del mondo prendendo in considerazione, oltre ai punteggi della grande critica internazionale, anche fattori spesso non troppo considerati, come distribuzione, liquidità e potenzialità di invecchiamento, che se in vetta incorona il Romanée-Conti e La Tâche del Domaine de la Romanée-Conti, entrambi a 990 punti, ad un passo dalla perfezione, per quanto riguarda le etichette del Belpaese ha in serbo più di una novità. Al top, c’è ancora il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno, con 975 punti (in crescita sui 972 di inizio anno, ndr), ma a completare il podio salgono il Case Basse Sangiovese di Soldera, a 972, e Le Pergole Torte della griffe del Chianti Classico Montevertine, con 964, che scalzano così il Barolo Rocche Falletto Riserva di Falletto - Bruno Giacosa, scivolato alla posizione n. 6 con 951 punti, ed il Barolo Cascina Francia di Giacomo Conterno, che arriva a 957 punti, ma si ferma alla posizione n. 4. Al n. 5, troviamo il Sassicaia di Tenuta San Guido, con 953 punti, mentre l’altro bolgherese protagonista delle classifiche e delle aste internazionali, il Masseto (che giusto ieri ha presentato il suo second vin, il Massetino), si ferma alla posizione n. 7, a quota 950 punti. Quindi, il Barolo Sperss di Gaja, alla posizione n. 8 con 943 punti, seguito dal Solaia di Antinori, con 942 punti, mentre il Barolo di Bartolo Mascarello chiude la top 10 a quota 941 punti. Scorrendo la chart, alla posizione n. 11 ecco l’Ornellaia (940), davanti al Tignanello (939), mentre alla n. 13 troviamo il Barolo Brunate (già Brunate Le Coste) di Giuseppe Rinaldi (922), giusto davanti al Barbaresco Sorì San Lorenzo di Gaja (921). Alla posizione n. 15 è la volta del Brunello di Montalcino Riserva di Biondi Santi (917), seguito dal Barolo Granbussia Riserva di Poderi Aldo Conterno (916), con il Barbaresco Asili Riserva di Bruno Giacosa alla posizione n. 17. Infine, il Barolo Monprivato di Giuseppe Mascarello e Figlio, alla posizione n. 18 con 914, davanti al Barolo Cannubi Boschis di Luciano Sandrone (912) ed al Flaccianello della Pieve di Fontodi (908), che chiudono le prime venti posizioni. |
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91 anni dopo l’entrata in vigore dell’“Importation of Intoxicating Liquors Act”, la declinazione canadese del proibizionismo, cade uno dei suoi capisaldi, emendato ufficialmente pochi giorni fa dall’entrata in vigore del Bill C-97, all’interno del Budget Implementation Act 2019, che rimuove le restrizioni federali al commercio ed al trasporto di alcolici tra Stati diversi del Canada, stabilmente tra i primi 5-6 mercati stranieri per il vino italiano. In soldoni, la buona notizia per chi commercia vino sul mercato canadese è che non ci sarà più bisogno di sottostare a leggi diverse tra Stato e Stato, con una semplificazione burocratica, ed economica, decisamente rilevante, e ad esempio sarà più semplice, attraverso un unico distributore, arrivare in tutto il Paese. |
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“Eccezionale”, “eterogeneo” o “controverso”: l’annata 2018 di Bordeaux ha generato grande interesse, sia tra la critica che tra i wine merchant, che hanno dato all’ultima annata prodotta in Gironda un giudizio diverso. Da un lato i commercianti non sono così sicuri che i prezzi, in crescita decisa sulla 2017, con tre dei cinque “Premiers Crus” (Chateau Margaux, Mouton Rothschild e Haut Brion) usciti al 17,2% in più, garantiscano un rientro dall’investimento, dipende ovviamente da come risponderanno wine lovers e collezionisti. Dall’altro, l’annata, come racconta il report di analisi del Liv-ex “Bordeaux 2018 - A perplexing vintage”, è stata accolta con un entusiasmo che non si vedeva da un po’ dalla critica. Per Antonio Galloni (Vinous) è stata “un’annata capace di offrire una grande varietà stilistica”, mentre per James Suckling, che le ha riservato voti inferiori solo alla 2016, “ha le potenzialità per imporsi come una delle grandi vendemmie della storia, simile alla 2010, alla 2009 ed alla 1989”. Più freddi, in questo senso, i wine merchant, i cui rating sono stati sì superiori a quelli dell’annata 2017, ma comunque inferiori alla 2016, alla 2010 ed alla 2009, in linea con quelli della 2015. |
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“Si pubblica il sabato. 90 anni di storia del Corriere Vinicolo”: lo storico settimanale edito da Unione Italiana Vini festeggia i 90 anni con un volume, insieme al Corriere della Sera, articolato in nove capitoli, dedicati ognuno a un decennio dal 1928, dove le vicende dell’Italia corrono in parallelo al racconto della storia del mondo vitivinicolo italiano e dell’Unione Italiana Vini, e si intrecciano alle storie di quattordici grandi aziende simbolo di quell’Italia del vino che dagli inizi del Novecento hanno saputo precorrere il cambiamento. |
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Un patto tra produttori e logistica per preservare la qualità di vino e olio, due eccellenze dell’agroalimentare made in Italy che, insieme, pesano per 8 miliardi sull’export nazionale, nel loro viaggio dalle cantine di produzione fino alla tavola del consumatore. In realtà, quello del trasporto è un problema che ha a che fare anche con il mercato interno, ed il tavolo intorno a cui gli attori della filiera sono pronti a sedere non è che la base, da cui, in prospettiva, nascerà un protocollo da seguire per permettere a vino ed olio di viaggiare senza venire danneggiati. Lunghi, e pieni di insidie, i tempi di un’eventuale legge, che comunque si scontrerebbe con le legislazioni degli altri Paesi europei, ma l’idea di un trasporto “Doc”, per le produzioni a maggior valore aggiunto della filiera agroalimentare del Belpaese, è un ulteriore passo verso la tutela della qualità. |
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A dirlo una ricerca guidata da Lorenzo Zanni, dell'Università di Siena, per la cantina leader del Sagrantino di Montefalco e pioniera sul tema della sostenibilità, la Arnaldo Caprai, ed Equalitas. Una sostenibilità che non è solo ambientale, ma anche economica e sociale, e “piena” quando ha ricadute benefiche sul territorio, in termini ambientali, culturali, occupazionali ed etici, anche se tra i driver comunicativi e di scelta, l'aspetto ambientale, ancora, è quello più conosciuto, e che “paga” di più”. |
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