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N. 3.829 - ore 17:00 - Mercoledì 8 Novembre 2023 - Tiratura: 31.211 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Anche il vino australiano sta vivendo un momento di crisi: secondo l’ultimo rapporto Wine Australia, l’export è diminuito dell’11% in valore (a 1,79 miliardi di dollari) e del 4% in volume (fermandosi a 604 milioni di litri), tra settembre 2022 e settembre 2023. Le cause sono imputabili in primo luogo al calo globale dei consumi di vino in molti mercati maturi, dove si concentra la maggior parte dell’export made in Australia, in particolare Regno Unito, Usa e Canada, che hanno contribuito in larga misura alla crisi. A soffrire sono in particolare le etichette che escono sugli scaffali a meno di 10 dollari a bottiglia.
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| | Iconici, ricchi di storia e fascino, da stappare nelle occasioni veramente speciali, quelle da ricordare. Ma quali sono i gioielli enoici più ambiti a livello internazionale? A farci da guida è la “Top 100 Most Searched-For Wines & Spirits” by “Wine-Searcher”, portale di riferimento nel mondo per la comparazione dei prezzi dei vini. La Francia domina, ma l’Italia conferma il proprio blasone ed una tradizione fortissima piazzando 8 vini tra i primi 100 a livello mondiale. In testa ci sono la leggenda di Bordeaux, Chateau Mouton Rothschild, poi il Dom Perignon Brut, Champagne gioiello di Moët & Chandon, e ancora Bordeaux, con Chateau Lafite Rothschild. Ci pensa l’Italia ad interrompere la supremazia francese, merito di un mito enoico mondiale, il Sassicaia di Tenuta San Guido, che si conferma ancora una volta come il vino italiano più popolare, e n. 7 della classifica mondiale. Al secondo posto tra i vini del Belpaese, troviamo il Tignanello della famiglia Antinori, al n. 15 nella classifica generale, che precede il Masseto della famiglia Frescobaldi, in grande ascesa, alla n. 28 tra i vini più popolari. Al quarto posto l’Ornellaia sempre della famiglia Frescobaldi (n. 33 a livello complessivo), seguito al quinto dal Solaia della famiglia Antinori (n. 47) e, al sesto posto, dal Barolo Riserva Monfortino di Giacomo Conterno (n. 75). Settima posizione italiana, e n. 92 tra i “most popular”, il Barolo di Bartolo Mascarello, con l’Igt Flaccianello della Pieve di Fontodi in ottava, ed a chiudere la pattuglia italiana tra i primi 100 del ranking mondiale di “Wine-Searcher”. Oltre la posizione n. 100, troviamo il Barbaresco di Gaja, che è al n. 9 tra i vini più ricercati d’Italia (e al n. 109 della classifica generale), poi Le Pergole Torte di Montevertine (alla n. 10, e al n. 111), si resta in Toscana alle posizioni n. 11 e n. 12 e precisamente a Montalcino, rispettivamente con il Brunello di Biondi-Santi Tenuta Greppo (n. 118) e il Toscana Igt Case Basse di Gianfranco Soldera (al n. 127). A seguire ancora Biondi-Santi, che ritorna con il Brunello di Montalcino Riserva (alla n. 13, in classifica generale 171), davanti al Barolo Riserva Falletto-Vigna Le Rocche di Bruno Giacosa (n. 173). A chiudere la top 15 italiana, il Bolgheri Superiore della Tenuta Guado al Tasso di Marchesi Antinori (che, nella classifica generale, è al posto n. 177).
