Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui |
N. 3.928 - ore 17:00 - Martedì 2 Aprile - Tiratura: 21.211 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
|
|
| | | Quali sono i principali problemi da affrontare per chi guida un’azienda vitivinicola? A fornire una risposta è l’indagine “WineBusiness Monthly” riferita agli Usa, mercato ovviamente di grande importanza ma che evidenzia, però, un problema sempre più diffuso a livello mondiale. Ovvero, come la manodopera, sia livello numerico di persone, che non si trovano, che di costi, in crescita, rimanga la principale preoccupazione, esattamente come lo era l’anno precedente. Ma non è l’unica paura importante, considerato che i prezzi dell’uva, almeno in Usa sono saliti al secondo posto, e sono in crescita netta anche i timori per il cambiamento dei consumi. | |
|
| | Difficile, sempre di più, fare previsioni a lungo termine, anche nel mondo del vino. Ma almeno guardando alla fine 2024, secondo i dati diffusi in queste ore da Statista, uno dei più grandi portali di statistica on line, e analizzati da WineNews, il “fatturato” del settore, a livello mondiale, dovrebbe toccare i 353,4 miliardi di dollari al consumo (di cui 184,3 grazie alle bottiglie stappate tra le mura di casa, e 169,1 grazie a calici e brindisi in bar, ristoranti, enoteche e così via) per un totale di 25,3 miliardi di litri. E nonostante da anni sia in corso una crescita importante degli spumanti rispetto ai vini fermi, questi ultimi continuano ad essere dominanti come peso sul mercato complessivo, con una stima che, a fine anno, dovrebbe toccare i 293,5 miliardi di dollari, di cui 137,2 grazie al canale del fuori casa, per un volume complessivo di 22,7 miliardi di litri di vino consumati. In particolare, i vini rossi, di cui molti studi descrivono consumi in calo, muoveranno un giro d’affari di 183,8 miliardi di dollari, per 12,4 miliardi di litri, mentre i vini bianchi dovrebbero fatturare 86,4 miliardi di dollari, per un volume di 7,8 miliardi di litri. Con i consumi di vini rosati, dolci e fortificati, dunque, marginali in volumi e valori. Gli spumanti, invece, che negli ultimi 10-15 anni sono stati protagonisti di una crescita dei consumi notevole, muoveranno un giro d’affari, secondo Statista, di 46,2 miliardi di dollari, per 1,8 miliardi di litri, con una prevalenza del canale horeca, a 24,6 miliardi di dollari, sul consumo domestico, stimato a 21,7 miliardi di dollari. Un outlook generale e panoramico, quello di Statista, da prendere con un’indicazione di massima, come una fotografia di insieme di settore tanto complesso, segmentato e frammentato, che vive al suo interno tante dinamiche di mutamento, dal calo dei consumi per questioni sia economiche che legate al salutismo, alla difficoltà di produrre vini sempre più leggeri e meno alcolici, cosa che il mercato chiede ma che il riscaldamento climatico rende tutt’altro che semplice, e così via. Ma che testimonia ancora una volta il valore economico importante di un settore che, solo nei Paesi Ue, secondo il Ceev, genera 130 miliardi di euro di Pil, crea ricchezza diffusa nei territori ed è fonte di lavoro per 3 milioni di persone. | |
|
| | Dopo le proteste, a volte anche ben sopra le righe delle legalità, di una parte della filiera del vino di Bordeaux, alle prese con una crisi senza precedenti legata soprattutto ai bassissimi prezzi riconosciuti a tanti vini entry level (ma non solo), qualcosa sembra muoversi. La catena Carrefour, intanto, ha deciso di non rinnovare la promozione legata al vino “Comte de Maignac” del negociant Maison Johanès Boubée, che, fino ai giorni scorsi, vendeva bottiglie dell’annata 2021 in vendita a 1,66 a bottiglia. Un primo passo di un’insegna importante, dunque, che sembra predisporre bene i lavori della tavola rotonda tra i rappresentanti della filiera vitivinicola e della grande distribuzione, di scena l’8 aprile nel Conseil Interprofessionnel du Vin de Bordeaux, promossa dal presidente Civb Alla Sichel, e dal Prefetto della Gironda, Étienne Guyot. | |
