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N. 2.690 - ore 17:00 - Lunedì 15 Luglio 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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L’assaggio del vino diventa materia universitaria. Mentre torna alla Camera la proposta di legge Brunetta per portare l’insegnamento del vino nelle scuole e istituire una giornata nazionale dedicata la nettare di Bacco (proposta di legge C. 1682 Brunetta, recante Disposizioni per la valorizzazione della produzione enologica e gastronomica italiana, ndr), aprono ufficialmente le iscrizioni al primo percorso accademico dedicato all’assaggio tecnico del vino: Sumav - Scuola Universitaria per Maestri Assaggiatori di Vino, istituita dal Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino in collaborazione con l’Onav.
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Cos’è un’impresa di successo? A giudicare dalla prospettiva del mondo enoico, è quella capace di creare valore nel tempo, stare in equilibrio tra strategie di sviluppo ed efficienza, avendo come focus per il proprio cliente il valore del brand, e mettendo al centro dei propri processi strategici la valorizzazione del territorio e, appunto, dei suoi clienti, sviluppando, infine, i talenti, senza mai perdere di vista i numeri. Ecco, in estrema sintesi, i contenuti emersi dallo studio “Le variabili del successo”, firmato dal professor Luca Castagnetti, a capo del Centro Studi Management DiVino, che ha analizzato, da un punto di vista quantitativo e qualitativo, le performance e le peculiarità delle aziende protagoniste di VinoVip, la kermesse firmata “Civiltà del Bere” di scena a Cortina, e tra le più rappresentative del panorama produttivo italiano, da Antinori ad Argiolas, da Banfi a Berlucchi a Bertani, da Cecchi a Ferrari, da Frescobaldi a Giv, da Lungarotti a Masi, da Mezzacorona, da Pasqua a Planeta, da Rocca delle Macìe a Santa Margherita fino a Zenato, per citarne alcune. A livello di performance, nel periodo 2013-2017 la crescita delle vendite aggregate dei produttori esaminati ha toccato il +19,18%, passando dagli 1,73 miliardi di euro del 2013 ai 2,06 miliardi di euro del 2017, con un andamento del margine operativo (Ebitda) ancora migliore, pari al +30,62%, ed un risultato operativo cresciuto, nello stesso periodo, del +48,01%. Premessa, questa, alla domanda principale della ricerca: quali sono le strategie dell’impresa di successo? Una domanda a cui hanno risposto gli stessi imprenditori, dal cui punto di vista emerge come in termini di sviluppo sia fondamentale presidiare i nuovi mercati (8,95), rendere efficienti i processi produttivi (8,38) e integrare la propria azione con quella dei produttori di uva a monte dei processi di trasformazione (7,95). Per il cliente, secondo gli imprenditori alla base di un vino di successo ci sono il valore del brand (9,64), la qualità (9) e l’esperienza di acquisto (8,16). Infine, tra le attività manageriali più importanti per un’azienda di successo spiccano la capacità di sviluppare talenti (9,17), utilizzare sistemi di pianificazione e controllo di gestione (9,12) e avere competenze enologiche (9,00).
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Dall’incontro tra il Ministro dell’Interno Matteo Salvini e le parti sociali, di scena al Viminale, emergono le richieste del mondo agricolo alla politica. Confagricoltura (come Coldiretti) boccia il salario minimo e punta sull’innovazione tecnologica e l’abbassamento delle tasse per far ripartire il settore, mentre l’associazione guidata da Ettore Prandini ribadisce la necessità dell’obbligo di indicare la provenienza di tutti i cibi in etichetta e di valorizzare il lavoro dell’Ice per conquistare i mercati esteri, ma anche il bisogno di nuove infrastrutture, posizione sposata anche dalla Cia, che proprio nel rilancio delle aree interne del Paese e delle filiere agricole ha il cuore del progetto per il rilancio del settore, “Il Paese che Vogliamo”.
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Se nel Vecchio Mondo è praticamente impossibile ridurre la storia della viticoltura moderna ad un nome, negli Stati Uniti è andata diversamente. Dopo la fine del Proibizionismo, nel 1933, la coltivazione della vite è dovuta rinascere da zero, l’enologia ha avuto bisogno di nuovi interpreti ed un intero settore è stato costretto ad imparare, di nuovo, a camminare. E l’ha fatto sulle spalle di un gigante: Andrè Tchelistcheff, nato nel 1901 in una famiglia aristocratica di Mosca ed emigrato nel 1938 Oltreoceano. È l’inizio di una storia epica, raccontata dal regista Mark Tchelistcheff, nipote del celebre enologo, nel film “André - The Voice of Wine”, proiettato in anteprima a Cortina nella cornice di “Vino Vip”, attraverso la voce dei tanti protagonisti del mondo del vino con cui ha lavorato, tra cui Alessia Antinori, Giovanni Geddes da Filicaja, ad e ceo di Ornellaia e Masseto, ed il wine consultant Gelasio Gaetani Lovatelli. Ad Andrè Tchelistcheff il vino americano deve tutto o quasi in termini di crescita qualitativa, ma anche in Italia ha lasciato tracce importanti: ha colto per primo le potenzialità del Merlot a Bolgheri, giocando un ruolo fondamentale nella nascita di quello che, oggi, è il più quotato vino italiano nel mondo, il Masseto. |
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Tre miliardi di euro di fatturato complessivo: un obiettivo ragionevolmente raggiungibile nel 2019 per il giro d’affari del gelato artigianale italiano. Tanto più se l’estate sarà lunga e in grado di far impennare i consumi trainando la produzione ed il fatturato oltre il muro dei tre miliardi. A stimarlo una indagine di Cna Agroalimentare. Che rileva come il fatturato mondiale del gelato artigianale è stimato in 17 miliardi di euro. 100.000 sono le gelaterie specializzate aperte da un capo all’altro del pianeta, e 500.000 gli addetti. |
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“Il nostro Paese farà presto parte del Comitato permanente di consultazione sul vino, costituito da Francia e Spagna. In un momento in cui è più facile dividersi che sedersi insieme intorno ad un tavolo, si tratta di una bella pagina nella politica vitivinicola dei tre grandi Paesi produttori. A nostro avviso, Francia, Italia e Spagna hanno molte più cose in comune di quante possano dividerle, ed è positivo che possano avere un luogo e uno spazio, come il Comitato permanente, nel quale poter discutere e affrontare insieme tematiche comuni, dall’andamento dei mercati alla gestione dell’offerta, cosi come una linea politica condivisa sulla futura Pac”. Così Ruenza Santandrea, coordinatrice Settore Vino Alleanza Cooperative Agroalimentari, commenta l’allargamento all’Italia, a partire dal 2020, del Comitato Permanente sul Vino. |
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A WineNews, da Vino Vip Cortina, l’analisi di Luca Castagnetti di Studio Impresa. Con le differenze tra chi investe in vigna e chi no. “Negli ultimi 5 anni sono cresciuti fatturati ed indicatori economici, come gli utili e la capacita di generare valore. Nel breve termine chi ha investito meno in vigneti ed immobili ha una redditività più alta, me nel medio lungo termine c’è una crescita più rapida per chi ha fatto investimenti importanti”. |
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