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| | In valori assoluti, l’Italia è il Paese che ha perso più ettolitri di vino prodotto nel 2023 sul 2022: -5,9 milioni, con il Belpaese seguito da Spagna (-5), Australia (-3,1), Argentina (-2,6) e Cile (-2,5). A crescere di più, invece, sono stati gli Usa, con +2,8 milioni di ettolitri. Numeri Oiv, l’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino, che, al di là di un piccolo “borsino” di chi sale e chi scende nella produzione di vino, dicono che quella 2023, secondo le stime, emerse dai dati dei 29 Paesi che rappresentano il 94% della produzione mondiale, sarà l’annata più scarsa degli ultimi 60 anni, intorno ai 244,1 milioni di ettolitri, a -7% sulla vendemmia 2022, già sotto la media degli ultimi 5 anni. Ma, tutto sommato, la produzione non troppo abbondante potrebbe non essere un male, in una fase in cui i consumi, a livello mondiale, non sono sfavillanti ...
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| | | Continuano a fioccare premi internazionali importanti per il vino italiano. E dai “Wine Star Award” by “Wine Enthusiast” arriva anche il premio come “European Winery of the Year” per Ca’ del Bosco, una delle griffe assolute della Franciacorta, creata dalla famiglia Zanella e guidata da Maurizio Zanella (ma da anni sotto l’egida anche del Gruppo Santa Margherita, ndr). Un riconoscimento importante, l’ennesimo, per la cantina di Erbusco, tra le prime, in Italia, ad investire non solo sulla spumantistica Metodo Classico di altissima qualità, ma anche nel fortunato binomio vino-arte, quando era ancora qualcosa da pionieri. Un premio che arriva nell’anno in cui lo stesso Maurizio Zanella è stato premiato come “Wine Legend” dalla rivista tedesca “Der Feinschmecker”, e che testimonia la crescita dei brand eccellenti del Belpaese secondo la critica americana, visto che il riconoscimento di “Wine Enthusiast” a Ca’ del Bosco, in questa edizione 2023 dei “Wine Star Award”, fa filotto con quello di Pasqua Vini come “Innovator of the Year”, e di Alessio Planeta, alla guida della cantina di famiglia, in Sicilia, come “Wine Maker of The Year”.
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| | | Dopo il Chianti Classico Marchese Antinori Riserva 2020 di Antinori al n. 7, per il Belpaese arriva un altro vino nella “Top 10” 2023 by “Wine Spectator”: il Taurasi Radici Riserva 2016 di Mastroberardino, grande espressione della Campania del vino, al n. 5, mentre, al n. 6, c’è la Napa Valley, con il Cabernet Sauvignon Howell Mountain 2019 di Dunn. Così, dopo aver svelato la prima metà del vertice alto della classifica (in approfondimento), domani sarà la volta delle posizioni dalla n. 4 alla n. 2, mentre il titolo di “Wine of the Year” sarà annunciato venerdì 10 novembre.
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| | La Denominazione va tutelata come “Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg” e il suo spumante come “Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg”, tutto ciò che può creare fraintendimento sarà ulteriormente contrastato dall’ufficio di controllo e vigilanza del Consorzio e dagli studi legali consulenti, ed è stata avviata un’azione di monitoraggio e controllo sulle definizioni usate da soggetti terzi per nominare eventi e iniziative promozionali e/o comunicazioni nel territorio del Conegliano Valdobbiadene e che usano la parola Prosecco. La questione discussa, negli ultimi mesi, tra i principali attori del territorio Patrimonio Unesco, che avevamo riportato su WineNews, si ricompone in un’unica idea di promozione cui aderiscono Consorzio e produttori, ribadendo come proprio la tutela dell’identità della Denominazione è la loro forza di coesione. | |
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| | | Dopo la difficile vendemmia 2023, ultima di una serie di annate “irregolari”, le riflessioni di produttori ed enologi di tutta Italia, dal Merano Wine Festival, alla guida di cantine come San Michele Appiano, Perla del Garda, Fontodi, Quintodecimo, Letrari, Tommasi Family Estates, Adami, Terlano, Di Majo Norante, Tenuta Sant’Antonio, Cantine Lunae e Terre d’Oltrepò, con la chiosa dell’enologo Luca d’Attoma, e di Leonardo Valenti, docente di Viticoltura all’Università di Milano. | |
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