|
| | | Antinori è, ancora una volta, il marchio di vino italiano più ammirato del mondo. E se nel 2023 era stato il n. 1 assoluto, il nome che racchiude la storia ed il prestigio di una famiglia che è nel business del vino da 27 generazioni, il gruppo guidato da Albiera Antinori, con le sorelle Allegra e Alessia, il padre Piero Antinori e l’ad Renzo Cotarella, è al n. 4 della “The World’s Most Admired Wine Brands” 2024 della rivista internazionale “Drinks International”. Sul primo gradino del podio torna, Familia Torres, dalla Spagna, davanti alla celeberrima Catena Zapata, dall’Argentina, e dal brand più importante di Australia, Penfolds. Ma sono tanti i nomi del vino italiano tra i primi 50 al mondo. Al n. 10, ecco Gaja, simbolo indiscusso della Langhe del Barbaresco e del Barolo. Al n. 30, conferma la sua presenza in classifica Planeta, una delle cantine che negli anni ha portato la Sicilia del vino alla ribalta mondiale. In posizione n. 31 sale una delle stelle di Bolgheri, Ornellaia, del Gruppo Frescobaldi. Al n. 39, invece, un ritorno, ovvero Zonin, uno dei nomi più importanti della storia recente e del mercato internazionale del vino italiano. Al n. 45, ancora una conferma sulla lista 2023, che è quella di Frescobaldi, guidata da Lamberto Frescobaldi. Seguita da un altro gioiello di casa Antinori, Tignanello, al n. 46. | |
|
| | | È un invito a riflettere su come grazie alla cucina la lingua italiana si è diffusa in Italia e nel mondo, il volume “L’italiano del cibo” (Carocci Editore), scritto da Giovanna Frosini e Sergio Lubello, professori di Storia della lingua italiana, rispettivamente, all’Università per Stranieri di Siena e all’Università di Salerno. E WineNews lo ha fatto, ricordando i nostri confronti con i massimi storici italiani del settore, da Alberto Capatti a Carlin Petrini, da Massimo Montanari a Marino Niola, da Elisabetta Moro a Gianni Moriani. | |
|
| | Uccisi da un raid israeliano mentre
distribuivano pasti agli sfollati di Gaza sette operatori
umanitari della Ong statunitense “World Central Kitchen”,
l’associazione no-profit fondata dallo chef spagnolo due stelle
Michelin José Andrés (che conta 30 ristoranti solo in Usa, da
Washington a New York). “Un tragico incidente”, secondo Israele.
Le persone uccise avevano varie nazionalità. L’associazione ha
sospeso le sue attività nella regione. Winenews aveva raccontato
nelle scorse settimane l’attività di “World Central Kitchen
nella striscia di Gaza (un articolo ripreso oggi dalla giornalista
Selvaggia Lucarelli nelle sue storie Instagram, ndr). Secondo una
nota, la squadra stava viaggiando a bordo di due auto blindate
contrassegnate con il logo della Ong: il convoglio è stato colpito
mentre lasciava il magazzino dove erano state scaricate più di 100
tonnellate di aiuti alimentari. | |
|
| | | La storica cantina della Valtellina del Gruppo Italiano Vini (Giv) ha portato il vino a 3.000 metri, in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Come racconta, a WineNews, Danilo Drocco, enologo della cantina Nino Negri, da Heaven 3000, dove dimorano 1.300 bottiglie di Vigna Fracia 2016, che saranno aperte per i giochi invernali, e che ha fatto dialogare la musica di Alessandro Martire, famoso le sue esibizioni in mezzo alla natura, e le riflessioni profonde di Paolo Cognetti, autore del libro “Le otto montagne” (diventato film che ha vinto poi il Premio della Giuria al Festival di Cannes n. 75). | |
|
|
|