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N. 3.094 - ore 17:00 - Lunedì 15 Febbraio 2021 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Uno dei più grandi attori e registi di Hollywood, in un viaggio di sei puntate tra le specialità gastronomiche del Belpaese, in onda su CNN: ecco “Stanley Tucci: Searching for Italy”, in ondata ieri con la prima puntata, a Firenze, alla scoperta delle mitiche buchette del vino, il “take away” del Rinascimento, insieme alla storica Elisabetta Digiugno. Di origini calabresi, Stanley Tucci coltiva una passione smisurata e competente per la cucina, specie italiana, che ha l'ambizione di raccontare senza stereotipi. Prossime tappe Napoli, tra pizza e limoncello, Roma e la Carbonara, Milano e il risotto, Bologna e il ragù e la Sicilia e la pasta alla Norma. |
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Privarsi di un buon calice di vino o di una fetta di prosciutto è davvero necessario per stare tranquilli con la propria salute? Un tema annoso, non privo di polemiche e divisioni, basti pensare alla recente proposta della Commissione Europea sugli avvisi in etichetta da mettere su prodotti quali vino e carni, proprio come avviene sui tabacchi. Ma che non trova consensi unanimi nemmeno tra i medici, compreso un luminare come David Khayat, oncologo francese di fama mondiale e già presidente dell’“Institute National du Cancer”, che, come si legge nel sito specializzato “The Drink Business”, sta diffondendo il messaggio che le persone dovrebbero concedersi “alcuni piccoli eccessi, senza sentirsi colpevoli”. Messaggio alla base dell’ultimo libro di Khayat, “Arrêtez de Vous Priver” (Smettete di privarvene) e il suo punto di vista è chiaro anche se sta già facendo discutere. Secondo lo specialista, la costante negazione promulgata da organizzazioni, Governi e alcuni medici è in realtà dannosa per la mente, mentre fa poca differenza per il corpo. In un’intervista con Adam Sage del “Times”, Khayat dice che i rischi per la salute derivanti dal consumo di cibi sovente nel mirino, è il caso di patatine, carne e alcol, vengono “gonfiati” da alcuni dottori che, aggiunge, sono desiderosi di imporre la loro visione “igienista” della società. Notizia che arriva, per altro, a pochi giorni dalla presentazione del programma della Commissione Ue per la lotta al cancro, che ha aperto il dibattito su diversi punti critici anche per il mondo del vino, come già riportato da WineNews. La “crociata agli eccessi” trova dunque una autorevole voce fuori dal coro. In sostanza, Khayat dice che la gente “ha bisogno di equilibrio” e, dopo aver raccomandato di bere vino e fare sesso, dice che “la vita senza piacere non ha senso”. Per Khayat, l’imposizione di certi “diktat” è ingiustificata. In un Paese, come la Francia, dalla storica cultura enogastronomica e che sullo stile di vita ha fatto scuola, il parere di Khayat ha trovato ampi consensi. Mentre in Inghilterra i suoi commenti hanno generato “un feroce dibattito pubblico”, secondo il “Times”, Oltralpe l’accoglienza è stata ben diversa, con il quotidiano “Le Figaro” che ha lodato il suo “messaggio positivo e liberatorio”. |
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Dalla ex sindacalista Teresa Bellanova (prima Pd poi Italia Viva) al già Ministro dello Sviluppo Economico ed ingegnere edile Stefano Patuanelli (Movimento 5 Stelle): con il Governo Draghi cambia la guida del Ministero delle Politiche Agricole. Tra i dicasteri più direttamente coinvolti nella gestione dell’agroalimentare italiano, che vive molto anche di turismo ed export, da segnalare la nomina di Massimo Garavaglia (Lega) alla guida del nuovo Ministero del Turismo, e Giancarlo Giorgetti (Lega) al Ministero dello Sviluppo Economico. Il Ministro della Transizione Ecologica sarà Roberto Cingolani, fisico e docente italiano, e già responsabile dell’innovazione Leonardo Spa. Tra le curiosità, alla Pubblica Amministrazione torna Renato Brunetta (Forza Italia), che è anche produttore di vino con la cantina Capizzucchi, nella Doc Roma.
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La ristorazione mondiale è ancora tenuta sotto scacco dalla pandemia: se nella prima settimana del 2021 i ristoranti stellati aperti erano il 28%, alla data del 14 febbraio 2021 si sono registrati fornelli accesi appena per il 31% delle attività. Un quadro addirittura peggiore rispetto alla chiusura di 2020, quando risultava aperto il 36% dei ristoranti stellati. A registrarlo il “barometro” della Guida Michelin. In Italia, dopo la chiusura pressoché completa degli stellati ad inizio anno per il lockdown praticamente totale imposto nel periodo delle festività, nelle ultime due settimane del 2021 si è balzati al 42% di locali aperti, con una percentuale più alta della media mondiale, ma ben lontana da un quadro positivo, mentre si rincorrono voci su un nuovo possibile lockdown totale per arginare la diffusione delle cosiddette “varianti” del Covid-19. Certo, secondo i dati della Michelin, da questo punto di vista va un po’ meglio che in Francia ed in Germania, per esempio, dove il dato dello 0% delle aperture, per via del lockdown totale già imposto da Macron e dalla Merkel, è stabile da diverse settimane, ma è una magrissima consolazione. Malissimo vanno le cose anche negli Stati Uniti, dove è aperto appena il 12% dei locali stellati, mentre in Asia le percentuale tocca il 96% delle riaperture. |
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Unica grande e storica denominazione di bianchi nella Toscana dei grandi vini rossi, unico vino citato nella “Divina Commedia” da Dante, la Vernaccia di San Gimignano, legata a quelle vigne che guardano alle torri della “Manhattan del Trecento”, forte della sua storia, guarda al futuro puntando su due tratti distintivi del suo carattere: “Femminile, singolare”. Così ha deciso il Consorzio, guidato dalla presidente Irina Strozzi Guicciardini, pronto a lanciare una campagna di comunicazione (firmata da Giango), anche attraverso i social, che guarda ai millennials. |
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Nonostante le grandi difficoltà dell’economia, sulle eccellenze del wine & food si continua a voler investire. Ed il “Polo del Gusto” del gruppo Illy, che mette insieme eccellenze come la cantina Mastrojanni, tra i riferimenti qualitativi del Brunello di Montalcino, il cioccolato Domori, il tè Dammann Frères, la pasticceria Prestat e partecipazioni in Agrimontana, sta per dare via al processo di apertura del capitale. Secondo “Il Sole 24 Ore”, la holding starebbe per individuare l’advisor finanziario che curerà la procedura. In vendita dovrebbe andare tra il 20% ed il 40% della società (il cui valore complessivo è stimabile in 250 milioni di euro). Per puntare, nel medio periodo, anche alla quotazione in Borsa. E chissà che non arrivi anche un investimento in vino nel Barolo, tra i desideri di Riccardo Illy, come più volte raccontato dall’imprenditore triestino a WineNews. |
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Dalla necessità di sbloccare il “de minimis” per le risorse degli aiuti che pure sono stanziate, alla sicurezza dei quartieri italiani, ma non solo. “Il settore deve ripartire, è fondamentale per il made in Italy e per le fiere stesse, che altrimenti rischiano di finire nel mirino di player stranieri. Speriamo nei vaccini. Gli eventi riprogrammati tutti nella seconda metà dell’anno? Le fiere sono imprese, si accollano il rischio di impresa, come visitatori ed espositori”. |
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